OMS E I "MONOCLONALI TRUMP": "GARANTIRE DOSI E PREZZI EQUI"

In Italia ulteriori 3.797 contagi e altri 52 morti - I dati dalle Regioni - Covid Italia, oltre 3 milioni di over 50 non vaccinati

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cms_23273/monoclonali.jpgOms e i ’monoclonali Trump’: "Garantire dosi e prezzi equi"

E’ una combinazione di anticorpi monoclonali e a ottobre 2020 finì sotto i riflettori del mondo perché fu una delle terapie usate per trattare l’ex presidente Usa Donald Trump, dopo la scoperta della sua positività a Covid-19. Ora l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aggiorna la sue linee guida sull’assistenza clinica per includere il trattamento e raccomanda il mix di Regeneron per due gruppi specifici di pazienti (al momento è l’unico mix di monoclonali che compare nell’elenco dei farmaci per i quali sono state espresse raccomandazioni). Parallelamente però il trattamento che combina gli anticorpi casirivimab e imdevimab diventa oggetto anche di un appello accorato dell’Oms, che chiede un’azione su più fronti per far sì che venga garantito un accesso equo. I principali freni? "Produzione limitata" e "prezzo elevato".

La combinazione è stata raccomandata per i pazienti con Covid-19 non grave che sono a più alto rischio di ricovero in ospedale e per i pazienti che si sono già aggravati o sono in condizioni critiche e risultano sieronegativi, cioè non hanno sviluppato anticorpi. L’aggiornamento è stato definito da un gruppo di lavoro, composto da esperti internazionali e pazienti, che si occupa dello sviluppo delle linee guida e il contenuto è pubblicato sulla rivista ’Bmj’. La raccomandazione all’uso per prevenire la malattia grave in pazienti ad alto rischio si basa su nuove evidenze provenienti da 3 studi non ancora sottoposti a revisione paritaria, che mostrano come casirivimab e imdevimab probabilmente riducano il rischio di ospedalizzazione e la durata dei sintomi in non vaccinati, anziani, o pazienti immunodepressi.

La seconda raccomandazione si basa sui dati dello studio Recovery che mostrano come casirivimab e imdevimab possano ridurre i decessi (che vanno da 49 in meno su 1.000 nei malati gravi a 87 in meno nei malati critici) e la necessità di ventilazione meccanica nei pazienti sieronegativi. "Per tutti gli altri pazienti Covid - si legge su Bmj - è improbabile che i benefici di questo trattamento con anticorpi siano significativi". L’Oms "accoglie con favore l’aggiunta di un’altra terapia all’arsenale mondiale contro Covid, ma esorta le aziende produttrici e i governi ad affrontare" il nodo del costo e della disponibilità "della combinazione di anticorpi Regeneron e garantire la sicurezza e una corretta manipolazione del medicinale", evidenza l’agenzia Onu in una nota.

"Dato l’alto costo e la bassa disponibilità della terapia", l’iniziativa sanitaria globale "Unitaid - informa l’Oms - sta negoziando con Roche Pharmaceutical, che attualmente sta producendo il farmaco, per prezzi più bassi e una distribuzione equa in tutte le regioni, specialmente nei Paesi a basso e medio reddito. L’Oms sta anche discutendo con l’azienda per una donazione e distribuzione del farmaco attraverso l’Unicef, seguendo un criterio di assegnazione stabilito dall’Oms".

Parallelamente, l’agenzia Onu per la salute ha lanciato un appello "ai produttori che potrebbero voler presentare i loro prodotti per la pre-qualificazione", cosa che "consentirebbe un’accelerazione della produzione e quindi una maggiore disponibilità del trattamento e un accesso ampliato. I partner di Act-A", la piattaforma che si occupa di accelerare la disponibilità di strumenti per la lotta a Covid "stanno anche lavorando con l’Oms su un quadro di accesso equo per le terapie raccomandate". L’Oms chiede anche la condivisione della tecnologia per consentire la produzione di versioni biosimilari in modo che tutti i pazienti che potrebbero aver bisogno di questo trattamento possano accedervi".

Inoltre, ci sono problemi di fattibilità legati alla somministrazione per via endovenosa prevista per gli anticorpi: "In ambito ambulatoriale, questa può essere una sfida - si legge nella nota - e quindi la somministrazione sottocutanea può essere un’opzione alla dose più bassa". L’Oms chiede un uso oculato del trattamento e ribadisce l’importanza, "al fine di non esacerbare le disuguaglianze sanitarie e la limitata disponibilità della terapia", che siano trattati "i pazienti non gravi e ad alto rischio di ricovero e quelli gravi o critici con stato sieronegativo (coloro che non hanno sviluppato anticorpi naturali contro Covid-19, stato determinato attraverso accurati test rapidi), poiché questi due gruppi di pazienti sono i pazienti che trarranno i maggiori benefici dal trattamento".

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cms_23273/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 3.797 contagi e altri 52 morti

Sono 3.797 i contagi da Coronavirus in Italia, secondo numeri e dati Covid del bollettino di ministero della Salute e Protezione Civile.

Registrati altri 52 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati fatti 277.508 tamponi con un tasso positività all’1,36%. Sono 3.553 (-97) i ricoverati con sintomi. Sono 489 (-16) le terapie intensive occupate. Nelle ultime 24 ore sono guarite 5.265 persone.

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I dati dalle Regioni

LOMBARDIA - Sono 488 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 5 decessi.

CAMPANIA - Sono 348 i contagi da coronavirus.Si registrano 4 decessi.

ABRUZZO - Sono 54 i nuovi contagi da coronavirus. Si registra 1 decesso.

BASILICATA - Sono 32 i contagi da coronavirus. Non si registrano decessi.

PUGLIA - Sono 157 i contagi da coronavirus. Si registrano 3 decessi.

TOSCANA - Sono 334 i contagi da coronavirus. Si registrano 2 decessi.

FRIULI VENEZIA GIULIA - Sono 84 i nuovi contagi da coronavirus. Non si registrano decessi.

LIGURIA - Sono 69 i nuovi contagi da coronavirus.

EMILIA ROMAGNA - Sono 327 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 2 decessi.

LAZIO - Sono 361 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 6 decessi.

SICILIA - Sono 464 i contagi da coronavirus. Si registrano 3 decessi.

VALLE D’AOSTA - Sono 2 i nuovi contagi da coronavirus. Non si registrano decessi.

CALABRIA - Sono 143 i contagi da coronavirus. Si registrano 4 decessi.

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cms_23273/over_50.jpgCovid Italia, oltre 3 milioni di over 50 non vaccinati

Vaccino anti-Covid, mancano all’appello ancora 3 milioni di over 50. E’ quanto emerge dal report settimanale della Struttura del Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, pubblicato sul sito del Governo. Nella fascia d’età 50-59, la percentuale degli immunizzati è pari a 79,36%. Tra i 60-69enni ha completato il ciclo vaccinale l’85,42%.

Tra gli over 80, invece, il 92,55% ha completato il ciclo vaccinale anti-Covid. Sono esattamente 4.223.086 le persone immunizzate sul totale della popolazione over 80 pari a 4.562.910. Nella fascia di età tra i 70 e i 79 anni, ha completato il ciclo vaccinale l’89,56%.

Tra il personale scolastico ci sono ancora 90.392 persone senza prima dose o dose unica di vaccino anti-Covid pari a circa il 5,86% del totale. Per quanto riguarda il personale sanitario il 94,53% è immunizzato.

FIGLIUOLO

cms_23273/Gen.jpgDal 20 al 23 settembre sono state somministrate, in media, 80.500 prime dosi al giorno, mentre, negli stessi giorni della settimana precedente, dal 13 al 16 settembre, ne sono state inoculate in media 60.700, registrando un’inversione di tendenza pari a + 32,5%. A riferire i dati è il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, confermando il trend positivo delle prime dosi sostenuto dai dati degli ultimi giorni.

I differenziali positivi di prime dosi si addensano maggiormente nelle fasce di età tra i 30 e i 59 anni, in particolare: +79% per la fascia 50-59 anni, +62% per la fascia 40-49 anni e +41% per la fascia 30-39 anni.

Proseguono, inoltre, le somministrazioni di seconde dosi e dosi uniche per il completamento dei cicli vaccinali, a tassi pressoché costanti rispetto alla media del mese di settembre, con oltre 159.500 inoculi al giorno. Da inizio campagna sono state effettuate oltre 83,5 milioni di somministrazioni. Il numero dei vaccinati ammonta a oltre 41,7 milioni, pari a oltre il 77,2% della popolazione over 12, mentre il numero di persone che ha ricevuto almeno una somministrazione è di oltre 44,6 milioni, pari a oltre l’82,7%.

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