RISCALDAMENTO GLOBALE: LA TERRA SI RIBELLA
IN AUMENTO LE TROMBE D’ARIA SULL’ITALIA. L’ULTIMA A LECCE
Il riscaldamento globale sulla Terra determina, a detta di numerosi scienziati, il proliferare di eventi eccezionali dal punto di vista climatico. L’Italia è colpita sempre più frequentemente dalle cosiddette trombe d’aria, fenomeni meteorologici assai violenti capaci di travolgere ogni cosa.
Esse sono colonne d’aria vorticanti che si formano sopra il mare ed anche sopra i laghi. L’acqua contenuta nella tromba d’aria, di origine marina, non è risucchiata dal mare, ma deriva dalla condensazione del vapore contenuto nel vortice. Queste trombe d’aria si muovono lentamente su percorsi curvilinei e si dissolvono generalmente in una quindicina di minuti. Sul Mediterraneo spesso si abbattono questi violenti fenomeni meteorologici ad alta densità energetica.
Come si evince da riviste di settore, “le trombe d’aria sono generalmente originate da temporali estremamente violenti e sono formate da un mulinello di un diametro variabile, dai 50 ai 150 metri: i venti ruotano intorno al centro del mulinello alla velocità di 100-150 km/ora, mentre l’imbuto si sposta insieme alla nube temporalesca alla velocità di circa di 30-40 km/ora”.
In Italia si verificano in media 8-10 trombe d’aria all’anno. Il periodo in cui è maggiore il rischio che esse sopraggiungano è l’estate, tra luglio e la prima decade di settembre. La configurazione del territorio dal punto di vista orografico fa sì che in questo periodo dell’anno si immagazzini una notevole quantità di aria calda e umida, che si accumula negli strati più bassi: è questa la principale causa scatenante del fenomeno.
La regione più esposta a questi fenomeni è la zona del lombardo-veneto, in particolare l’area della Pianura Padana. Seguono il Friuli, l’Emilia, il Piemonte e la Liguria, ma non mancano episodi anche in Toscana, Lazio, Sicilia, Campania e Puglia. Proprio lo scorso 6 marzo, in tarda serata, una tromba d’aria ha colpito Lecce, capoluogo salentino. L’impetuoso avanzare della colonna d’aria ha divelto numerosi alberi travolgendo persino parti di inferriate, “carrellati per i rifiuti e alcuni motocicli”. Le zone più colpite della città, secondo fonti locali, sarebbero: “il rione Salesiani, nei pressi del Tribunale penale, tra piazza dei Bastioni e Porta Napoli e i quartieri Rudiae-Ferrovia e Santa Rosa”.
Un lungo tratto del muro perimetrale della storica “Villa Reale” si è inoltre abbattuto su tre auto, distruggendole. Gli infissi di Palazzo Codacci Pisanelli, sede storica dell’Ateneo, sono stati sradicati così come la recinzione metallica. La tromba d’aria ha fatto crollare la copertura dell’ex Agip, nei pressi dell’Obelisco. In altre zone della città, possenti alberi sono stati abbattuti dall’impetuoso e travolgente vento. La buona sorte ha voluto che non ci fossero vittime umane, ma solo tanto spavento.
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