Marzabotto, Mattarella: "Serve memoria"

Gualtieri:Manovra da 30 miliardi? - Ghiacciaio, Conte andrà in Val d’Aosta - Renzi:Su sorteggio Csm d’accordo con Bonafede - Boschi:Presto altri arrivi dal Pd - Giorgetti: "Complotto? Dovevano sterilizzare Salvini"

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Marzabotto, Mattarella: "Serve memoria, pericoli quando egoismi avanzano"

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"A 75 anni dall’immane sterminio di donne e di uomini, di bambini e di anziani, che le squadre naziste compirono nell’area del comune di Marzabotto e nei territori alle pendici di Monte Sole, la Repubblica ricorda i tanti innocenti uccisi, il dolore atroce dei sopravvissuti, quella ferita all’umanità. Il 29 settembre del 1944 cominciò il barbaro eccidio, e le stragi proseguirono per giorni. Fu un crimine efferato e disumano". Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"Alle atrocità della barbarie nazifascista la Repubblica e la sua democrazia hanno risposto ponendo al centro la persona, affermando l’aspirazione alla pace e quella alla giustizia, il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo e, insieme, dei diritti delle comunità in cui l’uomo si realizza. La Repubblica è nata da questo riscatto popolare, dal rifiuto dell’odio e della volontà di potenza, dalla resistenza all’ideologia di sopraffazione e di violenza"

"La storia, anche quella dolorosa, ci è maestra. Il male che abbiamo conosciuto non può dirsi mai sconfitto per sempre. I pericoli riaffiorano quando la responsabilità si attenua e gli egoismi avanzano. Anche per questo la memoria di Marzabotto e di monte Sole va custodita, come è stato fatto negli anni dalle comunità più ferite: al tempo stesso va trasmessa ai più giovani in modo che i valori di pace e di libertà si rafforzino sempre più come patrimonio comune e come base fondamentale della nostra vita sociale".

"Le basi repubblicane - si legge in un passaggio della dichiarazione del presidente della Repubblica - sono iscritte in una comunità nazionale legata da spirito di solidarietà, che sa riconoscere il bene comune, trovando l’unità nei momenti decisivi e facendosi promotrice di pace e cooperazione. Non più un nazionalismo che esaspera i contrasti: così nel dopoguerra è sorta l’Europa ’unita nella diversità’”.

Manovra, Gualtieri: "Da 30 miliardi? E’ cifra credibile"

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"Trenta miliardi? E’ una cifra credibile. Ai 23 miliardi" per evitare l’aumento dell’Iva "sono da aggiungere altri miliardi per le politiche da mettere in campo. Comunque la cifra sarà definita dal Cdm". E’ quanto ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, a ’In mezz’ora in più’ su Rai3. "E’ confermato: non toccheremo quota cento e reddito di cittadinanza; la prima è una misura che va ad esaurimento" mentre sul reddito "la sfida è rafforzare le politiche attive" per l’inserimento nel lavoro, un governo serio non cambia la misura, cerca di farla funzionare bene".

Domenica sera a Palazzo Chigi, a quanto si apprende, c’è stato un vertice a Palazzo Chigi sulla manovra con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri alla vigilia del Cdm che deve approvare la nota di aggiornamento al Def. Presenti i rappresentanti dei partiti che sostengono il governo: Pd, M5S, Leu e Iv.

La manovra "non sarà restrittiva", ha detto il ministro Gualtieri a ’In mezz’ora in più’ su Rai3, e quanto al deficit "è meglio non dichiarare il 2,4 e collocarsi in mezzo dall’inizio, senza turbative" quindi percorrere "una saggia via di mezzo". Il governo non farà dunque una manovra restrittiva, "nonostante - spiega il ministro - la richiesta iniziale dell’Europa, che diceva di ridurre dello 0,6% il deficit strutturale. Faremo una piccola espansione", sempre con l’obiettivo di "ridurre il debito pubblico". Alla domanda su quale sarà, tra quelle circolate, la percentuale del deficit, se si collocherà tra il 2,1% e il 2,2% o si spingerà al 2,4%, Gualtieri risponde che "forse è meglio non dichiarare il 2,4% e poi fare il 2,04% e nel frattempo avere un’impennata dello spread". L’idea è quindi quella di "una saggia via di mezzo".

Rispondendo a una domanda sulle critiche di Confcommercio che ha ipotizzato ’uno scambio compensativo tra più Iva e meno cuneo fiscale’, Gualtieri assicura che non ci sarà "più Iva" perché la maggiorazione "è quella che vogliamo abolire, mentre ridurre il cuneo fiscale è una necessità; vogliamo avviare l’intervento sul cuneo", spiega sottolineando che "noi crediamo in un sistema fiscale progressivo ma bisogna alleggerire la pressione sui redditi bassi e i ceti medi". "Vogliamo partire con un primo scaglione di riduzione del cuneo fiscale, è un elemento importante non solo a livello redistributivo ma anche per la crescita". "Nei mesi che seguiranno vogliamo ridurre - sottolinea- le tasse sul lavoro e sull’impresa". Quindi "vogliamo partire con un primo scaglione di riduzione del cuneo fiscale, un elemento importante non solo a livello redistributivo ma anche macroeconomico, per la crescita". "Ho la sensazione che il Paese abbia capito che fosse una cosa giusta evitare una deriva irresponsabile. Ma occorre trasformare questo senso di scampato pericolo anche nella capacità di fare una serie di cose che vanno fatte, di essere un governo che lascia un segno".

