NON VI SONO PIU’ LE STAGIONI DI UNA VOLTA

Ora preoccupiamoci dell’Autunno

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Dopo un’estate mai arrivata, oltretutto uggiosa e piovosa, il vostro “grillo parlante” ammette, con rammarico, di non aver potuto “frinire” nei campi assolati insieme agli altri amici nemmeno per il giorno di ferragosto.

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Piuttosto rammaricato torno in redazione e prendo posto nell’angolino del soffitto. Mi capita così di ascoltare alcune frasi che si scambiano i redattori, i giornalisti e gli impaginatori che continuano a piangersi addosso ripetendo la storica frase: “…piove, governo ladro”. Per la prima volta in vita mia sono concorde con tutti loro, sia perché continua a piovere in maniera indecente e sia perché questo governo l’epiteto ladro se lo è guadagnato sul campo.

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Tutti pallidi e incavolati per una stagione estiva mai arrivata non ho sentito nessuno affrontare le vere problematiche che ci attendono. Estate a parte, a parer mio, è l’autunno che dovrebbe farci paura. Da oggi a dicembre prossimo ci attendono numerose e complicate scadenze fiscali. Il solo pensiero dovrebbe mettere terrore a tutti gli Italiani. Ma andiamo per ordine. A parte l’apertura delle scuole che comporterà un esborso economico non da poco per libri, cartelle, iscrizioni e cancelleria, ci attendono, a breve termine, degli appuntamenti fiscali terrificanti.

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Il 16 settembre anticipo pagamento “TARI” (tassa sui rifiuti), Il 16 ottobre ci attende la “TASI” (tassa servizi indivisibili), per fine novembre bisognerà pagare il saldo TARI e il secondo acconto IRPEF (imposta sul reddito persone fisiche) e per dicembre l’ IMU (imposta municipale unica). Il Ministero della salute si sta chiedendo come mai gli Italiani, ultimamente, hanno incrementato l’uso di ansiolitici, antidepressivi e sedativi. Basterebbe chiederlo al Ministero delle finanze.

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L’Europa, ci raccontano, chiede agli Italiani di fare sacrifici, stringere la cinghia e di avere fiducia nel futuro pur con qualche “privazione”. I nostri governanti, con la coerenza che li contraddistingue, hanno risposto in coro che anche loro ben volentieri faranno meno di…fare sacrifici! La coerenza è il loro forte.

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Ho volutamente chiesto ad un giovane passante se fosse contento degli 80 euro di aumento mensili che il nostro Presidente del Consiglio gli ha elargito. La sua risposta è stata precisa ed esaustiva: “...certo che sono contento, ottanta euro al mese fanno sempre comodo! Solo che per poterli avere dovrei superare un grosso ostacolo. Visto che sono disoccupato, dovrei prima trovare un “lavoro”. A voi le conclusioni.

il Grillo Parlante

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