Quelle “aste” della vergogna

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"Uno scavatore, qui abbiamo uno scavatore, un omone forte, in grado di scavare”. E’ quanto emerso da un’indagine della Cnn, le cui telecamere nascoste hanno ripreso le fasi di questa “vendita” agghiacciante. I due giornalisti titolari dell’indagine hanno avvicinato due dei ragazzi “venduti”, trovandoli "traumatizzati…intimoriti da qualsiasi persona". I filmati sono stati consegnati dalla Cnn alle autorità libiche, che hanno promesso di intervenire al fine di scongiurare ulteriori episodi di questo tipo.

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Vi sarebbero gang criminali che gestiscono il traffico di esseri umani. Mohammed Abdiker, direttore delle operazioni d’emergenza dell’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), in una dichiarazione rilasciata lo scorso aprile dopo un viaggio in Libia, aveva definito la situazione terribile. Le notizie in merito ai ’mercati degli schiavi’ si uniscono alla già lunga lista di orrori.

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Victory - un 21enne detenuto al Treeq Migrant Detention Center di Tripoli, dove gli immigrati illegali vengono rinchiusi in attesa di espulsione - intervistato dalla troupe televisiva, dice di essere stato venduto all’asta come schiavo "più volte", dopo che i suoi soldi, tutti usati per cercare di arrivare in Europa, erano finiti.

«Pagai (ai trafficanti che lo tenevano in ostaggio affermando che doveva ripagare il debito verso di loro) più di un milione (oltre 2.700 dollari). - ha raccontato - Mia madre è anche andata in un paio di villaggi a chiedere soldi in prestito per salvarmi la vita».

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“L’espressione ‘tratta degli schiavi africani’ si riferisce al commercio di schiavi di origine africana attraverso l’Oceano atlantico fra il XVI e il XIX secolo. La pratica di deportare schiavi africani verso le Americhe, talvolta con la collaborazione di mercanti locali, fu un elemento fondamentale della nascita e dello sviluppo delle colonie europee, prima del Sud e Centro America e poi anche del Nord America”, recita la nota “enciclopedia libera” della rete.

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Alla luce di quanto emerso, sarebbe il caso di modificare alcuni particolari.

Le date, per esempio.

Roberto Pedron

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