Movimento Cinque Stelle. Facciamo chiarezza

Dalla chat tra Raggi e Di Maio, l’affaire Campidoglio e il nuovo Stadio

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“Oggi quattro giornalisti differenti su tre giornali diversi riportano la stessa fake news su Luigi Di Maio. La faccenda è di una gravità inaudita perché quello che hanno scritto è falso, fuorviante e non verificato: perché le parziali informazioni in loro possesso sono state pubblicate senza compiere tutte le dovute verifiche al fine di uccidere la reputazione di Di Maio”. È quanto ieri è stato pubblicato sul blog di Beppe Grillo che ha proceduto a segnalare i nomi dei giornalisti all’Ordine.Nessun passo indietro da Repubblica, Messaggero e Corriere della Sera per le quali non si è verificata alcuna omissione o manipolazione.“…Possiamo dimostrare, prove alla mano, non solo che mentono ma che sono in mala fede” si legge ancora sul blog di Grillo.Alle testate è contestato di aver riportato solo parzialmente il contenuto di un sms di Di Maio a Virginia Raggi. Una “ricostruzione - secondo Grillo - montata ad arte il cui fine è uccidere la reputazione di Di Maio”.L’argomento è Raffaele Marra, il messaggio integrale è quello del 10 agosto scorso.L’Ansa batte un’agenzia che riporta il seguente passaggio visionato direttamente dalla chat:“Pignatone cosa ti ha detto dopo che gli hai inoltrato il suo nominativo (di Marra, ndr)? In ogni caso nella riunione con me, Marra non mi ha mai chiesto se andare in aspettativa o meno. Semplicemente mi ha raccontato i fatti. Io l’ho ascoltato. Perché tu me lo avevi chiesto. Sono rimasto a tua disposizione non sua. E penso che nel gabinetto non possa stare, perché ci eravamo accordati così”.Il blog pubblica ancora un’altra parte mancante affinché si evinca, oltre ogni dubbio, la posizione di Di Maio: “Marra non si scandalizzi se facciamo le pulci prima di tutto ai nostri. Siamo il movimento 5 stelle. E certe responsabilità è meglio prendersele con contezza di causa.Non devi sentirti accerchiata Virginia. Devi stabilire un contatto con la tua squadra (cioè il minidirettorio). Loro sono i tuoi alleati non i tuoi nemici”.Veniamo allo stralcio che ha scatenato le polemiche, riportato, con tra parentesi le note di Grillo, nel suo blog.“Quanto alle ragioni di Marra. Aspettiamo Pignatone (il MoVimento 5 Stelle aveva chiesto alla Raggi di far verificare il nominativo Marra a Pignatone, il procuratore di Roma, ndr). Poi insieme allo staff (quello che allora era chiamato mini direttorio, ndr) decidete/decidiamo. Lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato (Marra era della Guardia di Finanza, ndr). Sui miei (intendendo chiaramente i suoi collaboratori, ndr) il Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è non trovare nulla”.

Repubblica, Messaggero e Corriere della Sera hanno pubblicato “senza censura”, come scrive quest’ultimo, solo “il contenuto delle chat ritrovate nel cellulare di Raffaele Marra, così come risultano allegate agli atti dell’inchiesta”.Una battaglia sul filo della parola dunque, giocata sull’interpretazione che oggi, effettivamente, appare più nitida.

Affaire Campidoglio

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Le polemiche sembrano destinate a non placarsi. Al centro c’è Virginia Raggi. La Magistratura l’ha indagata - assieme a Marra e Romeo - per vicende nelle quali le lacune sono da subito apparse palesi.Gli ingredienti del resto ce li ha messi lei e la frittata che ne è venuta fuori, le è costata due iscrizioni nel registro degli indagati per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Un bel pasticcio per un sindaco, specie se fosse accertata la liaison peregrina paventata dell’ormai ex assessore Berdini a Federico Capurso de La Stampa. In essa si celerebbe il motivo dell’agevolazione, in barba ad ogni regola, di Salvatore Romeo.Che i giornali ne parlino è scontato. Si tratta di Roma. Il Movimento opta per la difesa a spada tratta, rinnegando la sua essenza e scoprendosi d’emblée garantista. Virginia, la “depensante” – parola di Grillo – è politicamente blindata.

