Malta, raggiunto accordo per la redistribuzione dei migranti

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Da oggi - ha affermato il ministro dell’interno, Luciana Lamorgese - Italia e Malta non sono più sole, c’è finalmente la consapevolezza che i due paesi rappresentino la porta d’Europa: chi sbarca a Malta e in Italia, sbarca in Europa”. Accoglienza e rimpatri non saranno più di sola competenza dei paesi di primo approdo, bensì l’intera Europa, in base all’accordo raggiunto a la Valletta, tra Italia, Malta, Francia e Germania, sotto la presidenza finlandese e la commissione UE, sembra essere pronta a prendersene le responsabilità.

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È stato raggiunto un accordo per un documento comune, il quale sarà discusso l’8 ottobre nel Consiglio Affari Interni di Lussemburgo e il quale verte su quattro punti cardine. Tra di essi, risulta fondamentale il tema della redistribuzione di tutti i richiedenti asilo e non soltanto di coloro che sono riusciti ad ottenere lo status di rifugiato. Interessante il sistema di rotazione volontaria dei porti di sbarco ideato, volto a garantire ulteriori e affidabili scali di approdo, aperti ai migranti non soltanto nei momenti di massima saturazione dei porti italiani e maltesi. Prevista, inoltre, una redistribuzione dei migranti su base obbligatoria, le cui quote saranno stabilite in base al numero di Paesi facenti parte dell’Unione Europea intenzionati a partecipare all’intesa. “Quello che è avvenuto a Malta è molto importante, un primo passo concreto per un approccio di vera azione comune europea.” sostiene il ministro dell’interno, aggiungendo poi: “Ho trovato un clima davvero positivo: la politica migratoria va fatta insieme agli altri Stati”. Senza ombra di dubbio, l’azione costante nel tempo, coadiuvante e sinergica degli Stati dell’Unione Europea potrebbe davvero porre finalmente fine alla problematica migratoria, al centro di discussioni e dispute politiche vuote oramai da troppi anni.

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Entusiasta, il premier Conte, a New York per il vertice dell’Onu, afferma: “A Malta non c’è una soluzione definitiva, ma è stata compiuta una svolta molto significativa. Avviato un percorso che prefigura il giusto approccio europeo”. Più cauto, invece il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che porge i suoi complimenti a Luciana Lamorgese per la conquista ottenuta, ma sostiene con determinazione quanto la redistribuzione dei migranti non possa essere la reale e unica soluzione per il fenomeno migratorio. Per Di Maio, infatti, la chiave risolutiva consiste nel blocco delle partenze e nella cura dei rimpatri. Immancabile l’intervento dell’ex ministro dell’interno, Matteo Salvini: “Un consiglio al ministro Lamorgese, non si faccia prendere in giro, non venda fumo agli italiani, oggi ha sottoscritto un accordo che è una solenne fregatura”.

Chi avrà ragione? Solo il tempo potrà fornire una risposta valida a questo quesito. È necessario procedere con attenzione, evitando di fomentare entusiasmi, così come afferma lo stesso Di Maio, e di spargere la voce, secondo cui arrivare in Italia rappresenterebbe una sicura via d’accesso per gli altri paesi d’Europa: questo, infatti, non farebbe altro che incentivare gli sbarchi.

Elena Indraccolo

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