REFERENDUM COSTITUZIONE: MISSIONE FALLITA

L’EUROPA DIVISA RISCHIA DI TRASFORMARE GLI STATI IN “ PICCOLE COLONIE”

REFERENDUM_COSTITUZIONE_MISSIONE_FALLITA.jpg

Chi avesse voglia di ripercorrere con la mente e con il cuore anche soltanto un po’ di quel fermento politicamente ideale che negli anni ‘70 e ‘80 inondava l’aria di speranza grazie all’impegno di federalisti come Spinelli, Monnet, Shuman, Albertini, tanto che il traguardo sembrava vicino e raggiungibile, oggi si chiederebbe sconsolato che cosa sia veramente accaduto perché questa Europa, nata appunto dalla volontà popolare di sbaragliare ogni ostacolo e di imporsi al mondo come una esperienza politica di successo, sia naufragata per divenire semplicemente un’osservatrice passiva degli eventi bellici Mediorientali.

Renzi, europeista d’azione più che di parole, come ha dimostrato di essere nel sollecitare alla causa politica dell’Europa, i due famosi leader europei, Holland e Merkel, purtroppo nella fase terminale dei loro rispettivi mandati, ha, nonostante tutto, condotto una battaglia solitaria in una Italia che non poteva comprendere la sua animosa determinazione di riuscire laddove altri avevano fallito: le Riforme. Nel tentare di rimettere la questione europea al primo posto nei pensieri dei cittadini italiani, si è concesso anima e corpo, non senza opportune consultazioni extra europee, alla modifica della Costituzione italiana apportando quei cambiamenti che, secondo il suo punto di vista, avrebbero dovuto rafforzare credibilità e rispetto per l’Italia soprattutto presso Bruxelles che dall’Italia Paese si aspetta il ‘miracolo’ della ripresa economica e della riduzione del debito, senza che la stessa abbia mai suggerito come questo ‘miracolo’ possa realizzarsi concretamente.

cms_5073/2.jpg

Poteva davvero la modifica della Costituzione, riscritta senza il consenso di tutti i partiti, salvare l’Italia dai mali, compresi quelli dell’ormai incallita divisione tra destra e sinistra? In questo ingenuo atteggiamento, Renzi, che nella sua perseveranza non si è mai lasciato coinvolgere dalle critiche che taluni gli hanno rivolto perché non chiamati in causa nella stesura delle modifiche alla Carta, ha seguitato a marciare diritto verso il suo obiettivo, dimenticando che oltre il suo pensiero ve ne erano migliaia di altri con cui confrontarsi e forse anche collaborare per rendere accettabile a tutti una Costituzione durevole. Questo popolo diverso ha dimostrato di non aver compreso le ragioni del premier e alle urne ha votato NO. Ma questo non può che essere uno ‘stop’ momentaneo, perché si riscriva, rivedendo i punti non condivisi, un documento che, nel tempo, resista ai vari tentativi di sabotaggio politico.

La vera domanda è: basta davvero un Referendum sulla Costituzione per cancellare tutti gli errori che i politici europei al potere hanno commesso nei confronti dei propri connazionali, tradendo quel semplice principio che è il ‘rispetto’ del pensiero altrui?

A questa Europa gestita da politici che mai avrebbero indossato i panni di eroici condottieri per difenderne i confini, ma anche per proteggerla dal terrore, dalla violenza, dalla morte, è mancato il supporto leale, costante, determinato e compatto di tutti gli schieramenti. Si è preferito seguire la politica di una finanza attiva e prospera, ma distruttiva, soprattutto nei confronti di alcuni stati europei che hanno visto la loro autonomia ridursi.

Gli sforzi di Renzi per portare l’Italia ad un livello di credibilità e porsi alla pari di Francia e Germania in questa difficile corsa alla salvezza, non sono stati pienamente condivisi.

Ora a conti fatti, sulla base delle precedenti strategie politiche di Obama in Europa, si guarda alla Russia come un temibile vicino, imputando a Putin tutti gli orrori degli attacchi su Aleppo e dimenticando quelli impronunciabili, ma memorabilmente crudeli che i sunniti hanno commesso in tutti questi anni di guerre, estendendo i loro tentacoli distruttivi in ogni angolo del Medioriente.

Per non parlare dello Yemen, consumato da una guerra decimante e cruenta di cui si parla poco.

cms_5073/3.jpg

Se sia la vittoria di Donald Trump su Clinton un dato positivo, lo diranno gli eventi, ma il nuovo presidente, che non ha ancora compreso la psicologia religiosa degli islamici in genere, con il suo ‘fondamentalismo americano’ non distinguendo il terrorismo sciita da quello sunnita, quasi certamente avvierà la Crociata anti-islamica contro l’Iran ( è recente la notizia che il Senato Usa ha esteso di altri 10 anni le sanzioni all’Iran, mentre Ruhani chiede ad Obama di non firmarle), più che contro altre realtà. L’Iran che nel suo grembo nasconde milioni di iraniani giovani e adulti che sognano un paese democratico e filooccidentale come lo era al tempo dello Scià di Persia, aspettano un leader illuminato.

