MINISTRO ORLANDO:BASTA MENZOGNE!

Dal V.Presidente Vicario Ass.ne Naz.Giudici di Pace, avv.Antonino di Renzo Mannino

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Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la nota del V.Presidente Vicario Ass.ne Naz.Giudici di Pace, avv.Antonino di Renzo Mannino.

cms_5682/Antonino_Di_Renzo_Mannino.jpgE’ al vivo dell’attenzione la posizione dei Magistrati Onorari e di Pace. L’Europa è attentissima e sensibile alle annose discriminazioni riservate a Magistrati che hanno servito per decenni, fedelmente, lo Stato.L’audizione tenutasi a Bruxelles è stata eloquente e ringraziamo i parlamentari europei, ad eccezione dell’on.Cozzolino, che si è dimostrato appiattito sulle posizioni ministeriali italiane.La pronuncia del Comitato Europeo dei diritti sociali, in risposta alla Associazione Naz.le dei Giudici di Pace, che è l’associazione storica sorta nel 1994, che si batte sin d’allora per la migliore tutela dei Giudici di Pace, che fanno parte a pieno titolo della Magistratura quale primo gradino della giurisdizione, ha visto sancire la violazione della Carta Europea.Abbiamo assistito al question-time della seduta del 1 marzo 2017 della camera dei deputati e non possiamo non dire:basta menzogne.Sia consentito, essendo mentore degli insegnamenti del Sen.Giulio Andreotti, che diceva: "io non sono una cima ma, attorno a me non vedo le montagne", svolgere una dissertazione circa il rapporto con la pubblica amministrazione.Com’è noto per i livelli bassi si accede alla P.A. per chiamata attraverso la DPL di competenza, mentre per i cosiddetti impiegati di concetto si ha luogo al pubblico concorso.

I concorsi sono: 1) per titoli; 2) per titoli ed esami.

Ebbene i Giudici di Pace sono stati chiamati in servizio perché è stato fatto un pubblico bando e le domande che dovevano avere determinati requisiti sono state esaminate nei titoli come prodotti. Nei plurimi quadrienni di conferma sono stati valutati dal parere dei Presidenti di Tribunale, dal Consiglio Giudiziario cui segue la delibera di conferma da parte del CSM, poi il Ministro emette il Decreto relativo (di nomina iniziale e di conferma per i successivi quadrienni).Dobbiamo sottolineare che, il requisito di avvocato richiesto, vede il superamento di un esame pubblico di idoneità, del pari di altri concorsi pubblici.

I concorsi, per titoli ed esami, prevedono prove scritte, orali e/o pratiche.

Com’è evincibile, i Giudici di Pace hanno sostenuto una selezione pubblica per titoli, oltre al concorso-esame pubblico di avvocato di cui si è detto sopra, (quelli di prima nomina erano ex dipendenti della P.A.ed avevano sostenuto i relativi concorsi).Le segnalo la sentenza della Cassazione sez. II civile n. 4410 del 3 febbraio 2011 (quando ancora non c’era la pronuncia Europea del Comitato dei diritti sociali): "… Alla stregua delle riportate argomentazioni si evince che il provvedimento di conferma nell’incarico di giudice di pace non si riduce ad una mera presa d’atto dell’esistenza dell’originaria nomina ed al semplice riscontro del servizio prestato e della mancanza di cause ostative al prosieguo dell’incarico stesso; al contrario, la conferma nell’incarico rappresenta l’atto finale di un vero e proprio nuovo procedimento paraconcorsuale (v., in tal senso, Cons. Stato, sez. IV, 29 gennaio 2008, n. 270, cit.)…".Si consideri, poi, che i Giudici di Pace che hanno svolto le funzioni di Coordinatore erano equiparati alle funzioni di Presidente di Tribunale (v.delibera CSM), avendo responsabilità personali di natura contabile e non solo, quali Capi degli Uffici.

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Dunque sig.Ministro, queste cose nel Suo ministero gliele hanno spiegate? Da come si è pronunciato nel question-time citato, sembra proprio di no.