Il governo pensa di dare vita "da subito" a un "grande fondo di investimenti per una politica verde attiva". "Se non riduciamo le emissioni e le portiamo a zero nel 2050 mettiamo a rischio la vita sulla terra. Dobbiamo essere seri su questo, pensando alle prossime generazioni" sottolinea Gualtieri, precisando che "noi vogliamo investire di più perché la lotta ai cambiamenti climatici si realizza anche con investimenti per riconvertire il sistema produttivo".

"Devo dire che trovo una forte condivisione del fatto che questo governo non è un governo che non deve solo evitare l’Iva, durare, evitare la deriva ’Papeete’ dell’Italia, ma è un governo che ha la sfida di migliorare il Paese. C’è un grande impegno condiviso"."C’è il conto Papeete da pagare" dice il ministro dell’Economia. "Lo faremo in modo equilibrato, cercando la giusta mediazione tra posizioni in campo e senza compromettere la crescita".

Allerta ghiacciaio, "Conte andrà in Val d’Aosta"

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Palazzo Chigi è in contatto costante con la regione Valle d’Aosta per avere informazioni in merito all’allerta per il ghiacciaio di Planpincieux sul massiccio del Monte Bianco. Si apprende da fonti di palazzo Chigi. Dal presidente Antonio Fosson sono arrivate ampie rassicurazioni rispetto al fatto che la situazione è sotto controllo e costantemente monitorata dagli organismi competenti. Non ci sono, dunque, particolari rischi. Il Presidente del Consiglio Conte si recherà prossimamente in vista in Valle D’Aosta.

Renzi: "Su sorteggio Csm più d’accordo con Bonafede che con Orlando"

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"Io sul Csm sono più d’accordo con Bonafede che con Orlando". Lo dice Matteo Renzi in un’intervista al Foglio che sarà in edicola domani, parlando del tema della giustizia. "Con Andrea ricordo una bella discussione a Palazzo Chigi in cui io proponevo il sorteggio, ispirato da Gratteri, e lui che mi spiegava la sua contrarietà e l’impossibilità tecnica di farlo - afferma il leader di Italia Viva - Se si arriva al sorteggio per il Csm personalmente ci sto. Anche perché l’ipocrisia di chi finge che solo qualche corrente facesse le cene per accordarsi sugli incarichi direttivi è ipocrisia pura".

"Io credo che sulla giustizia non sia l’unica affinità tra i due" twitta Andrea Orlando. "E questo può essere un bene per la tenuta della maggioranza".

Boschi: "Presto altri arrivi dal Pd"

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"Non sottovalutateci". Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva, in un’intervista al ’Messaggero’ dopo la scissione e la nascita del nuovo partito, alla domanda se da Pd arriverà qualcun altro risponde: "Credo proprio di sì. Ancora qualche deputato, ancora qualche senatore. E poi soprattutto tanti sindaci. Ma i più arriveranno nel 2020, quando faremo il Big bang degli amministratori, come nel 2012. Del resto il clima è lo stesso, noi lo sentiamo". E colleghi di Forza Italia? "Vedremo. Che qualcuno sia a disagio con la svolta estremista di Salvini è vero. E tutto sommato comprensibile. I moderati non stanno con i sovranisti, questo è certo. Comunque è prematuro parlarne, abbiamo molti mesi davanti a noi".

Quanto al rapporto con M5S e Pd sarà di "collaborazione al governo e in Parlamento. Competizione alle prossime elezioni. Tutti ci descrivono come semplice operazione di palazzo. È vero che siamo nati così, per una intuizione di Renzi dopo il diktat di Salvini al Papeete. Ma non sottovalutateci. C’è un sacco di gente che viene alle nostre iniziative. Ci siamo, anche e soprattutto tra la gente".

Giorgetti: "Complotto? Dovevano sterilizzare Salvini"

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Un complotto contro Matteo Salvini e la Lega? "Mi sembra che la concatenazione temporale degli eventi, dimostri che qualcosa andava fatto per sterilizzare Salvini, per sterilizzare il voto degli italiani e mettere su un governo amico dell’Europa". Lo ha detto Giancarlo Giorgetti a ’In mezz’ora in Più’ su Rai 3. Ed elenca: "La tempistica del presunto scandalo" Metropol "è sospetta. E anche i tempi della gestione della crisi lo confermano: Conte aspetta a dimettersi e va al G7 di Biarritz in cui viene benedetto il Conte 2".

Redazione

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