RIFORMA FISCALE 2023, NUOVE ALIQUOTE IEPEF E FLAT TAX: COSA CAMBIA

Meloni: "Svolta necessaria" - Landini - Schlein - Conte

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Tre aliquote Irpef e flat tax. E’ l’obiettivo della riforma fiscale 2023 che ieri ha incassato il via libera del Consiglio dei ministri. Secondo il viceministro all’economia Maurizio Leo le tre aliquote Irpef saranno operative "dal prossimo anno" come ha detto durante la registrazione di Porta a Porta. "Sui numeri sarei cauto perché la legge delega non detta i numeri puntuali, saranno poi i decreti attuativi a individuarli così come le risorse senza fare uno sforamento di bilancio", ha spiegato. "Da gennaio 2024 entrerà in vigore un modulo di riforma, troveremo le risorse e le coperture necessarie, noi abbiamo indicato le priorità e a quelle faremo fede", sottolinea.

cms_29763/IRPEF.jpgIRPEF

Si prevede una revisione dell’intero meccanismo di tassazione del reddito delle persone fisiche, in modo da attuare gradualmente l’obiettivo della "equità orizzontale", attraverso l’individuazione di un’unica fascia di esenzione fiscale e di un medesimo onere impositivo a prescindere dalle diverse categorie di reddito prodotto, privilegiando, in particolare, l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione; il riconoscimento della deducibilità, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato; la possibilità per tutti i contribuenti di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria e, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo; l’applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e relative addizionali con aliquota agevolata su una base imponibile commisurata all’incremento del reddito del periodo d’imposta rispetto al reddito di periodo più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti, con possibilità di prevedere limiti al reddito agevolabile e un regime particolare per i redditi di lavoro dipendente che agevoli l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello del precedente periodo d’imposta; la conseguente complessiva revisione delle tax expenditures (attualmente 600 voci e 125 miliardi di spesa).

cms_29763/IRES.jpgIRES

La revisione del sistema di imposizione sui redditi delle società e degli enti sarà basata sulla riduzione dell’aliquota Ires qualora vengano rispettate, entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito, entrambe le seguenti condizioni: una somma corrispondente, in tutto o in parte, al detto reddito sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, e in nuove assunzioni; gli utili non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’attività d’impresa.La condizione, collegata all’effettuazione degli investimenti, ha l’evidente scopo di favorire la crescita economica e l’incremento della base occupazionale, con particolare riferimento ai soggetti che necessitano di maggiore tutela, ivi incluse le persone con disabilità, e senza interferire con i vigenti regimi di decontribuzione. In questo caso, a differenza di quanto avviene ordinariamente per la fruizione degli incentivi fiscali, la riduzione dell’aliquota precede l’effettuazione degli investimenti. Questi ultimi devono essere operati entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito assoggettato a imposizione con l’aliquota ridotta.

cms_29763/Iva.jpgIVA

Per la revisione dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) i criteri specifici prevedono la revisione della definizione dei presupposti dell’imposta al fine di renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea e delle norme di esenzione;

la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote;

la revisione della disciplina della detrazione;

la razionalizzazione della disciplina del gruppo Iva al fine di semplificare le misure previste per l’accesso e l’applicazione dell’istituto.

cms_29763/IRAP.jpgIRAP

Si dispone una revisione organica dell’Irap volta all’abrogazione del tributo e alla contestuale istituzione di una sovraimposta Ires tale da assicurare un equivalente gettito fiscale, per garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario, nonché il finanziamento delle Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero che sono sottoposte a piani di rientro.

cms_29763/statuto-del-contribuente_jpg.jpgSTATUTO DEL CONTRIBUENTE

Si rivede lo Statuto del Contribuente, con un consolidamento dei principi del legittimo affidamento del contribuente e della certezza del diritto, prevedendo il rafforzamento da parte dell’ente impositore dell’obbligo di motivazione, specificando le prove su cui si fonda la pretesa, e del diritto di accesso agli atti del procedimento tributario, funzionale al corretto dispiegarsi del diritto al contraddittorio.

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Meloni: "Svolta necessaria"

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E’ una "svolta necessaria per il Paese", ha detto il premier Giorgia Meloni ai ministri, raccontano all’Adnkronos alcuni presenti alla riunione.

"La delega fiscale approvata dal Cdm riscrive completamente l’attuale sistema tributario varato negli anni 70". Le nuove regole saranno operative "entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega". Lo comunica il Mef, in una nota, dopo il via libera alla riforma fiscale da parte del Cdm. Le misure che saranno introdotte, si legge, "vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese".

"La delega fiscale approvata dal Cdm riscrive completamente l’attuale sistema tributario varato negli anni 70". Le nuove regole saranno operative "entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega". Lo comunica il Mef, in una nota, dopo il via libera alla riforma fiscale da parte del Cdm. Le misure che saranno introdotte, si legge, "vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese".

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Landini: "pagano solo dipendenti e pensionati"

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"In questo Paese c’è un punto di fondo che è la questione fiscale: un Paese che sta in piedi con le tasse pagate da lavoratori dipendenti e pensionati. E lo dico chiaro: mi sono rotto le scatole ad essere sempre io a pagare anche per chi non le paga e che sia sempre io a garantire quella sanità pubblica al posto di chi non lo fa ma la usa. Il fisco invece è un nuovo patto per la cittadinanza e se il 90% dell’Irpef lo sborsano dipendenti e pensionati il governo però ne parla solo con imprese o con chi le evade, le tasse". Così, acclamato da un tifo da stadio della platea del congresso Cgil, il leader Maurizio Landini porta il dibattito con le opposizioni su un altro tema centrale per il sindacato alla ricerca di un fronte comune contro il governo.

E rilancia una sua vecchia proposta: "Un contributo straordinario per la creazione di un fondo di solidarietà per creare lavoro con cui ricostruire la coesione sociale nel Paese". D’altra parte con 100 miliardi di evasione c’è solo la strada del recupero da battere anche se, spiega ancora Landini, un’altra strada è possibile: "Che il denaro, il contante scompaia lasciando alla tecnologica quel tracciamento necessario a stroncare l’evasione".

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Schlein

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La riforma fiscale del governo "è preoccupante e sorprendente, vorrei fossimo uniti nel dire che questa baggianata di dire abbassiamo le tasse a tutti per far stare meglio tutto il Paese vuol dire far mancare servizi ai poveri e abbassare le tasse ai ricchi", scandisce dal congresso della Cgil la segretaria Pd, Elly Schlein. "Il vero problema, molto serio, è che è costosissima, la fanno con i tagli alla scuola e alla sanità, favorisce chi sta meglio".

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Conte

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"Siamo pronti a scendere in piazza con i sindacati o da soli o con tutti gli altri partiti che vorranno opporsi. La delega è un progetto recessivo per il Paese che favorisce le fasce più agiate della popolazione", dice il leader M5S Giuseppe Conte annunciando come nella controproposta presentata sul fisco sia stato introdotto anche un vincolo per impedire un gap salariale eccessivo tra il top Management e l’ultimo degli operai. "Vogliamo un fisco più equo e progressivo perché non possiamo permettere un divario di 200 300 fino 500 volte tra il top management e l’ultimo degli operai nella stessa azienda", spiega.

Massimo Favia

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