NUOVE ALLUVIONI COLPISCONO DURAMENTE IL NORD DELL’IRAQ

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Almeno otto persone sono morte e diverse sono rimaste ferite dopo che le piogge torrenziali hanno causato gravi inondazioni a Erbil, la capitale della regione semi-autonoma curda del nord Iraq. Il governatore provinciale Omid Khoshnaw ha detto venerdì che tra le vittime vi sono donne e bambini. "Le inondazioni hanno anche causato ingenti danni alle strutture abitative" ha aggiunto in una nota.
L’agenzia di stampa locale ha precisato che sette persone sono morte a causa di un’inondazione e un’altra persona ha perso la vita colpita da un fulmine.

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Il portavoce della protezione civile Sarkawt Karach ha affermato che molte persone sono state costrette a lasciare le proprie case. "Sono in corso le ricerche per le persone scomparse" ha detto Karach, avvertendo che il bilancio delle vittime potrebbe ancora aggravarsi.

A Erbil, secondo i rapporti delle autorità, torrenti di fango si sono riversati lungo le strade. Autobus, camion e autocisterne sono stati spazzati via dalla furia delle acque, ed alcuni rovesciati su un fianco potrebbero aver travolto altre persone. L’ufficio del governatore ha invitato i residenti a non uscire di casa se non in condizioni di estrema necessità, avvertendo che si prevedevano ancora piogge con il timore di ulteriori inondazioni.

L’Iraq è stato colpito da una serie di eventi meteorologici estremi. Ha sopportato temperature al di sopra delle medie stagionali e con ripetute siccità negli ultimi anni, e ha anche subito intense inondazioni, aggravate dalla pioggia torrenziale che cade sul manto stradale cotto dal sole.
Il suolo è ormai arido a causa della scomparsa di vegetazione, anche spontanea; ciò significa che il terreno non assorbe l’acqua così rapidamente e, quando viene colpito dalle non più rare "bombe d’acqua", le inondazioni diventano letali ed improvvise. Secondo gli esperti, ad aggravare ulteriormente la situazione vi è la mancanza di manutenzione stradale. Infatti, fino a quando era in piedi il regime di Saddam Hussein, lo Stato provvedeva alla pulizia del manto stradale, a liberare le principali vie di sfogo delle acque piovane di modo da non creare intasamenti che potessero ulteriormente compromettere la natura dei suoli. Lo Stato attualmente non riesce a far fronte a tutte le problematiche legate alla bonifica e salvaguardia dei territori, continuando a procedere di emergenza in emergenza. Si aggravano così situazioni già estremamente precarie a causa della crisi economica che da più di 20 anni attanaglia l’Iraq.

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Solo nel mese di ottobre, secondo la Mezzaluna Rossa irachena, un breve periodo di forti piogge durante il pomeriggio aveva già causato gravi inondazioni nello stesso governatorato di Erbil. Le auto erano state trascinate lungo le strade e i residenti si erano messi in salvo solo salendo sui tetti delle loro case per sfuggire all’alluvione. In quell’occasione la Mezzaluna Rossa irachena aveva anche riferito che due persone, probabilmente bambini, erano scomparsi. Al 31 ottobre, le operazioni di ricerca e salvataggio continuavano ed erano stati distribuiti pasti caldi a 100 famiglie (circa 600 persone), allestiti bagni chimici e preparati kit sanitari. A novembre, però, i pur scarsi riflettori del mondo su questa tragedia periodica si erano nuovamente spenti.

Carlo Coppola

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