PASSEGGIATA ARTISTICA IN ITALIA ATTRAVERSO "IL LUNGO OTTOCENTO" (V^Parte)

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Il Neoclassicismo

Dopo la lunga introduzione riparto dall’inizio, dagli ideali e dall’arte risorgimentale, per rovistare poi nell’arte Nazionale, quella che doveva ‘costruire’ gli italiani, quella che ha inglobato anche le Avanguardie così affascinanti e controcorrente, in fin dei conti il Futurismo era contro le accademie e l’antico ma aveva come Dio la tecnica, non faceva altro che portare nuovo fuoco e ardimento a una borghesia decadente e sfinita… riparto dagli inizi dell’Ottocento.

I primi decenni dell’Ottocento videro l’affermarsi del Neoclassicismo, come si evince dal termine, questo stile riscoprì l’arte classica, con l’estrema perfezione dei corpi e armonia della composizione, cercando di emulare la ponderazione policletea, considerata già dagli antichi il massimo della pura bellezza. Se il massimo esponente di questo stile è il francese Jacques-Louis David, in Italia vi sono eccellenti pittori, quali Luigi Ademollo, Felice Giani, Gaspare Landi e Andrea Appiani ma soprattutto vi è il più grande scultore del Neoclassicismo: Antonio Canova che trasforma idealizzando la bellezza dal vero in qualcosa di più perfetto.

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Antonio Canova-Amore e Psiche- 1793-Museo Louvre- Parigi

Antonio Canova nasce a Possagno (1757-1822) iniziò il suo apprendistato a Venezia, giovanissimo… si racconta che all’età di otto-nove anni strabiliò gli invitati del nobile Falier con un leone intagliato nel burro, così il padrone di casa, lo volle avviare precocemente alla formazione professionale. Nel 1779 si trasferì a Roma dove, seppur viaggiando molto, si stabilì. Fu appellato “nuovo Fidia” per la bellezza ideale delle sue opere memorabili, come le Tre Grazie, Ebe, Amore e Psiche, la Venere italica, e molte altre.

Amore e Psiche, la splendida e aggraziata opera, seppur compiutamente in stile Neoclassico, non è scevra di sensualità, fu proprio per questo “fremito di voluttà” che fu accolta freddamente in taluni ambienti artistici, ma fu poi il solito trionfo per lo scultore e non poteva essere che così.

Come non poteva essere ardente e sensuale Psiche se è proprio lei che genera assieme a Eros… Voluttà?

Voluttà, il piacere intenso che si prova nella soddisfazione del desiderio sessuale, nasce dal ‘fremito’ materiale, unendosi attraverso l’esperienza ‘sofferta’ allo spirituale, è questo che racconta col marmo Canova, l’unione perfetta e per farla restare tale l’artista coglie l’attimo prima del trionfo, l’attimo prima del bacio.

Il mito racconta che Psiche suscita l’invidia di Afrodite, che ordina al figlio Eros di farla innamorare di un mostro, ma Eros non resiste e se la porta in un palazzo buio e ogni sera fanno l’amore sino a quando Psiche curiosa vuole vedere il suo volto. La furia di Afrodite si scatena, Psiche è sottoposta ad ardue prove, che supera, ma Afrodite le chiede un’ultima prova, che fallisce sempre per curiosità, Psiche apre l’ampolla che doveva portare sigillata alla dea e cade come morta. Ora è Eros che va alla ricerca della sua amata e, quando la trova, la risveglia con un bacio, la conduce all’Olimpo e Psiche dopo aver bevuto dell’ambrosia, diviene una dea, i due innamorati si sposano e nasce una bellissima bambina… Voluttà.

