PNRR E SCUOLA 4.0: LE ULTIME NOVITÀ

Da progetti preconfezionati dei PONFESR a quelli ideati dalle scuole

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L’investimento di oltre 2 miliardi di euro nella digitalizzazione delle scuole è certamente un successo positivo senza precedenti; ci sono alcune linee guida e strategie che sicuramente daranno buoni risultati.

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Tuttavia, restano alcuni nodi irrisolti, che da qui al 2026 si trasformeranno in gravi limiti. Un esempio è la mancanza di incentivi evidenti per l’eccedenza di lavoro scolastico (docenti, segreterie, personaggi di sistema, intermediari di collegamento e ruoli di accompagnamento) che la nuova programmazione della scuola 4.0 comporterà inevitabilmente: non ci può dimenticare che il cambiamento non deriva solo dallo sviluppo tecnologico e dalla formazione, ma anche dal lavoro quotidiano, che è sempre più complesso e grava sempre più sugli insegnanti e sulle scuole. Inoltre, i docenti hanno spesso una formazione storica e rigida, e questo non favorisce la progettazione e lo sviluppo di percorsi innovativi e sempre più interdisciplinari. A questo contesto si aggiunge il problema del numero delle classi che, soprattutto nelle scuole secondarie di I grado, rende impossibile o molto complicato lo sviluppo dell’insegnamento di laboratorio. Anche dal punto di vista culturale vi è ancora grande incoerenza tra il processo di innovazione nella scuola italiana e gli esami di fine ciclo, che di fatto determinano l’uscita degli studenti, la scelta della scuola secondarie di II grado.

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Non per ultimo si riscontra una scarsa propensione dei docenti a lavorare in gruppo e a progettare insieme, dovuta anche all’instabilità relativa alla sede di servizio di molti docenti.

All’azione per investire va abbinata l’azione per riformare la macchina scuola che funge da gabbia per l’innovazione e questo sforzo può essere visto in molti aspetti delle sfaccettature scolastiche del PNRR e vogliamo che tutto sia implementato in modo sinergico e integrato.

L’operato dei vari uffici ministeriali è essenziale per sostenere e garantire un approccio e una tempistica adeguati e "adattati", integrando forma e sostanza, amministrativa e pedagogica, nello spirito della scuola del XXI secolo.

Ivano De Luca

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