PENG SHUAI E IL POST RIMOSSO

Salario minimo europeo, ok da Consiglio Ue - Olimpiadi Pechino, Usa annunciano boicottaggio diplomatico - Trump insulta media e generale Milley - Aung San Suu Kyi condannata a 4 anni di carcere

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cms_24054/tennis_peng_shuai_afp.jpgPeng Shuai e il post rimosso: "Anche a rischio della vita voglio dire verità"

"Non è facile parlarne, ma voglio che venga fuori". Inizia così il post pubblicato il mese scorso su Weibo, e poi subito rimosso, in cui la tennista cinese Peng Shuai denuncia un’aggressione sessuale da parte di un alto funzionario del governo. Subito dopo la tennista è scomparsa dalla scena pubblica. "Fino a che punto mi sento ipocrita. Confesso di non essere una brava ragazza, anzi, sono una cattiva, una pessima ragazza. Circa tre anni fa tu, vice premier Zhang Gaoli, sei andato in pensione e hai chiesto al dottor Liu, del Tianjin Tennis Centre, di contattarmi per fissare una partita di tennis con me, al Kangming Hotel di Pechino", si legge ancora.

"Dopo aver giocato a tennis la mattina, tu e tua moglie Kang Jie mi avete condotto a casa vostra. Poi tu mi hai portato in una stanza e, proprio come a Tianjin più di dieci anni fa, mi hai detto che volevi fare sesso con me. Ero molto spaventata quel pomeriggio, non mi aspettavo che la cosa potesse accadere così, con una guardia fuori della porta, perché era impossibile far credere che tua moglie avrebbe acconsentito a una cosa del genere. Avevamo fatto sesso una volta, sette anni prima, e poi tu eri andato a Pechino per partecipare alla commissione permanente del partito comunista. Da molto tempo avevo sepolto la nostra storia nel mio cuore, visto che non avevi intenzione di accollarti nessuna responsabilità. Ma allora, perché sei venuto a cercarmi nuovamente, per portarmi a casa tua e costringermi a fare sesso con te?", spiega Peng Shuai nel testo integrale riportato oggi sul ’Corriere della Sera’.

"Non ho nessuna prova, ed è stato impossibile conservare qualunque traccia dell’accaduto -sottolineala tennista cinese-. Quel pomeriggio, sulle prime ti ho detto di no e sono scoppiata a piangere. Ho cenato con te e tua moglie, Kang Jie. Hai continuato a parlare e a dire tante cose, per scacciare i pensieri dalla mia mente. Dopo cena, hai detto che non mi avevi mai dimenticata in quei sette anni, e che avrei dovuto essere carina con te, e via dicendo Mi sentivo invadere dal panico, ma ho ceduto. Sì, abbiamo fatto sesso. Da quel giorno, ho sentito di nuovo sbocciare l’amore per te (...)", prosegue l’ex n.1 nel doppio femminile.

"Anche a rischio della vita, voglio dire la verità su di te. La sera del 30 ottobre 2021 abbiamo litigato - si legge ancora - Tu hai detto che saremmo andati a casa tua il pomeriggio del 2 novembre per chiarire ogni cosa. Oggi, a mezzogiorno, mi hai chiamato per dirmi che sei molto occupato e che ci sentiremo più avanti. E sei ’sparito’ nuovamente, come avevi fatto sette anni fa. Hai detto che non c’era nessun impegno tra di noi".

"Avevi sempre paura che avrei portato con me un registratore, per raccogliere prove - scrive ancora la tennista nel post integralmente riportato dal ’Corriere della Sera’ - Non ho nulla per provare quanto è accaduto, né audio, né video, solo l’esperienza reale della mia vita stravolta. Ma anche se rischio di disintegrarmi, come un uovo scagliato contro una roccia, sono pronta a dire la verità sul tuo conto".

"Negherai o passerai al contrattacco. Io sono una cattiva ragazza che non merita di diventare madre. Tu sei padre di un figlio e di una figlia. Dopo tutto quello che hai fatto in questa vita, saprai guardarli in faccia con la coscienza tranquilla?", conclude Peng Shuai.

cms_24054/europa-meeting-room.jpgSalario minimo europeo

ok da Consiglio Ue a negoziati

Salario minimo europeo, via libera del Consiglio Ue all’avvio dei negoziati per la sua introduzione.

