Pensiero laterale
I “tuttologi dei social”
Quando le chiacchiere erano “da bar”, bastava togliere il bicchiere e riaccompagnare a casa l’imbecille di turno, sosteneva Umberto Eco.
Con l’avvento dei social la situazione si è complicata, deteriorando inevitabilmente.
Legioni di tuttologi si scoprono costituzionalisti (o anti-costituzionalisti), perché, sia ben inteso, questa è una riflessione super partes...
E non è tutto: ci si scopre medici, ingegneri, insegnanti e parrucchieri, economisti, ristoratori, avvocati ed architetti...
Sappiamo ogni cosa e, quel che è peggio, abbiamo sempre qualcosa da eccepire e commentare.
Per carità, dire la propria è un diritto universalmente riconosciuto, guai se così non fosse! Sarebbe come mettere un bavaglio alla libertà di espressione, sacra ed inviolabile.
Il problema è che mentre la platea di un bar, per quanto numerosa possa essere, resta circoscritta nella metratura del locale, l’utenza dei social è sconfinata ed una eventuale idiozia, amplificata dalla cassa di risonanza della rete, diviene una gigantesca boiata, un fake pericolosissimo e di difficile smentita.
Recentemente si sono verificati alcuni fatti, in ambito politico, che hanno sollevato la questione sul tema dei social, i cui fruitori si sono improvvisamente scoperti esperti costituzionalisti e conoscitori profondi di tematiche di tipo economico.
Sempre restando al di sopra delle parti ed evitando generalizzazioni (ci sono coloro i quali parlano, anzi scrivono, con cognizione di causa), la maggior parte dei commentatori da bar – pardon, da social - credono che Calamandrei sia un piatto tipico sardo e fino a qualche tempo fa avrebbero ordinato (al bar, giusto per rimanere in tema) lo spread con olive e salatini. Eppure invocano questo o quell’articolo, citandolo magari a memoria, e pensano di sostituirsi ai più grandi economisti, prevedendo l’andamento dei mercati e ipotizzando le conseguenze di un innalzamento dello spread.
Ma non è tutto. Economia e politica non sono gli unici argomenti prediletti dai tuttologi da social:uno degli altri “temi caldi” riguarda la questione vaccini, per la quale eserciti di esperti si dichiarano favorevoli o contrari, diffondendo notizie spesso prive di fondamento e creando seguaci di pseudo-teorie scientifiche il più delle volte dannosissime.
Una soluzione ci sarebbe, più semplice di quanto si immagini. Ispirandosi ai predecessori opinionisti da bar, i frequentatori di social in vena di elargire consigli potrebbero optare per un argomento sul quale sono davvero ferrati: lo sport, più precisamente il calcio.
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.