Dunque l’Europa continua ad essere debole e quello che le elezioni di Francia e Germania ci consegneranno è un grande punto interrogativo, nel quale però si ripongono speranze.

Il probabile futuro presidente francese che ha vinto le primarie potrebbe si portare un pizzico di autoritarismo, ma pur sempre democratico e competitivo rispetto a un possibile candidato di centro destra tedesco. L’Italia, notoriamente legata alla Francia da affinità ‘elettive’ potrebbe attendersi una maggiore e solidale cooperazione rispetto ai severi ‘insegnamenti’ della Germania.

cms_5073/4.jpgL’Europa di Spinelli si sarebbe realizzata, nonostante la delusione sulla moneta unica adottata troppo in fretta, se non fosse stata assalita da valanghe umane portatrici di rallentamento nel processo integrativo dell’Unione. Aveva mai fiutato Spinelli che molti dei suoi connazionali avrebbero fatto deragliare il suo ‘vagone’ dai ‘binari’ che egli aveva disegnato e costruito con i suoi scritti per creare una Europa unita e forte? Vicino a lui si sono forse covati tradimenti inconfessabili. All’Europa è forse mancato un leader forte e risoluto, sorretto da quella filosofia laica, ma legata ai principi cristiani che, preservandone l’essenza, avrebbero potuto difenderla da un’integrazione calata dall’alto, inattuabile in una società sempre più disillusa, impoverita, affamata e caotica.

Ora, con la sconfitta del referendum dobbiamo raccogliere i cocci di tutti gli errori commessi e di tutte le paure generate dalla propaganda distruttiva.

Abbiamo bisogno di un leader forte e leale che dica basta alle sanzioni suggerite da Obama corso in Europa a sostenere la sua politica aggressiva e fallimentare che ha spinto ad infierire ancora una volta contro la Russia, raddoppiando le sanzioni. Ancora i traditori dell’Europa invocano la Turchia, trattando Erdogan con i guanti perché diventi meno tiranno di quel che si è rivelato.

cms_5073/5.jpg“… Ma quando si sveglierà l’Europa e tornerà ad essere la culla della cultura Occidentale ? – scrive Ugo Carone già assessore alla Sanità del Comune di Taranto e ingegnere esperto del traffico marittimo nel Mediterraneo - Lasciate perdere gli attenti studi e ricerche su chi ci vuol bene o chi ci vuol male. Utilizziamo la cultura per unire. Leggiamo Spinelli, Schuman, Monnet, Bech, e altri ancora per far grande questa nostra terra. Giganti come Cina, Usa, india, Brasile, ormai dominano la scena economica e strategica del Mondo, mentre una ventina di piccole nazioni del nostro continente si accapigliano, in un arcaico campanilismo autodistruttivo.

Mentre i media, gli aerei supersonici da 2600 km/ora avvicinano i continenti, creando grandi nazioni, noi non riusciamo a unire non dico l’Austria all’Italia, ma nemmeno la Sicilia al Piemonte, eppure parliamo la stessa lingua. In Cina, ove si parlano diverse lingue e ci sono diverse scritture, sono un’ unica nazione, così anche in India, e noi in Europa non riusciamo a farlo....e allora non ci resta altro destino. Tra una decina di anni saremo una ventina di piccole colonie di USA, RUSSIA, CINA o altri ancora. Anche perché, non appena emerge dal popolo, qualcuno che può farlo, lo distruggiamo per conservare il nostro comodo establishment. E per farlo ricorriamo alla Critica della Ragione pura, a disquiglie sul Senato, o altri seppur importanti, ma insignificanti problemi, mentre stiamo scomparendo dal mondo che vale. Vediamo la pagliuzza del nostro Senato, e non vediamo l’occupazione del Mare Nostrum dalle portaerei Usa o Russe. È poi dal mare passeranno sulle nostre terre. Possono farlo quando vogliono, non abbiamo le armi o le navi per contrastarli. Ci verrebbe da dire benedetto quel maledetto Mussolini, che aveva capito l’Inghilterra. Sarebbe bene che cominciassimo a capire oggi le stesse cose e ci impegnassimo a RICOSTRUIRE l’EUROPA. Prima ancora che lo faccia qualche nuovo Napoleone, o un Hitler, Stalin, ma ci costerebbe tanto sangue ... ”.

Elena Quidello

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram