Non cala la tensione tra USA e Iran

Un altro razzo contro la base americana K1 in Iraq

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Kirkuk, febbraio 2020: la base americana K1 è nuovamente sotto attacco. Un razzo Katyusha è stato lanciato contro la base militare statunitense, fortunatamente, senza provocare morti o feriti di sorta. La base militare in questione, già sotto assedio nel dicembre del 2019, fu teatro dell’uccisione di un contractor americano, nonché del ferimento di innumerevoli soldati americani e iracheni. La risposta americana non si fece attendere: alcuni assalti in Iraq comportarono il decesso di 25 membri della milizia sciita filoiraniana, nonché la cruciale uccisione, ai primi di gennaio, del generale Soleimani.

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Le tensioni tra i due Stati sembrano non volersi assolutamente acquietare. Un botta e risposta estremamente rischioso, accesosi a causa del drastico ritiro da parte degli Stati Uniti d’America rispetto all’accordo sul nucleare. Tale scelta gettò l’Iran in una pesante crisi economica che irrigidì ancor più terribilmente le relazioni tra due Paesi, storicamente rivali. Con l’allontanamento di Bolton dal ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale (fautore del ritiro dal suddetto accordo), ci si sarebbe aspettati una politica estera più accogliente e morbida da parte di Donald Trump, il quale invece ha rovesciato ogni aspettativa, causando, in risposta alle azioni iraniane, pericolosi attacchi ai danni del nemico, tra cui quello che ha coinvolto il celebre Soleimani. L’Iran, dal canto suo, non si è fatto aspettare, attaccando la Zona Verde di Baghdad, centro della presenza internazionale in città. Inoltre, dichiarò, a sua volta, una riduzione degli obblighi relativi all’intesa nucleare, rispettata fedelmente fino a quel momento.

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Dunque, alla luce degli eventi che hanno scombinato i già precari equilibri internazionali, ci si chiede legittimamente quali possano essere le effettive conseguenze di tale sfiancante botta e risposta tra i due Paesi in gioco. Quale sarà la prossima mossa americana di fronte all’ennesima provocazione in Iraq?

Elena Indraccolo

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