Entrano nella redazione di Charlie Hebdo, sono in due e sono armati di Kalashnikov. In poco più di cinque minuti Said e Cherif Kouachi-due fratelli franco algerini di 32 e 34 anni, legati alla rete terroristica yemenita e recentemente rientrati dalla Siria, compiono una strage. Imbracciano i loro AK47 ed una volta all’interno della redazione del giornale, aprono il fuoco. Trenta colpi ed in un attimo dodici persone sono a terra. Addetti ai lavori, giornalisti, poliziotti ed il direttore del giornale Stephane Charbonnier, colpevole più di altri di essere colui che disegna e firma vignette satiriche, reputate dai terroristi un insulto a Maometto. Una satira intollerabile per la jihad islamica. Entrano questi assassini, ed al grido di "Allah è grande" e "vendicheremo il profeta "credono di piegare ed assoggettare popolazioni intere. Ma si sbagliano!! Per vincere e rendere mondiale la loro dottrina dettata dalla follia, dovranno ucciderci tutti.
Dovranno prima uccidere ciascun Musulmano indignato e sgomento da quello che è accaduto. Quelli che credono nella non-violenza e nell’amore per il prossimo. Dovranno uccidere ogni cattolico o Protestante o Buddista e coloro che credono in un Profeta diverso dal loro. Dovranno sparare a chi si proclama religioso e poi non fa proprio quanto scritto nelle Sacre scritture. Dovranno trucidare ogni giornalista che armato di matita esprimerà il suo parere e dissentirà sulle barbarie perpetrate. Dovranno trivellare di colpi ogni vignettista che con la satira deriderà la legge del terrore.
Questa sorta di uomini che in nome di qualcosa che con Allah c’entra un bel niente, dovranno ucciderci se vogliono privarci della libertà. Noi continueremo a scrivere, a disegnare e ad opporci se ne avremo voglia. Lotteremo con le nostre penne e le nostre matite, per Stephane e per tutti coloro che a Parigi hanno perso la vita. Disegneremo e scriveremo per ogni vittima di questo terrorismo folle e privo di ogni fondamento. Lotteremo perché nonostante questo dannato terrore ci si sia impiantato nelle ossa, i nostri figli dovranno essere liberi e non sarà certamente il terrorismo islamico a cancellare secoli di lotta per la libertà.