Oms: "Speriamo pandemia passi in meno due anni".

In Italia le vittime salgono a 35.427. Capua: "Non andrà via presto, ci combatteremo a lungo"

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Ci sono voluti due anni per far passare l’epidemia di spagnola scoppiata nel 1918, speriamo che questa pandemia "passi in meno di due anni". E’ quanto ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, nella sua conferenza stampa giornaliera a Ginevra. Rispetto a cento anni fa "ci sono più connessioni, che permettono una maggiore diffusione del virus, ma allo stesso tempo abbiamo la tecnologia e le conoscenze per fermarlo", ha detto.

"Il vaccino sarà uno strumento vitale e speriamo di averne uno il prima possibile. Ma non c’è alcuna garanzia che lo avremo. E anche se lo dovessimo avere, non metterà fine da solo alla pandemia" ha evidenziato il direttore generale dell’Oms.

"Dobbiamo tutti imparare a controllare e gestire questo virus utilizzando gli strumenti che abbiamo ora - ha aggiunto - dobbiamo apportare le modifiche alla nostra vita quotidiana che sono necessarie per mantenere noi stessi e gli altri al sicuro".

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cms_18757/Min_Sanita_ISS.jpgSono 947 i nuovi casi di Coronavirus e 9 i morti registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Lo rende noto il ministero della Salute aggiornando i dati relativi al contagio. Con la nuova impennata (ieri i nuovi positivi erano 845) sale a 257.065 il totale dei casi, mentre le vittime sono in tutto 35.427. Attualmente sono 16.678 le persone positive al Covid: 919 sono ricoverate con sintomi, 69 in terapia intensiva e 15.690 in isolamento domiciliare.

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Il totale dei dimessi/guariti è di 204.960. Solo la Valle d’Aosta e la Basilicata non ha registrato nuovi casi nelle ultime 24 ore. Le Regioni dove invece c’è stato l’incremento più alto sono la Lombardia con 174 casi, il Lazio con 137 e il Veneto con 116.

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"Dal punto di vista dell’emergenza epidemica, alcuni Paesi hanno capito come va gestito questo virus e stanno facendo del loro meglio per tenerlo sotto controllo. E’ chiaro che non andrà via e noi avremo a che fare con lui per un periodo lungo". Lo ha affermato la virologa Ilaria Capua, responsabile negli Usa dell’One Health Center of Excellence della University of Florida, ospite di ’SkyTg24’.

"In altri Paesi come ad esempio negli Usa, in particolare in Florida - ha aggiunto - la circolazione virale è molto più attiva. Io sinceramente sono abbastanza preoccupata per quello che succederà qui in Usa e guardo con molta attenzione a quello che accade in Europa. In Italia secondo me - ha proseguito - abbiamo ottenuto dei risultati molto importanti perché i ricoveri in terapia intensiva sono ancora sotto soglia, il virus circola in alcune popolazioni, le persone più fragili hanno capito che devono stare a casa e indossare la mascherina"

"Io non ho la palla di vetro. Posso dire che la parola d’ordine deve essere flessibilità, questa malattia non si manifesta in maniera uguale in tutti i posti. La Lombardia è stato un caso, Londra è stato un altro caso e così New York. Ma altre città no. Quindi dobbiamo iniziare a guardare qui, ovvero le malattie vanno combattute con gli strumenti che sappiamo essere efficaci, ma usando occhiali diversi. Se noi togliessimo le grandi città dal numero totale dei casi, sarebbe poco più di una normale stagione influenzale. Invece - ha sottolineato la virologa - è una infezione simil-influenzale molto grave".

"Il virus continuerà a circolare e bisogna avere dei piani di azione per agire nei focolai che potrebbero scoppiare nelle scuole - ha aggiunto - Ma soprattutto essere flessibili, perché le città sono diverse e i modi di spostamento sono diversi così come i luoghi di aggregazione. Quindi non c’è una ricetta che va bene per tutti, forse l’unica è il buon senso con flessibilità di base".

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