È proprio la carica sensuale-amorosa, che spinge Psiche con una forza dirompente alla ricerca della conoscenza, al passaggio da oggetto a soggetto consapevole. All’inizio siamo al sesso e al desiderio materiale, con questa forza che la spinge da inconsapevole, da bozzolo anela a diventare farfalla, ( vi è un altro gruppo scultoreo di Amore e Psiche, sempre del Canova, dove gli amanti sono in piedi e Psiche posa sulla mano di Eros una farfalla) nonostante tutte le difficili prove che deve compiere, alla fine con tenacia Psiche vi riesce, morendo e resuscitando a nuova vita, nel senso che l’amore solo materiale è morto e non ha più senso per Psiche… volendo un po’ come nella canzone di Venditti, Dalla pelle al cuore.

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Antonio Canova- Tre Grazie- 1817 circa

Fu Giuseppina di Beauharnais, la prima moglie di Napoleone a invitare Antonio Canova a realizzare le Tre Grazie, anche se non ebbe il piacere di ammirare la scultura visto che l’artista ultimò le Tre Grazie nel 1817, dopo la morte di lei avvenuta nel 1814. L’opera riscosse un grande successo, ne esistono due, una è esposta al Victoria and Albert Museum di Londra e l’altra al museo dell’Ermitage. Le Grazie erano chiamate dai greci Cariti, i loro nomi erano Aglaia (splendore), Eufrosine (gioia e letizia) e Talia (prosperità), sono portatrici di bellezza e armonia, rappresentano il bello e il buono dell’ordine cosmico, legandosi alla natura e all’essere grati di viverla, sono protettrici degli artisti e da loro proviene tutto ciò che c’è di bello al mondo. Ugo Foscolo, molto sensibile a questo tema, dedicò a Canova e alla sua opera il carme “Alle Grazie”.

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Antonio Canova- Venere con Fauno -1792- Museo Gipsoteca Antonio Canova- Possagno

Canova svolse anche l’attività di pittore ma la sua eccellenza nella scultura lo poneva come pittore ‘scarso’, così Canova dipingeva solo per sé e non mostrava le sue opere pittoriche in pubblico… ma guardate l’opera Venere con Fauno e giudicate da soli se non è incantevole e aggraziata la Venere circondata da cuscini e da un malizioso velo e come è speranzoso lo sguardo ammaliato e felice del fauno, pare il trionfo dell’amore sensuale e stuzzicante ma anche leggero e puro come accade col primo amore.

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Felice Giani - Vestibolo del bagno- Palazzo Milzetti- Faenza

Felice Giani (1758-1823) più che pittore fu un grande decoratore di interni, lavorò in diversi palazzi nobiliari; tra gli aristocratici il riferimento al classicismo con il rinnovamento e il dibattito sulle arti, andava di pari passo con l’architettura e la decorazione degli interni, si voleva vivere in ambienti consoni al nuovo stile di vita, Palazzo Milzetti a Faenza è tra questi. Giani vi affrescò cicli allegorici e mitologici all’antica ed episodi di storia romana, eseguiti a tempera su muro e databili intorno al 1818. Nel vestibolo della sala da bagno, Giani s’ispira agli affreschi rinvenuti negli scavi di Pompei ed Ercolano.

A Roma, il Giani, sul finire del XVIII secolo, fondò assieme a Michael Köck, l’Accademia de’ Pensieri, in questo gruppo artistico il Neoclassicismo veniva interpretato in maniera irregolare alla dottrina neoclassica di Winckelmann, questo gruppo si espresse in modo più istintivo, più liberamente.

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Felice Giani- Numa Pompilio riceve dalla ninfa Egeria le leggi di Roma- Palazzo dell’Ambasciata di Spagna- Roma

Giani aveva uno stile ironico, quasi aneddotico, forse un poco bizzarro, si noti l’attenzione di Numa Pompilio a Egeria, il dito indice imperioso della Ninfa e il parlottare degli astanti nell’angolo a sinistra sotto l’arco, sembra un po’ fumettistico. Giani era considerato un personaggio molto irregolare ed era così anche nell’insegnamento, dava sempre ai suoi allievi la possibilità dell’improvvisazione… si iniziava già a scivolare fuori dai canoni. Morì a Roma dopo una brutta caduta da cavallo.

