QATAR

IL MONDO ARABO CHIUDE I RAPPORTI

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Dure le accuse mosse contro il Qatar. Il mondo arabo chiude definitivamente i ponti con il paese della ricchezza. Non sono ammesse repliche. Il Qatar è, secondo i paesi arabi, colpevole di finanziamento ai terroristi. Le accuse giungono proprio da coloro che a parere di molti sembrano aver rapporti diretti con l’Isis. Il Qatar è con la schiena al muro. Il motivo, in realtà, nasconde ragioni profonde. Il Qatar è una potenza indipendente in cui l’economia è retta da un’enorme carico di giacimenti di gas.

La politica portata avanti è da sempre movimentata. Di fatto il piccolo emirato non si è mai piegato al volere dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi. Lo Stato sostiene la sua indipendenza anche attraverso la ricchezza petrolifera, sfuggendo così al controllo dei “grandi” e mettendo in crisi il territorio circostante. Dunque da qui nasce il tentativo di dirigere l’Emirato verso il proprio volere.

cms_6427/2.jpgL’Egitto, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, il Bahrain e lo Yemen si schierano contro il piccolo Stato. La questione non si pone su un piano di pericolo concreto. Si respirano interessi che si intersecano su più livelli. Il Qatar è messo alle strette, non ha altra possibilità di scelta se non quella di soccombere. Una decisione, quella del mondo arabo, maturata con il tempo. Pare strano che da un giorno all’altro vi sia un’esclusione così importante dal Golfo Persico. Il sostegno degli Stati Uniti dimostrato da Trump verso l’Arabia è solo un motivo in più per puntare il dito. Forse con l’appoggio dell’America pensano di poter manovrare i propri affari alla luce del sole senza la paura di un contrattacco. Oppure gli interessi toccano direttamente il cuore degli Stati Uniti. Questi ultimi, si può dire, con il piede in due scarpe. Infatti la sede del quartier generale americano risiede in Qatar, ma contemporaneamente appoggiano l’Arabia fornendo armi e stringendo taciti accordi. Ovviamente lo scontro diplomatico verso l’Emirato dipende soprattutto da avvenimenti passati: compromessi su giacimenti petroliferi importanti, questioni religiose irrisolte, schieramenti mal assortiti e parole di troppo. Il tutto costituisce una componente litigiosa non indifferente, la tensione è particolarmente forte. Soprattutto tenendo conto del fatto che il mondo arabo è terra di accordi e disaccordi. Tutti ci mettono le mani e pochi ne escono privi di lividi. Gli interessi per il momento ingoiano qualsiasi tentativo di pace. Il Qatar sospira, il mondo cerca di capire come sbrogliare la matassa per evitare altri inutili spargimenti di vite e di intaccare interessi economici di rilievo.

Alessia Gerletti

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