Noi non siamo partigiani né professi politici, però, seguiamo con attenzione quello che i politici di ogni schieramento dicono, vanno dicendo, e taluni fanno. Per quanto so, l’attenzione primigenia è stata quella dell’on.Piergiorgio Carrescia (vedasi PdL a Sua firma) che ha continuato a seguire le nostre vicissitudini, cui sono seguite attenzioni ed iniziative di altri parlamentari e senatori Remigio Ceroni,Giorgia Meloni (che si ringrazia per la sua presenza alla manifestazione avanti alla CSM), Assunta Tartaglione e Valeria Valente, Lucrezia Ricchiuti (invitata ad astenersi nella discussione al Suo emendamento alla legge di riforma)…….finanche il sen.Caliendo che aveva qualche prevenzione (speriamo sia definitivamente cessata).

cms_5682/Claudio_Castelli_.jpgAll’incontro del febbraio scorso al CSM cui anche Ella era presente, con sommo piacere si è registrato l’intervento del Presidente della Corte di Brescia Dr.Claudio Castelli che ha detto di smetterla di considerare la Magistratura onoraria "figlia di un Dio minore", del resto la pronuncia del Comitato Europeo dei Diritti Sociali, Presidente e relatore il Dr.Giuseppe Palmisano, ha statuito - lo rammentiamo ancora - la violazione della Carta (art.E in combinato disposto con l’art.12 par.1), rigettando tutte le eccezioni del Ministero della Giustizia, ha affermato il principio che le persone che svolgono le funzioni di Giudice di Pace sono funzionalmente equivalenti ai Magistrati di ruolo per quanto riguarda il citato articolo della Carta, indipendentemente dal fatto che i GdP siano definiti giudici professionali o laici dal diritto interno.

Ciò sembra vedere superata la stessa riforma (per quanto riguarda i Giudici (GdP/GOT/VPO) con l’esigenza di considerare una applicazione corrispondente ai principi ivi statuiti, tenuto conto che il dettato costituzionale limita la sovranità affinchè l’ordinamento assicuri la pace, nel nostro caso la giustizia, anche avendo a mente che i GdP sono contemplati all’art.116 della Costituzione.Le ricordiamo anche le petizioni numerose che sono state discusse alla Commissione Europea delle petizioni, che hanno avuto fondamento, anche grazie all’intervento prezioso dell’Unagipa in particolare a Mariaflora Di Giovanni ed Alberto Rossi, accolte e considerate in ragione dei principi europei violati dall’Italia e dunque dal nostro Governo.Il paliativo di chiedere al Consiglio di Stato parere, sembra del tutto anacronistico, infatti i precedenti della c.d.legge Togliatti (i togliattini, di cui il Presidente Scalfaro è stata la più alta espressione) e la Legge 217 del 1974 ne vanificano ogni valutazione per l’operatività già resa da leggi dello Stato.Da ultimo, sig.Ministro fornisca la documentazione dove la Commissione Europea Le ha scritto "o dentro o fuori, o sono onorari o sono da considerare magistrati a tutti gli effetti".La pronuncia dice che c’è l’equivalenza e non c’è la distinzione che Lei fa per i Magistrati di Pace, il nomignolo "onorari" glieLo spiega bene su Avvenire Renato Balduzzi "honor"= "degno di rispetto" e, dunque ci dica, in tutti questi anni abbiamo ricevuto rispetto? (senza previdenza, senza ferie, senza tutela di maternità/paternità, pagati a cottimo, senza assistenza sanitaria, senza alcuna assicurazione…) eppure, nel silenzio diuturno e nei lustri che si sono succeduti Le abbiamo evaso milioni di fascicoli, credevamo nelle Sue buone intenzioni iniziali ma qualcosa non Le ha funzionato.

L’onestà intellettuale è quanto di più ci aggrada, in decenni abbiamo lavorato alacremente pur avendo dovuto digerire qualche "rospo".La stima a quanto rappresenta è sempre alta, rammentando che la Giustizia è un diritto per tutti, anche per i Magistrati Onorari e di Pace.

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