RACCONTARE LA COMUNICAZIONE SOCIALE - I^ PARTE

Presupposto strategico per lo sviluppo economico e l’impatto sociale

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Quando l’innovazione accanto all’analisi del territorio include forme di cittadinanza attiva

E’ una relazione stretta e complessa quella che lega il tema delle competenze e il tema della partecipazione.

cms_24966/IMMAGINE_1_APERTURA.jpegLa qualità dei percorsi formativi nasce dalla qualità della definizione di bisogni ed obiettivi, crescere in competenze e consapevolezza, capacità di programmazione e di organizzazione dei processi comunicativi, pensiero e pratiche della comunicazione orientata al cambiamento e alla crescita culturale. Il confronto e l’informazione sono sempre alla base, non c’è futuro per chi non si preoccupa del bene comune. Perché la comunicazione nella progettazione è un atto politico in grado di creare meta-luoghi quasi-fisici. E’ la vera guida al contemporaneo. Coinvolgere coordinate per progettare il coinvolgimento degli stakeholder.

L’area della responsabilità della comunicazione sociale e l’impact investing rappresentano oggi lo strumento più autentico ed innovativo per lo sviluppo sostenibile dell’impatto sociale in riposta alle politiche governative. La comunicazione come processo sociale, sebbene il tema delle competenze sia da tempo oggetto di un vivace dibattito nelle scienze sociali, tuttavia risulta ambiguo.

Le competenze non riguardano, quindi, il mero apprendimento di nozioni, comunque necessario al livello di base dell’apprendimento, quanto piuttosto un sistema complesso che comprende diversi livelli di apprendimento acquisibili in progressione, all’interno dei contesti differenziati nei quali il soggetto agisce.

Siamo davanti ad uno scenario dove non conta solo il semplice “saper fare” ma considerevole è il complesso di saperi, di strategie e di abilità, funzionali a saper gestire con successo una vasta gamma di situazioni ed eventi professionali. La prospettiva europea del Lifelong Learning ha ampliato e articolato il significato della nozione stessa di competenza così da ricomprendervi l’insieme integrato di conoscenze, abilità e dimensioni personali, sociali e/o metodologiche il cui uso interessa potenzialmente sia lo sviluppo professionale che quello personale. In parallelo, anche la letteratura scientifica ha messo in luce il rapporto che le competenze intrattengono con l’apprendimento e il cambiamento, dando rilievo ad aspetti trasversali quali la capacità di problem-solving e problem-setting, e le capacità di mediazione e coordinamento.

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Agten (2007) aveva definito la competenza come l’insieme di conoscenze, consapevolezze, abilità e atteggiamenti che un professionista mette in campo quando affronta, in maniera intelligentemente critica, situazioni professionali” e le suddivide in conoscenze (teoriche), consapevolezza (di sé), abilità (skills) e atteggiamenti. In particolare, spicca la relazione tra organizzazione e soggetto, e di estrema rilevanza risulta la relazione che intercorre fra nuovi approcci alle organizzazioni e nuovi approcci alle competenze: questi ultimi chiamano in causa in modo specifico i soggetti in quanto inseriti in contesti organizzativi che favoriscono/ ostacolano lo sviluppo di conoscenze e abilità.

Nelle abilità trasversali, considerate attributi personali, identifichiamo l’intelligenza emotiva, perché in questa capacità, noi interagiamo con gli altri. Le competenze trasversali influenzano le relazioni, la comunicazione è l’interazione con gli altri. Quando si tratta di presìdi socio-culturali le diverse logiche di interazione creano fattori aggreganti. Passiamo da bisogno a desiderio, dalla logica dell’utenza a quella della partecipazione, da una funzione prevalentemente sociale ad una funzione socio-culturale ad una strettamente culturale. Ed è attraverso lo sviluppo del sistema democratico (inclusione), che si genera la “sostenibilità” e il rafforzamento ovvero, le connessioni identitarie, lo strumento primario della relazione tra gli attori del sistema, che rappresenta una leva per il cambiamento contribuendo a porre le basi per elevare il senso civico dei cittadini, rafforzandone la capacità di partecipazione e di controllo sulle scelte pubbliche.

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Da questa creazione di valore con azioni a valenza sociale quali: abilità di organizzazione, innovazione, trasparenza, gestione, dialogo con gli stakeholder, ricerca e sviluppo, knowledge economy, che si crea lo spazio delle opportunità, ricercare adeguati strumenti di comunicazione per una democrazia culturale. La partecipazione è interessata da un corpo poderoso di teoria normativa nel quale confluiscono due filoni distinti: le teorie della democrazia partecipativa, che enfatizzano l’inclusione dei cittadini nelle arene decisionali; e le teorie della democrazia deliberativa, che sottolineano la qualità dei processi dialogici e riflessivi. È un ambito di ricerca e di azione caratterizzato da una costellazione di significati sia sul piano semtantico che su quello delle pratiche in ragione di divergenze presenti anche nella definizione dell’oggetto e della pluralità di forme e procedure (dal bilancio partecipativo, ai diversi tipi di consultazione pubblica, alla progettazione partecipata), tanto da essere definite una famiglia di pratiche.

Se nel lavoro sociale il bilancio è la lente principale delle riflessioni come documento informativo, di programmazione, comunicativo e riassuntivo dell’impegno e delle attività sociali, questo, costituisce parte integrante della strategia di comunicazione sociale. Racconta le cose accadute, i risultati a livello sociale, ma rappresenta anche un punto di partenza per la definizione dei valori che si intende perseguire per il futuro. Importante è sicuramente tenere in mente “il senso verso cui si naviga” in contesti di forte incertezza, in cui è necessario attribuire valore alla relazione che si crea tra comunicazione e il percorso della scrittura. Occuparsi di comunicazione sociale significa fare progettazione culturale, essere in grado di osservare con attenzione la realtà in cui viviamo e le dinamiche che la regolano.

Significa analizzare i fenomeni che ci permettono, o meno, di essere in società, insieme. La fiducia che mette in moto le leve della partecipazione.

(continua)

Valentina Farina

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