"Una retribuzione equa che garantisca un tenore di vita dignitoso - ha spiegato il Consiglio europeo - è uno dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali".

cms_24054/olimpiadi_pechino_2022_invernali_afp.jpgOlimpiadi Pechino, Usa annunciano boicottaggio diplomatico

L’Amministrazione Biden non invierà alcun rappresentante diplomatico alle Olimpiadi invernali del 2022 che si terranno a Pechino in segno di protesta per le violazioni dei diritti umani da parte della Cona nello Xinjiang. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki spiegando che il boicottaggio dell’evento invia un "messaggio chiaro", ovvero che le violazioni dei diritti umani in Cina non possono ’’avvenire come al solito’’, non possono essere tollerate.

"L’Amministrazione Biden non invierà alcuna rappresentanza diplomatica o ufficiale alle Olimpiadi invernali e alle Paralimpiadi di Pechino 2022, dato il genocidio in corso e i crimini contro l’umanità commessi dalla Repubblica popolare cinese nello Xinjiang", ha affermato Psaki. Il team Usa, ha comunque aggiunto, ha il "pieno supporto" dell’Amministrazione Biden, ma non "parteciperà al gioco". Il boicottaggio diplomatico dei giochi non significa che "questa è la fine delle preoccupazioni che solleveremo sulle violazioni dei diritti umani", ha aggiunto. La Casa Bianca ha informato i suoi alleati della decisione degli Stati Uniti e "ovviamente lasceremo loro il compito di prendere le proprie decisioni". Psaki ha quindi affermato che la Casa Bianca non ha ritenuto "giusto" o equo penalizzare gli atleti statunitensi promuovendo un intero boicottaggio statunitense delle Olimpiadi.

cms_24054/trump_afp.jpgTrump insulta media e generale Milley: "E’ un dannato idiota"

Durante un ricevimento nella sua Mar-a-Lago, Donald Trump è tornato ad insultare i giornalisti chiamandoli "imbroglioni bastardi" e il capo degli Stati Maggiori Riuniti, il generale Mark Milley, definito "un dannato idiota". Le colorite esternazioni dell’ex presidente hanno avuto luogo durante l’evento di Turning Point Usa, gruppo di giovani conservatori che è stato trasmesso in streaming da Jack Posobiec, blogger e provocatore di estrema destra.

"Questo Paese è in una situazione molto importante e pericolosa", ha detto Trump che ha rispolverato le solite accuse infondate di frodi elettorali che avrebbero portato alla sua sconfitta nel novembre 2020. Accuse condite con i soliti attacchi ai media, le "fake news", ancora una volta bollati come "il nemico del popolo".

"Non abbiamo una stampa, perché la stampa è corrotta - ha detto - se c’è una notizia positiva su di noi, una notizia positiva su chiunque sia repubblicano, conservatore, la fanno diventare una storia negativa". Trump comunque si è detto onorato di avere i giornalisti contro perché "sono una massa di disonesti, imbroglioni bastardi".

L’ex presidente non ha mancato poi di scagliarsi, ancora una volta, contro il generale Milley, da lui stesso nominato nel 2018 alla guida delle Forze armate Usa, per il ritiro dall’Afghanistan: "non mi dimenticherà mai Milley che mi dice ’Sir, è meno costoso lasciare lì l’equipaggiamento che riportarlo" ha detto, affermando che "in quel momento capii che è un dannato idiota".

cms_24054/61adb87fa9d56a2e7fbb70ab_o_U_v2.jpgAung San Suu Kyi condannata a 4 anni di carcere

Aung San Suu Kyi è stata condannata a 4 anni di carcere per istigazione al dissenso e violazione delle norme sul Covid previste nel quadro di una legge di calamità naturale. Il verdetto è il primo di una serie che potrebbe costarle il carcere a vita, sottolinea la Bbc. La Premio Nobel per la pace ha confutato tutte le accuse racchiuse negli undici capi di imputazione a suo carico.

Redazione

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