QUIET LUXURY…LESS IS MORE?
Tre outfit fashion e meno addicted

Parlare di lusso “discreto” in questo periodo dell’anno potrebbe sembrare una dicotomia, parlare di moderazione potrebbe sembrare un paradosso per una fashion addicted, ma nel fashion system, ancora sottotraccia e sottovoce, comincia a farsi strada un pensiero sovversivo come quello del quiet luxury. Il fashion system vive sulle tendenze, sulle stravaganze e sui trend alert che hanno vita breve, ma che inducono i consumatori ad acquistare. Oggi però, tra gli addetti ai lavori comincia a farsi largo quello che già mademoiselle Coco Chanel aveva sempre predicato alle sue clienti: “prima di uscire guardati allo specchio e togli qualcosa”. Oggi, complice la bufera che sta travolgendo la maison Balenciaga, non vengono più visti di buon occhio stravaganze fini a se stesse, accessori palesemente brutti, ma pagati a caro prezzo, capi eccessivamente logati o tessuti monogram atti ad ostentare il proprio status symbol. La filosofia del quiet luxury punta sulla qualità dei tessuti, sul minimalismo delle linee e dei colori, sulla quasi assenza di pattern, su capi timeless, su una moda più sostenibile in ambito ambientale, nel promuovere piccole realtà artigianali ancora sconosciute ai più.
Ma le cose stanno davvero così? E a chi potrebbe interessare questa nuova visione di fashion? Il magazine “Business of Fashion”, in collaborazione con Juv Consulting, ha realizzato una ricerca su quali fossero i brand più amati dalla generazione Z (ragazze e ragazzi tra i dodici e i venticinque anni) statunitense ed è emerso che il minimalismo e la sostenibilità non sono delle priorità per i giovani clienti. Al primo posto dei brand più amati c’è Nike (per i giovani leader indiscusso per quanto riguarda le sneakers, lo sportswear e lo streetwear), al secondo posto si posiziona la maison Gucci (non propriamente, almeno sotto la direzione di Alessandro Michele, un esempio di minimalismo), al terzo posto troviamo Adidas, al quarto H&M, al quinto Zara e poi, scorrendo la classifica, ritroviamo il brand più controverso degli ultimi tempi: Shein (non propriamente una piccola realtà, sostenibile, originale). Il sessantasei per cento del campione coinvolto in questa ricerca ha dichiarato che il prezzo è un fattore importante nella scelta d’acquisto di un capo. Il che ci porta ad una considerazione: “il quiet luxury non è a buon mercato e la generazione Z, i futuri consumatori, non intende pagare il prezzo della qualità. E’ un cane che si morde la coda che ci porta ad un’amara riflessione: “ci piace pensare ad un mondo sostenibile, ci piace immaginare di indossare capi qualitativamente superiori, ma acquistiamo fast fashion”. D’altronde, Shein è stato incoronato come la piattaforma di e-commerce più popolare e ricercata al mondo nel 2022 in più di cento paesi raggiungendo lo stratosferico valore di cento miliardi di dollari. Se in molti avevano teorizzato che il post pandemia avrebbe spinto i consumatori ad acquisti più consapevoli, ad orientati verso la qualità più che sulla quantità, ad oggi sono stati largamente smentiti. Il picco del colosso cinese arriva proprio dopo la pandemia, arriva in questo periodo con un considerevole aumento del costo della vita che vede costretti i consumatori che non vogliono rinunciare a sentirsi trendy a rivolgersi al fast fashion. Il quiet luxury, per ora, rimane un miraggio per pochi ed “anziani” consumatori, buono per le conversazioni da salotto e nelle redazioni dei magazine radical-chic. Gli irriducibili del “less is more” alle fashion addicted diranno che avere meno vi farà usare, davvero, tutto quello che avete nell’armadio, che apprezzerete veramente ciò che possedete, che la felicità non dipende da quanti capi si hanno nell’armadio, che l’armadio sarà sempre in ordine, che sarai circondata da cose che ti piacciono veramente. Vi hanno convinto? Io vi lascio con una piccola riflessione: “chi siamo noi per poter giudicare chi, grazie al low cost può comprarsi, non il ventesimo capospalla, ma l’unico capospalla che lo accompagnerà per l’intera stagione?
Per le fashion addicted tutto è già stato scritto su come comporre al meglio del glamour i Chistmas outfit, le fashioniste avranno solo l’imbarazzo della scelta tra tartan, paillettes, piume, satin, gold, silver, una palette colori vibrante da declinare in total look. Il rosso è l’emblema delle feste, ma le vere fashion addicted sanno che il viva magenta e il pink PP Valentino sono il non plus ultra del fashion, anche perché, per le fashion addicted, brillare ed essere sempre sul pezzo è una missione da portare avanti trecentosessantacinque giorni l’anno e non solo a Natale e capodanno. Ma se una fashion addicted sa che è possibile indossare con stile le paillettes tutto l’anno, da mattino a sera, sa che niente può fare paura, figurarsi una piuma o una nuance che la porterà al centro dell’attenzione, ci sono donne che, al contrario, fanno del less is more e del minimal chic, anche durante le feste, il proprio credo. Ed è proprio a queste donne che propongo tre outfit last minute, ma trendy da sfoggiare per un Natale o un capodanno libero dal dress code, ma con un tocco di glamour.
Partiamo dal fondere due classici delle feste in un outfit: l’abito e il colore rosso. Per essere chic senza esagerare l’abito prende vita grazie a tessuti impalpabili e non strutturati come la seta e lo chiffon, un abito dalla lunghezza midi che si accompagna con un long coat bianco o beige. La fashion addicted che è in me non riesce ad esimersi dal dirvi che un capospalla magenta sarebbe very cool, ma questa è una strada che ci porterebbe lontano dal low profile del minimal chic. Il twist in più all’outfit viene dagli accessori che potranno essere sparkling, metal, animalier come l’outfit, very glam, che vedete in foto dalla passerella di Victoria Beckham. Certo, anche una décolleté nude sarebbe la compagna perfetta, ma pretendere da una fashion addicted, come sottoscritta, il suo benestare sarebbe chiedere troppo!
Altri due classici da fondere in un outfit per le feste sono il velluto e il colore nero. Per tutte le black addicted è la coperta di Linus, dove il tailleur con pantalone palazzo dal mood mannish declinato in velluto fa subito festa, ma con quel quiet luxury che vi piace tanto. Per le più concettuali il compagno fedele sarà il dolcevita in morbido cachemire, per le più romantiche una camicia bianca, per le più rock una t-shirt bianca.
Se durante le feste lo sparkling è quasi d’obbligo, ma non volete fare concorrenza al vostro albero di natale optare per tessuti metal o in lurex potrebbe fare al caso vostro, sarete luxury, ma quiet. Se il total look metal vi sembra troppo fashionista, anche un solo capo o un solo accessorio può essere un buon compromesso tra glamour e minimal.
Che siate delle fashion addicted o delle minimal chic, in questa vigilia di Natale, vi auguro di passare il vostro tempo con le persone a voi care, con le persone che hanno fatto la differenza nella vostra vita, con le persone che hanno portato la luce nei momenti bui, con le persone che vi hanno strappato una risata quando non c’era niente da ridere, ma soprattutto con le persone più chic e trendy in circolazione…Auguri
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