PERCORSI DI-VINI

Le storie alla base del vino

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Ogni azienda che si rispetti ha storie importanti alle spalle, storie che hanno fatto grande l’Italia nel mondo, storie che sono nate in epoche lontane e che con il passare del tempo sono divenute leggende, storie che hanno segnato epoche e creato condizioni ideali che hanno permesso al vino di divenire ciò che normalmente abbiamo sulle nostre tavole.

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Il mondo del vino è affascinante anche per questo. Ogni bottiglia racchiude in sè eventi più o meno importanti che hanno segnato il lento scorrere del tempo, basti pensare ai vini prodotti dai monaci (grandi produttori di vini) ed alla loro diffusione nel mondo.

Molti dei vitigni che abbiamo in Italia provengono da spedizioni effettuate da monaci in altre terre; se invece vogliamo andare ancor più indietro nel tempo arriviamo ai Romani ed ai Greci che per loro caratteristica erano grandi navigatori e condottieri e si servivano del vino per ritemprarsi dopo estenuanti battaglie oppure per festeggiare grandi vittorie ed ovviamente dovunque andavano portavano i vitigni utili per la futura produzione del vino detto anche “nettare degli dei”.

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Ma senza allontanarci troppo in epoche ormai distanti da noi, fermiamoci a riflettere sulle legende degli ultimi 100 anni.

Quanti sanno a cosa è dovuta la nascita del vino Sassicaia? Ebbe tutto inizio grazie ad un marchese di origini piemontesi, Mario Incisa della Rocchetta, un sognatore che è riuscito a fare del suo immaginato una splendida realtà riuscendo a creare sul territorio toscano un vino che ricordasse i grandi vini di Bordeaux, fino ad arrivare all’anno 2015 quando venne eletto miglior vino al mondo.

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Tale è stata la sua caparbietà che la tenuta da dove nacque il tutto viene citata anche nei versi del Carducci:

“I cipressi che da Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar…”

Ma è solo una delle aziende che hanno fatto grande l’Italia nel mondo, pensiamo al famoso Brunello di Montalcino. Nel 1850 un chimico e farmacista di nome Clemente Santi, effettuò una selezione del vitigno sangiovese grosso con l’intento di arrivare a produrre vini di alta qualità; parte così la storia del Brunello di Montalcino anche se sono stati necessari altri 100 anni per diventare una icona nel mondo.

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E cosa dire del famoso Amarone della Valpolicella nato nel 1936 per una dimenticanza dell’allora capo cantiniere di una cantina sociale, che con stupore spillò da una botte, appunto dimenticata, di recioto (passito dolce) un vino secco? Mai avrebbe pensato potesse diventare il vino che tutti noi apprezziamo.

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Ma facciamo un salto in Piemonte e scopriamo che il vitigno nebbiolo, è un vitigno medievale, di cui si ha traccia già nel 1272 quando Edoardo I Re d’Inghilterra e duca d’Aquitania, lo riceve in regalo. Anche qui ci vollero almeno 500 anni per permettere che la storia, per mano di Camillo Benso Conte di Cavour, potesse dare i lustri al famoso Barolo.

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L’Italia… che paese meraviglioso, ogni angolo porta con sè leggende, storie millenarie, ambienti unici, persone di estremo valore che sono state in grado di scrivere la storia del mondo. Il vino è la nostra storia, la nostra macchina del tempo che ci permette di viaggiare in un mondo senza limiti ne confini.

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Potremmo immaginarci seduti ad un tavolo con Leonardo da Vinci a degustare insieme un buon calice oppure trovarci in una sala affollata al cospetto di Papa Alessandro VI, senza provare stupore alcuno.

Che dire… buon viaggio e buona degustazione in compagnia del tempo.

Carlo Dugo

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