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Il re Davide precede l’arrivo dell’Arca dell’alleanza a Gerusalemme-1816- Palazzo Pitti-Firenze

Luigi Ademollo (1764-1849) milanese di nascita, ben presto si recò a Roma, per poi stabilirsi a Firenze, non è un artista molto noto nel panorama artistico italiano, nonostante sia una figura importante per comprendere il passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo. Lo stile di Ademollo prende le mosse da quell’irrequietezza bohemienne dei giovani artisti radunatisi nell’Accademia de’ Pensieri fondata da Felice Giani ed è intessuta della vivacità irrequieta della poetica di Vittorio Alfieri con cui fu forse in contatto. Predilesse l’affresco e realizzò un enorme numero di decorazioni sacre e profane, ispirate a fatti della Bibbia e del Vangelo, della storia antica. Le sue opere sono ispirate ai temi antichi ma “strane”, alcune esagerano l’arte neoclassica con decorazioni che le rendono quasi simboliche-liberty come nel “Il trasporto dell’Arca dell’Alleanza” a Palazzo Pitti, altre hanno forme fisiche non classiche, come la Venere nella sua toeletta. Assommando ciò al fatto che fu anche un grande e appassionato studioso della letteratura dantesca, realizzò infatti diverse incisioni sull’Inferno e il Purgatorio, si può individuare in Ademollo uno spirito romantico, un turbamento, una ricerca di Altro che è più vicina al nascente Idealismo che all’Illuminismo, quest’ultimo, la nuova Fede che ha sostituito Dio con la ragione, sta già scricchiolando, non riuscendo a spiegare il sublime dentro di noi.

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Luigi Ademollo- Toeletta di Venere- Collezione privata

Andrea Appiani, (1754-1817) nasce nel 1754 da una modesta famiglia di Milano. La sua formazione artistica avviene a Milano, la sua luminosa pittura è ispirata ai grandi classici come Raffaello e Leonardo, il suo stile è compiutamente dentro al Neoclassicismo senza deviazioni, con composizione semplice, rigoroso disegno e pacato uso del colore.

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Andrea Appiani-Ritratto di Napoleone Bonaparte-Pinacoteca Ambrosiana- Milano

Appiani fu il pittore ufficiale dell’imperatore Napoleone e forse a causa delle difficoltà economiche iniziali, quando la carriera si aprì, fu un gran lavoratore, alla sua morte vi fu molto cordoglio ed ebbe funerali solenni.

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Andrea Appiani-Venere allaccia il cinto a Giunone-1810 /12-Collezione privata

Durante il periodo Napoleonico Appiani lavorò in toto per i Francesi, oltre a ritrarre Napoleone e dipingere per la sua gloria, accettò la carica di Commissario superiore, cioè di racimolare le opere d’arte da spedire a Parigi, mentre il Canova protestava col Bonaparte per questa spoliazione artistica… Lasci Vostra Maestà lasci almeno qualche cosa all’Italia.

(Continua)

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Le parti precedenti ai links:

https://www.internationalwebpost.org/contents/PASSEGGIATA_ARTISTICA_IN_ITALIA_ATTRAVERSO_-quot;IL_LUNGO_OTTOCENTO-quot;_(I%5EParte)_29215.html#.Y9_gKnbMKUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/PASSEGGIATA_ARTISTICA_IN_ITALIA_ATTRAVERSO_-quot;IL_LUNGO_OTTOCENTO-quot;_(II%5EParte)_29288.html#.Y-iqHHbMKUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/PASSEGGIATA_ARTISTICA_IN_ITALIA_ATTRAVERSO_-quot;IL_LUNGO_OTTOCENTO-quot;_(III%5EParte)_29368.html#.Y_oq9HbMKUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/PASSEGGIATA_ARTISTICA_IN_ITALIA_ATTRAVERSO_-quot;IL_LUNGO_OTTOCENTO-quot;_(IV%5EParte)_29543.html#.ZAMukXbMKUk

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Paola Tassinari

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