PAESE CHE VAI, COLAZIONE CHE TROVI

Si arrivi ad una colazione popolazione specifica?

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Desayuno, breakfast, Frühstück, petit déjeuner, in qualsiasi modo la si chiami, la colazione è universalmente il primo e più importante pasto della giornata. L’impatto con questa realtà si ha quando si viaggia, trovare un espresso ci fa sentire a casa, e prendere consapevolezza di come quel piccolo rituale mattutino sia parte del nostro bagaglio culturale. Infatti la colazione rispecchia la storia, la tradizione, la geografia e l’economia di un Paese. Putroppo, le mode, le strategie di business stanno omologando anche il modo di fare colazione, sottraendole il ruolo che le spetterebbe.

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In Italia, sempre più adulti e bambini, la saltano o la consumano frettolosamente al bar con il classico “cornetto e cappuccino”. Estrose e variopinte, prima di esaminare le colazioni nel mondo, viene da chiedersi: perché anche nutrizionalmente la colazione è così importante? Al risveglio, il nostro fisico è provato dal digiuno notturno, dunque la colazione ha il compito di fornirci le energie necessarie ad affrontare la giornata che ci aspetta, scongiurando lo stato di ipoglicemia, sonnolenza, irritabilità e difficoltà di concentrazione. Diversi studi dimostrano che se fai colazione la mattina hai il 34% di possibilità in meno di sviluppare diabete di tipo 2, il 12% in più di mangiare in modo salutare. Ecco spiegato il motivo per il quale, chi non fa la colazione è 4 volte più predisposto a sviluppare obesità, uno delle principalicause di mortalità nel mondo secondo l’ OMS.Ma una colazione vale l’ altra?Esaminiamo alcune delle colazioni più diffuse al mondo:

Colazione continentale

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Nasce nei grandi alberghi come un mix tra il modello mediterraneo, nord europeo e statunitense, a base soprattutto di prodotti dolci. Si compone di una vasta scelta tra: marmellate, miele, burro, brioche, pane, fette biscottate, cereali in fiocchi, frutta, succhi di frutta, caffè, thè, cioccolata, cappuccino, latte, yogurt.

American Breakfast

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Oltre alla Eggs & bacon, di derivazione inglese, la colazione made USA, diffusa a partire dal Maine, Arizona e Connecticut è dolcissima, a base di “biscuits” (soffici panini rotondi al burro e latte) e i famigerati “pancakes” (frittelle tonde servite impilate e guarnite con sciroppo d’acero), muffin al cioccolato e ciambelle fritte, toast al burro di arachidi e cornflackes. Una colazione troppo ricca di zuccheri semplici comporta un innalzamento veloce della glicemia. La conseguenza è che si libera molta insulina, che nell’arco di qualche minuto provoca un brusco calo degli zuccheri nel sangue. Così ritorna entro breve la voglia di zuccheri e di conseguenza aumenta la predisposizione ad ingrassare. Meglio quella salata?

English breakfast

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Tradizionalmente consiste in un piatto unico con uova strapazzate o al tegamino, accompagante da fagioli arricchiti con salse, bacon rosolato nel burro, prosciutto, salsicce, pomodori a fette, funghi e porridge. La rivisitazione moderna, pratica e veloce, prevede un succo di frutta con un toast dolce o salato. Immancabile il classico thè all’inglese con latte oppure l’ orange juice. In breve, le colazioni salate, tipiche del Nord Europa, in cui troviamo anche salmone e aringhe marinate, risultano eccessivamente caloriche, difficili da digerire, ricche di sale, colesterolo e grassi saturi, correlati a un maggior rischio cardiovascolare. Occorre precisare che all’estero i pasti vegono frazionati poco, si tende a concentrare gli alimenti nella primissima parte della mattina, perchè quello con il pranzo e la cena è un appuntamento frugale e improvvisato, e che il clima è molto rigido. Bisogna puntualizzare, però, che le linee guida stabiliscono che i salumi andrebbero consumati saltuariamente e con moderazione, stesso discorso per formaggi e uova, che sarebbe meglio sceglierli a pranzo e a cena. Benchè non esista una colazione “ideale”, sicuramente va personalizzata in base fabbisogniindividuali. Affinchè sia nutriente ed equilibrata, di norma, deve corrispondere a circa il 20-25% del fabbisogno calorico giornaliero e fornire una giusta ripartizione tra carboidrati, lipidi e proteine . A colazione si deve dare più spazio ai carboidrati complessi, rispetto agli zuccheri semplici, per mantenere stabile la glicemia grazie al lento rilascio di energia ;ssicurare un buon apporto di proteine ad elevato valore biologico e una modesta quantità di grassi; non solo, ma anche fibre, sali minerali (calcio potassio e magnesio), vitamine C, A B e soprattutto acqua. Allora cosa mangiare?

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L’essenziale è variare e alternare cibi diversi il più possibile. Fette di pane integrale con marmellata, accompagnate da una spremuta, da un frutto di stagione, oppure un pugno di frutta secca, latte vegetale, lo yogurt bianco, thè con biscotti fatti in casa, sono ottimi per la colazione. Per i palati che prediligono il salato è possibile preparare in casa focacce integrali ai semi di sesamo, papavero, con farina di ceci, farcite con pomodoro, ricotta, fiocchi di latte... Uno spunto può essere preso dai cosidetti “Developing Countries” dove, nonostante la colazione risulti esagerata per lo stile di vita Occidentale, prevale una colazione a base di prodotti non raffinati e autoctoni. A prescindere da gusti e abitudini, fare colazione è una sana abitudine e mi sta a cuore fare una piccola considerazione. L’uomo è inserito in un particolare ambiente, in cui si è evoluto nella corso della sua storia nutrendosi di organismi che crescevano con lui nello stesso ambiente. In effetti, geneticamente siamo più predisposti ad sfruttare al meglio alcuni cibi piuttosto che altri. Si parla tanto di nutrigenomica, chissà che un giorno si arrivi ad una colazione popolazione specifica.

Daniela Meringolo

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