Nel nord-est del Brasile, Gli italiani leader del Turismo sessuale

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Come italiani siamo fieri di poterci distinguere nel mondo per la storia, l’arte, la cultura, la cucina e le doti umane di sensibilità e accoglienza. A volte però la cronaca può rivelare qualcosa d’inquietante e che non avremmo mai sospettato o voluto mai sapere. Infatti, è stata recentemente condotta una ricerca nelle principali capitali del Nord-Est brasiliano che ha tracciato il profilo del turista che visita il paese per turismo sessuale: europeo, di classe media, ed età compresa tra i 20 e i 40 anni.
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Tra le nazionalità , primeggiano gli italiani, seguiti dai portoghesi, olandesi, americani e, in misura minore, britannici, tedeschi e latino-americani. Lo studio, promosso dal WTO (Organizzazione Mondiale del Turismo), è stato eseguito da ricercatori di diverse università brasiliane e ha avuto il sostegno della organizzazione nazionale per lotta contro il turismo sessuale ONG. Ma l’opera è servita anche a demolire alcuni miti legati proprio al turismo sessuale che vedeva il turista tipo ultra cinquantenne a caccia di bambini poveri.
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Le interviste con le prostitute hanno rivelato che molte di loro sono giovani donne attraenti ci circa vent’anni, studentesse o professioniste del settore. “Più del 50% dei loro clienti internazionali sono italiani o portoghesi, che si recano in Brasile con voli charter. Aggiungendo tutte le nazionalità dell’Unione europea questa cifra supera l’80%”, afferma il sociologo Mirtes Albuquerque, uno dei coordinatori dello studio.

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Un’altra novità è che la stragrande maggioranza non è interessata a relazionarsi con le adolescenti, come era comunemente creduto. "Quasi tutti gli intervistati hanno rivelato il timore di complicazioni con le autorità brasiliane e quindi evitano le ragazze al di sotto dei 18 anni d’età", dice il sociologo, che stima che la percentuale dei pedofili è inferiore al 10% dei turisti sessuali.

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La ricerca, durata sei mesi, si è basata su 1.400 interviste a prostitute e turisti stranieri e brasiliani Lo studio si aggiunge ad altre ricerche che dimostrano come il nord-est del Brasile sia una delle principali destinazioni per il turismo sessuale nel mondo. L’antropologo Adriana Piscitelli ha studiato le immagini del Brasile veicolate nei siti web destinati ai turisti sessuali e attraverso di esse, come ricercatrice, ha verificato come si sviluppa lo spostamento geografico di questo tipo di attività in tutto il mondo. "E ’importante notare che nel Sud America si concentrano il 20% dei messaggi che circolano sulle regioni povere del mondo. Solo l’1% di questi messaggi si riferiscono in Africa, il 28% in America Centrale e nei Caraibi e il 51% in Asia. Tuttavia, è importante tener conto che l’Asia è un continente in cui il turismo sessuale ha una storia di vari decenni, mentre in Sud America viene rilevato principalmente dal 1990 ", affermala dott.ssa Piscitelli.

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Il turismo sessuale, purtroppo, è un’amara realtà, al quale bisogna cercare, nel migliore dei modi, di trovare le giuste soluzioni. A noi italiani, non resta che continuare a pensare su questo fenomeno che, aimè……, ci vede in prima linea.

(Fonte Folha S.Paulo)

Giusi Dangelico

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