Mar Nero: rinvenuta una nave greca di 2400 anni

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Un team di archeologi britannici del Black Sea Maritime Archaeology Project ha rinvenuto nei fondali del Mar Nero, a circa 2000 metri di profondità, un’antica nave perfettamente intatta.

La datazione al radiocarbonio, fatta da alcuni ricercatori dell’università della città inglese di Southampton, ha confermato che l’imbarcazione risale a 2400 anni fa e che quindi è di origine greca. La nave misura 23 metri e ha ancora l’albero e i timoni. Per gli archeologi si tratterebbe di un mercantile, e ciò non escluderebbe la presenza all’interno della sua stiva di antiche anfore e vasellame di ceramica, trasportato da imbarcazioni simili.

Il fatto che la nave sia rimasta intatta ha sorpreso un po’ tutti, in quanto è stata ritrovata sul fondale marino, dove l’aria rarefatta difficilmente permette la conservazione di antichi materiali. La scoperta ha entusiasmato gli archeologi, perché questo permetterebbe loro di studiare in maniera più approfondita le tecniche di costruzione e di navigazione navale dell’epoca.

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Il relitto purtroppo non vedrà la luce, in quanto un suo possibile recupero con le tecnologie attuali rischierebbe di distruggerlo, quindi si è preferito lasciarlo sul fondale per condurre ulteriori studi.

I 2400 anni di storia di questa nave hanno portato a formulare delle ipotesi, ad oggi più che fantasiose, secondo cui quella scoperta potrebbe essere la leggendaria imbarcazione di Ulisse. Infatti, le sue misure e l’aspetto somiglierebbero molto a quelle della nave raffigurata in un vaso custodito al British Museum, denominato Sirè Vasè. Questo reperto raffigura l’incontro di Ulisse con le sirene, forse avvenuto proprio nel Mar Nero. Tuttavia, non essendo mai stata accertata la reale esistenza del re di Itaca e degli altri eroi omerici, per ora questa resta solo un’ipotesi affascinante, ma priva di fondamento.

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Quella scoperta negli ultimi giorni, però, non sarebbe l’unica imbarcazione rinvenuta sui fondali del Mar Nero. Infatti, nel 2017 erano state scoperte ben 60 navi antiche, tra cui molte sono di origine romana e bizantina. A dimostrazione del fatto che il Mar Nero sarebbe un vero cimitero sottomarino di relitti, tutti ben preservati dal tempo e dall’acqua priva di ossigeno. In quel caso la scoperta era avvenuta grazie al The Black Sea Maritime Archeology, in collaborazione con il Centro di Archeologia Marittima di Southampton e l’Expedition and Education Foundation.

Lo scopo iniziale del progetto era quello di indagare su alcuni fenomeni geofisici dovuti al riscaldamento globale, poi gli strumenti di rilevazione sottomarina avevano portato alla scoperta di tante navi antiche, perfettamente intatte. Alcune erano risalenti al V secolo a.C., altre al XIX. Siccome non era stato possibile far emergere in superficie queste imbarcazioni, per non deteriorarne i materiali con cui sono state costruite, erano stati realizzati dei modelli in 3D.

Francesco Ambrosio

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