NAVALNY, IL PRINCIPALE OPPOSITORE DI PUTIN

È in coma e lotta tra la vita e la morte. Si ipotizza l’avvelenamento

1597952412copertina.jpg

Aleksej Navalny, avvocato, attivista anti-corruzione e giornalista investigativo, ma soprattutto leader dell’opposizione al regime di Vladimir Putin in Russia, è "in coma, in condizioni gravi ma stabili", ha detto Kira Yarmysh. "Sono sicura che sia stato deliberatamente avvelenato" ha aggiunto la sua portavoce che ieri mattina su Twitter aveva dato notizia del ricovero "in terapia intensiva". Navalny a giugno aveva definito il voto sulle riforme costituzionali, che hanno permesso a Putin di fare altri due mandati, un “colpo di Stato” e una “violazione della costituzione”. Il suo partito fu l’unico ad opporsi all’annessione della Crimea nel 2014.

cms_18736/1.jpg

L’uomo è stato avvelenato da un allucinogeno non meglio identificato, mentre si apprestava a salire su un aereo in partenza dalla Siberia e diretto a Mosca. Si è sentito male durante il volo, ed è stato necessario un atterraggio di emergenza a Omsk per permetterne i soccorsi. Pare non avesse ingerito niente durante il tragitto, quindi l’avvelenamento dev’essere avvenuto, appunto, precedentemente. Si ipotizza che la sostanza velenosa sia stata messa nel suo tè, unica bevanda consumata da Navalny durante la mattina. Dubbi sorgono riguardo una foto apparsa sul profilo Instagram di un dj di Tomsk (la città da cui Navalny era partito), Pavel Lebedev: l’uomo, mentre era in attesa di salire sullo stesso volo dell’oppositore, ha scattato una foto di Navalny al caffè “Vienna” dell’aeroporto con in mano una tazza rossa. La didascalia era: “Buongiorno Aleksej”. Una volta imbarcato sullo stesso aereo, Lebedev ha poi pubblicato un’altra storia Instagram in cui si mostra il momento in cui Navalny viene soccorso. Entrambe le stories sono state poi rimosse.

cms_18736/2.jpg

I collaboratori di Navalny hanno formalizzato una richiesta alla presidenza russa perché l’oppositore possa essere trasferito all’estero per essere curato. Il Cremlino si è dichiarato disponibile in questo senso, e tramite il portavoce Dmitry Peskov gli ha augurato “una pronta guarigione”, ed ha assicurato l’apertura di un’inchiesta in caso venisse confermato l’avvelenamento. Navalny, scrive il Guardian, era impegnato in un tour a favore del “voto intelligente” in diverse città della Siberia per sostenere alle elezioni locali del mese prossimo, che vedranno coinvolti 40 milioni di elettori, i candidati con più probabilità di battere quelli di Putin nei collegi uninominali. Ieri si era fatto immortalare con i suoi sostenitori a Tomsk. Non è certo il primo caso di un oppositore del regime che viene misteriosamente avvelenato: fece scalpore nel 2016 l’indagine britannica che stabilì, dieci anni dopo l’avvenimento, la responsabilità di Mosca nella morte per avvelenamento da polonio-210 di Aleksandr Litvinenko, ex agente dell’Fsb, poi diventato apertamente critico del Cremlino e riparato in Gran Bretagna.

cms_18736/3.jpg

Anche il quel caso, la bevanda incriminata era proprio del tè. Lo stesso Navalny, già nel luglio 2019, affermò di essere stato avvelenato durante uno dei suoi tanti soggiorni in carcere, quando finì in ospedale a causa di una gravissima reazione allergica ad una sostanza ignota. Nel novembre 2018 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Russia a risarcire Navalny per danni morali, materiali e per le spese sostenute per i suoi molteplici arresti subiti sul territorio russo valutati come politici, contro la libertà di espressione e privi di una reale motivazione. Non ci sono prove di un diretto interessamento del Governo russo in questa vicenda, e anche se dovessero esserci, verrebbe comunque reso impossibile reperirle. Certo è che l’avvelenamento del 44enne è avvenuto a opera di un sostenitore del regime. Non è facile essere il principale oppositore di Vladimir Putin.

Giulio Negri

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram