PERCEZIONE DI SE E AUTOSTIMA

Le influenze negative dei social sui giovani

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cms_23132/1.jpgÈ il social media più conosciuto e più utilizzato, in particolar modo dalle nuove generazioni, per mostrarsi e presentarsi al mondo, gestire le proprie relazioni online, condividere foto e video, commentare altre foto e video, esprimere “mi piace”, taggare altri utenti. Instagram negli ultimi anni ha conosciuto un rapidissimo sviluppo tanto che solo in Italia gli utenti sono circa 29 milioni, con un aumento in percentuale in un solo anno del 14%. Basato sulla preponderanza di contenuti fotografici (il selfie impazza in tutte le sue varianti e forme), il social acquistato da Facebook per un affare da 1 miliardo di dollari centuplicando l’investimento nel giro di solo un anno, ha spesso richiamato su di sé l’attenzione degli studiosi per come abbia stravolto la percezione che molti individui, donne in particolar modo, hanno del proprio corpo. Uno degli ultimi studi condotto dal Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione (DPSS) dell’Università di Padova, in collaborazione con l’University of Surrey (UK) e pubblicato su Body Image, ha cercato di indagare e studiare come l’uso di Instagram influenzi la percezione che le donne hanno del proprio corpo. Gli autori dello studio hanno reclutato per la ricerca 247 donne italiane con un’età compresa tra i 19 e i 32 anni e hanno analizzato le reazioni sia alle immagini sia ai commenti su Instagram. Le partecipanti allo studio sono state invitate a visualizzare uno dei quattro possibili video che raffiguravano post di Instagram in cui venivano mostrate immagini di donne sessualizzate o non sessualizzate, insieme ai commenti sul loro aspetto fisico.

cms_23132/3.jpgSuccessivamente le donne partecipanti alla ricerca hanno completato dei questionari di sul grado di insoddisfazione corporea e di interesse per la chirurgia estetica. I risultati hanno mostrato come le giovani donne esposte alle immagini sessualizzate hanno riportato una maggiore insoddisfazione del loro corpo rispetto alle partecipanti esposte a immagini di donne non sessualizzate. I risultati dello studio hanno inoltre indicato che le donne con una tendenza a un uso problematico della piattaforma sono poi più propense a prendere in considerazione trattamenti di chirurgia estetica, soprattutto se sono state esposte a immagini sessualizzate oppure a commenti sull’aspetto fisico sui social. Si evince da questa ricerca che l’uso compulsivo e incontrollato di Instagram può far aumentare la visione negativa che si ha del proprio corpo, portando le donne/ragazze a valutare a posteriori interventi di chirurgia estetica. L’evidenza maggiore risiede dunque su come vi sia un legame tra le immagini sessualizzate a cui molte donne e ragazze sono esposte su Instagram e come invece esse vedono la propria immagine reale. Sfuggire alla tirannia delle immagini patinate, perfette ed edulcorate proposte a valanga in particolar modo su Instagram è difficile, così come è spesso umiliante per alcune utenti donne doversi confrontare con un universo social in cui domina un certo ideale stereotipato di bellezza e sensualità. Non bisogna dimenticare che l’identità fisica e psichica si forma inevitabilmente con i rapporti interpersonali prima che con quello intrapersonale; oggi ancor di più in quanto vi è il confronto con una vetrina sempre accesa e accessibile che fa capo ai social network, abitata da milioni di individui spesso pronti a scatenare la propria acredine e il proprio odio verso altre persone denigrandone l’aspetto fisico.

cms_23132/2_1631418104.jpgMolti studi riportano come vi sia una relazione negativa tra dipendenza dai social e autostima e una relazione negativa mediata tra dipendenza da social media e soddisfazione con la vita; dunque chi utilizza i social con la precipua intenzione di migliorare la propria immagine di sé è a rischio non solo di abbassare la propria autostima ma anche la propria soddisfazione per la vita. Il corpus magmatico e fluente di feedback sotto forma di like e commenti ricevuti da amici e conoscenti online, può far aumentare o abbassare il grado di autostima e lo stato di benessere di cui gode una persona. Si aggiunga anche che vi sono individui con scarsa autostima che preferiscono relazionarsi online invece del vis-a-vis. L’assenza di un volto in carne e ossa a cui ci obbligano gli schermi delle nostre vite, comporta l’impossibilità di avere un’immagine corporea dell’altro integra e sicura. In rete c’è assenza fisica e al posto dell’altro possono esservi avatar, simbionti dei social, corrispettivi simbolici e immaginativi. La dipendenza dalle piattaforme social non è un problema nuovo, anzi è apparso subito come una possibile deriva data dall’utilizzo eccessivo e spesso ludico- ricreativo che si fa dei social. La comparsa poi nella galassia dei social media di piattaforme come TikTok non ha fatto altro che complicare il problema e lo ha allargato anche a platee sino a poco tempo fa tenute fuori dalle insidie tecnologiche: i preadolescenti.

Andrea Alessandrino

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