POMPEI TRA SACRO E PROFANO (IV parte)

Profano Pompei antica

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cms_19675/1v.jpgI pompeiani dell’epoca romana sono stati precursori di vita moderna, avevano l’acqua corrente nelle case oltre ad avere l’impluvium per raccogliere l’acqua piovana, le strisce pedonali per attraversare le strade, infatti camminando incontriamo due enormi massi tra un marciapiede e l’altro proprio per spostarsi dal lato all’altro della strada senza bagnarsi i piedi se eventualmente piovesse.

I pompeiani amavano andare a teatro tanto che all’interno degli Scavi ne sono stati ritrovati due, Odeion il teatro piccolo dove si svolgevano spettacoli di musica e danza, e il Teatro grande dove si svolgevano i veri e propri spettacoli teatrali, oggi la città nuova non possiede teatri comunali, ce n’è uno di proprietà del Santuario all’interno dell’ospizio.

Sono emerse molte case patrizie, elegantemente decorate, sfarzo di persone ricche quali la Casa dei Vetti, più volte depauperata da furti, uno dei più eclatanti fu quello degli amorini con gli occhi d’oro.

La strada principale e centrale della città era via dell’Abbondanza prende il nome da una fontana posta al centro della lunghezza della strada con raffigurata la Dea dell’abbondanza.

cms_19675/2v.jpgErano anche molto religiosi e infatti sono stati ritrovati simboli di venerazione agli Dei, Templi quale il Tempio di Giove, di Apollo, Tempio di Iside il quale ci riporta agli egiziani dell’epoca.

I pompeiani conducevano una vita movimentata degna di una vita metropolitana.

Nel 79 dopo Cristo il Vesuvio eruttò sommergendo di cenere e lapilli la città. Prima che accadesse la forte esplosione pliniana i pompeiani avevano avuto dei segnali, scosse sismiche lievi di cui non sapevano attribuire la provenienza, per cui non pensarono di porsi in salvo e furono tutti uccisi dai gas esplosivi e sommersi dalla cenere e dai lapilli.

Sono stati ritrovati i corpi nelle posizioni in cui erano al momento dell’eruzione. Sono stati ricoperti di colata di gesso.

I calchi possono essere osservati all’interno degli Scavi.

Molte ville suburbane avevano nel loro terreno allestiti filari di vigne per la produzione del vino, ora sono stati collocati vicino all’Anfiteatro proprietà di un produttore dei nostri giorni che ha tentato di riprodurre il vino dell’epoca romana.

Un famoso piatto pompeiano dell’epoca romana è il Garum tipo colatura di alici.

Il piatto dei pompeiani moderni è Le patate alla pompeiana (Attappate), la ricetta recita che si devono sbucciare e tagliare le patate e dopo averle lavate metterle in un tegame e aggiungervi della passata di pomodoro e rosmarino, poi si mettono a cuocere nel forno.

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Conclusioni tra il sacro e il profano

Oggi Pompei si intreccia tra la vita dei pompeiani della città nuova, i turisti che visitano la vecchia e i pellegrini che si recano al Santuario per la venerazione della Madonna del Rosario.

Lottano per il predominio d’importanza la vecchia e la nuova città a volte scontrandosi per l’amministrazione dei beni e la conciliazione della vita quotidiana dei cittadini della Pompei nuova.

Pensando alla vita che conducevano i pompeiani in epoca romana, gli agi, il commercio, i fasti, i servizi sociali moderni e all’avanguardia, gli onori e gli allori, e osservando la vita dei pompeiani di oggi, possiamo concludere che si è perso nei servizi, nei fasti, negli allori, la modernità spesso come in tutte le città non ha fatto altro che vivere di rendita per quello che ci hanno lasciato i padri.

Quello che non si può negare è il sapore della cultura di cui è piena Pompei tra le diversità culturali presenti, religiosa, archeologica, ed anche agricola in quanto vi è una fiorente economia dovuta alle coltivazioni di prodotti agricoli, anche una fiorente floricultura con esportazioni in tutto il mondo.

Carla Abenante

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