Oms: "Nuovi contagi in stadi, discoteche e luoghi di culto". Hans Kluge:"Tante incognite ma priorità riaprire le scuole"

In Italia 35.463 i decessi dall’inizio dell’emergenza. I.S.S.,Report Covid:"Aumento casi, età media scende a 29 anni"

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"Con le riaperture, molti cominciano a vedere una ripresa dei contagi di Covid 19. Gran parte di questa ripresa" dei contagi "avviene in cluster di casi legati ad assembramenti di persone, compresi quelli negli stadi, nei locali, nei luoghi di culto e dove ci sono folle". Sono le parole del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Il dg fa riferimento ad eventi che "possono essere la scintilla che provoca un incendio molto più grande. Ogni paese e comunità deve adottare le proprie decisioni per organizzare tali eventi in modo sicuro, in base al proprio livello di rischio. In alcune circostanze, può essere necessaria la sospensione di eventi per un breve periodo. In altri casi, ci sono modi creativi per organizzare appuntamenti in modo sicuro minimizzando il rischio. Nelle prossime settimane e nei prossimi avranno luogo eventi, festival e celebrazioni di ogni tipo. Ci sono modi per uno svolgimento in sicurezza, con un approccio che preveda misure in grado di garantire la sicurezza delle persone".

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"Quello che sappiamo è che noi non possiamo far ripartire le società senza riaprire prima di tutto le scuole. E’ per questo che stiamo focalizzando gli Stati della regione europea su questa questione". Ad assicurarlo è Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa, facendo il punto oggi in conferenza stampa su uno dei "3 fenomeni" che vanno affrontati in questa fase di transizione verso l’autunno: la riapertura delle scuole.

Il tipo di misure, ha spiegato, "dipenderà molto dal livello di trasmissione del virus nelle comunità". "Finora - ha evidenziato Kluge - si è visto che non sono stati i contesti scolastici a dare il principale contributo" alla pandemia. "Ci sono però sempre più pubblicazioni che si aggiungono all’insieme di evidenze sul fatto che i bambini giocano un ruolo nella trasmissione, ma sembra che questo sia più collegato a situazioni di ritrovi e incontri sociali. Quindi, questa è una delle incognite ma sicuramente la massima priorità per i responsabili politici all’Organizzazione mondiale della sanità", ha sottolineato.

"È un momento difficile ora, passiamo dall’estate all’autunno e abbiamo tre fenomeni che si incontrano", ha ribadito. Tre fenomeni, tre sfide. Il primo è appunto l’apertura delle scuole e dell’anno accademico per le università. Il secondo è "la stagione influenzale", il terzo riguarda gli anziani: "Dobbiamo in ogni modo proteggerli dall’eccesso di mortalità visto lo scorso inverno".

"La chiave qui è: non dobbiamo tornare a febbraio - ha incalzato Kluge - Ed è vero che noi vediamo in alcuni stati un aumento di più del 30% dei casi negli ultimi 14 giorni. Ora però rispetto a febbraio abbiamo una conoscenza più sofisticata ed è possibile gestire la trasmissione del virus nella società, avere l’economia attiva e, cosa più importante, il sistema educativo aperto". Sul tema scuole, Kluge ha voluto nuovamente ringraziare il ministro della Salute italiano Roberto Speranza al quale, ha detto, "desidero rinnovare il mio apprezzamento" per essere stato motore della conferenza regionale europea che si terrà il 31 agosto sulla riapertura sicura delle scuole".

Guardando a quello che ci aspetta l’importante, ha concluso Kluge, "è che noi ora sappiamo cosa fare: i governi devono aumentare l’attività di screening con i test e il contact tracing, rafforzare le cure primarie e i sistemi sanitari e le persone devono seguire le misure di salute pubblica" date per il contenimento del virus. "E’ questo che in definitiva determina il corso della pandemia".

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cms_18833/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgAumentano ancora i contagi di coronavirus in Italia. Da ieri il totale sale a 263.949, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute e consultabili sul sito della Protezione Civile. I decessi solgono a 35.463 dall’inizio dell’emergenza.