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“Giornali e televisioni criticano il M5S, presentandosi come campioni di libertà – ha scritto un paio di giorni fa Paolo Becchi - non si lasciano apparentemente intimidire, ma in realtà per molti versi non stanno facendo altro che pubblicità al M5S, che può con i suoi proclami di nuovo presentarsi come forza antisistema, che odia televisioni e giornali, quando ormai rilasciano interviste a tutti i giornaloni su cui sputano sentenze e vivono da mattina a sera in televisione, dettando persino le regole per la loro partecipazione. Altro che antisistema: è a tutti ormai evidente che il M5S è diventato la valvola di sfogo del sistema, che impedisce nel nostro Paese lo sviluppo di una forza sovranista e identitaria contro l’euro e l’UnioneEuropea”

(https://paolobecchi.wordpress.com/2017/02/12/il-dissenso-dei-grillini-e-funzionale-al-sistema-di-cui-ormai-fanno-parte/).

Roma e lo stadio di Tor di Valle

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Roma dopo otto mesi continua a perdere pezzi, complice lo sfogo al vetriolo del maldigerito pezzo da novanta, Paolo Berdini, da sempre contrario alla realizzazione dello Stadio di Tor di Valle.Così si compone il prologo di una storia “la più grande speculazione fondiaria del secolo” ha scritto ancora Becchi.

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In un San Valentino complesso, sono arrivate anche le irrevocabili dimissioni dell’assessorePaolo Berdini: “Era mia intenzione servire la città mettendo a disposizione competenze e idee. Prendo atto che sono venute a mancare le condizioni per poter proseguire il mio lavoro", ha scritto in un comunicato diffuso dall’Ansa.

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La reazione di Virginia Raggi non si è fatta attendere:"Adesso basta, abbiamo anche sorvolato sui pettegolezzi da bar, ora prendiamo atto che l’assessore preferisce continuare a fare polemiche piuttosto che lavorare. Noi andiamo avanti". La sindaca ha avocato a sé le deleghe all’Urbanistica e Infrastrutture."Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche, invece si continua sulla strada dell’urbanistica contrattata, che come è noto, ha provocato immensi danni a Roma", seguita Berdini. "Mentre le periferie sprofondano in degrado senza fine e aumenta l’emergenza abitativa, l’unica preoccupazione sembra essere lo stadio della Roma".

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"Il progetto sta andando avanti e ora è al vaglio dei tavoli tecnici – ha detto Linda Meleo, assessore alla Mobilità a RadioRadio - Non vogliamo una città con colate di cemento, né l’edificazione selvaggia del passato, però questo stadio è uno stadio che si può fare in maniera sostenibile e adeguata, dando una cosa che la città richiede ma con tutte le procedure necessarie a mantenere un assetto di legalità e di minore impatto ambientale possibile. Questo è il nostro obiettivo".Così l’assessore alla Mobilità di Roma, Linda Meleo, a RadioRadio.

cms_5550/Mauro_Baldissoni.jpg"Se sono soddisfatto? Sì – ha detto il dg della As Roma Mauro Baldissoni al termine del vertice con il Campidoglio - Noi abbiamo sempre detto che vogliamo fare questo progetto insieme alla città, perché è importante per la città oltre che per la Roma e quindi deve essere condiviso. Abbiamo cercato di intercettare quali sono le esigenze e visioni della nuova giunta, crediamo di averlo fatto con successo, quindi continuiamo a lavorare insieme ovviamente nel rispetto dei tempi e della sostenibilità del progetto stesso".Se il progetto Stadio lo si guarda in termini di indotto economico, quale creazioni di posti di lavoro, i risvolti positivi possono esserci. Ma, ragionando sull’assetto viario, vengono i brividi. Si attende dunque di conoscere come si ovvierà al già pesante problema del traffico locale.

Vincenzo Fortino

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