Mentre sono 21.932 le persone attualmente positive. I tamponi eseguiti sono stati 8.313.445.

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In tutte le regioni italiane si registra almeno un positivo al coronavirus. Picco di casi nelle ultime ore in Lombardia, seguono Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Campania. Uno in Valle d’Aosta e Molise.

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"Si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la quarta settimana consecutiva con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 10-23 agosto) di 14.93 per 100mila abitanti, in aumento dal periodo 6-19 luglio e simile ai livelli osservati all’inizio di giugno". E’ quanto viene segnalato nel report settimanale di Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute, relativo al monitoraggio di Covid-19 nel periodo 17-23 agosto.

La maggior parte dei casi continua ad essere contratta sul territorio nazionale: risulta infatti importato da uno stato estero il 20,8% dei nuovi casi diagnosticati. Tuttavia si osserva un aumento di casi importati da altra Regione/Provincia autonoma, passato dal 2,3% nella precedente settimana di monitoraggio al 15,7% nella settimana corrente.

"Sedici Regioni/Province autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente - rileva il report - che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati da stato estero. Sebbene il numero di nuovi casi in molte Regioni/PA rimanga contenuto, in altre realtà regionali continuano ad essere segnalati un numero elevato di nuovi casi e si osserva un diffuso trend in aumento". Da qui l’invito alla cautela "in quanto ciò denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-Cov-2 è ancora rilevante".

"Sebbene sia segnalato, in alcune Regioni, un aumento nel numero di ospedalizzazioni - prosegue il report - in nessuna delle Regioni/Pa sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali. Tuttavia, si conferma l’importante e crescente impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di Prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati".

"Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto rispetto ad altri paesi europei, ma con una tendenza all’aumento da quattro settimane consecutive - si segnala ancora - Questo avviene anche grazie alla ricerca e la gestione dei contatti, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari". "La riduzione nei tempi tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi/isolamento è uno dei motivi che permette una più tempestiva identificazione ed assistenza clinica delle persone che contraggono l’infezione", osservano gli esperti.

SCENDE ETA’ MEDIA - In Italia, come in Europa e globalmente, si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da Sars-CoV-2 con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione. Nel nostro Paese, segnala il report, l’età media dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 29 anni, confermando un trend in diminuzione. Si riscontra dunque "un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all’estero)", ma anche "una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici".

FOCOLAI - "Sono 1.374 i focolai attivi in Italia, di cui 490 nuovi, entrambi i dati in aumento per la quarta settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 1.077 focolai attivi di cui 281 nuovi)".

"Questo comporta un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti - osservano gli esperti - I servizi territoriali sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus ma, qualora dovesse persistere l’attuale trend di incidenza in aumento, le capacità di risposta di questi servizi potrebbero essere messe a dura prova".

RT NAZIONALE - "L’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 6-19 agosto 2020 è pari a 0.75 (0.52 –1.24). Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutuamente esclusive), vi è stata una lieve diminuzione del numero di casi sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro paese" indica il report.

"Bisogna tuttavia interpretare con cautela l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia - si avverte - Infatti l’Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza".

"Rimane fondamentale - si sottolinea ancora - mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico".

REZZA

cms_18833/Istituto_superiore_di_sanità,_Gianni_Rezza.jpg"Per la quarta settimana consecutiva aumenta il numero di casi di Covid-19 in Italia. Anche se l’indice Rt, che viene calcolato sulle persone sintomatiche, rimane al di sotto di 1. Sono molti i focolai identificati nelle diverse Regioni e la maggior parte è causato da persone che rientrano da aree turistiche ad alta incidenza di circolazione virale" è il commento di Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute. "I focolai - precisa - vengono prontamente identificati in questo momento anche grazie all’aumento dei tamponi e dei test che vengono eseguiti in conseguenza dell’ordinanza del ministero della Salute del 12 agosto". "Rimane la necessità - raccomanda Rezza - di aderire alle raccomandazioni delle autorità sanitarie: evitare assembramenti, portare sempre la mascherina nei luoghi affollati, mantenere il distanziamento fisico e lavarsi sempre le mani".

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