MA QUANT’E’ GIOVANE E COOL QUESTA VECCHIA EUROPA!

FASHION NEWS

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Una ricerca condotta da Lyst un motore di ricerca leader mondiale nel monitoraggio del fashion system e di come il mercato si muove ha decretato le sneakers l’accessorio must have, l’accessorio più amato e acquistato dai fashion addicted del vecchio continente. Dopo aver analizzato gli acquisti online di quarantasette paesi europei si è venuto in possesso di dati interessanti di come, quando e cosa comprano gli Europei, quali sono i brand più desiderati, quali i colori e i capi maggiormente acquistati. Questa ricerca permetterà a tutti gli addetti del fashion system di poter meglio orientare le proprie collezioni secondo i gusti e i desideri del mercato, perché se è vero che la moda è pura creatività è altrettanto vero che vendere e tenere i conti in ordine sono diventati oggi un imperativo categorico per ogni azienda che vuole continuare a vivere.

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Così si scopre che dopo le sneakers l’accessorio più acquistato sono gli stivali, che gli utenti cercano e acquistano maggiormente a dispetto di quello che si potrebbe pensare brand di lusso e non low cost e che la maison più desiderata dagli europei è Gucci. E’ interessante notare che i brand più desiderati sono i meno convenzionali e prevedibili come Balenciaga per i tedeschi, Dolce&Gabbana per spagnoli e belgi, mentre per gli italiani, sorpresa delle sorprese, è il brand Off-White il più desiderato e venduto e non come sarebbe stato prevedibile i brand storici del Made in Italy. La ricerca mette definitivamente a tacere le perplessità che in molti hanno verso il mood, per così dire, originale di questi brand, uno su tutti Gucci, sempre più spesso al centro delle critiche per le sue collezioni ritenute poco eleganti, difficili da indossare, provocatorie e di conseguenza poco appetibili per i consumatori. Oggi sono stati clamorosamente smentiti da una ricerca che ha messo in luce come il mercato europeo e non quegli eccentrici dei cinesi, giapponesi e coreani acquista capi ed accessori fuori dagli schemi classici del glamour e del buon gusto. Se sia un bene o un male lo lascio a voi decidere, ma la questione dirimente è un’altra, non sarà che forse forse i cari e vecchi europei non sono poi tanto vecchi e paludati come si potrebbe pensare, almeno nel loro modo di vestire. La ricerca condotta da Lyst rivela inoltre che come comunemente si è ritenuti a pensare sono le donne a spendere di più nel fashion, ma la chicca arriva quando si legge che in Italia il dato si inverte portando gli uomini a spendere di più delle donne…quindi care donne italiane datevi da fare, da oggi abbiamo una buona scusa per uno shopping sensi di colpa! Ma se per i capi e gli accessori gli europei amano l’originalità e il mood sporty non è altrettanto vero per la palette colori piuttosto scarsa e oserei dire alquanto banale. In quasi tutti i paesi presi in considerazione i colori più acquistati sono il bianco, il nero e le nuance neutre, l’unico sprazzo di colore ce lo regala l’insospettabile popolo svizzero che mette al primo posto le nuance metalliche e il rosa lasciando indietro il bianco e il nero che sono invece i padroni assoluti del guardaroba dei francesi, soprattutto il nero che rimane il colore preferito dai fashionisti d’oltralpe. Lyst infine demolisce il mito dei saldi e del cliente medio sempre a caccia dell’affarone, oggi infatti la maggioranza degli europei fa acquisti online, un mercato infinito dove si possono trovare prezzi scontati e fare buoni affari tutto l’anno. E’ stata una ricerca per alcuni versi sorprendente, una fotografia puntuale del cliente medio europeo che sarà una preziosa risorsa per l’intero fashion system.

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Uno degli accessori più glam della stagione invernale e tornato (finalmente!) in auge dopo anni di oblio ed arti inferiori resi insensibili dal freddo sono i collant che quest’anno hanno festeggiato i loro sessant’anni di onorato servizio. I collant ritornando a vestire le gambe delle influencer e delle donne di tutto il mondo e il brand veronese Calzedonia leader nel settore lo scorso otto ottobre ha portato in scena il suo secondo Calzedonia LegShow con una sfilata scintillante per presentare la sua collezione autunno-inverno ‘19/’20. Il quartier generale del brand si è trasformato in una lussuosa camera di un grand hotel animato da splendide ballerine che ha fatto da sfondo ad una collezione che porta sulle gambe delle donne i trend che abbiamo visto nelle scorse fashion week. Si parte dalla tendenza logomania dove il logo Calzedonia percorre tutti i collant per intero o abbreviato, sale in passerella il metal non solo per i collant da indossare per una serata in discoteca o per le prossime feste natalizie, ma anche per i leggings per terminare con la stampa del momento, il pied-de-poul.

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La più ammirata al cocktail party seguito al fashion show è stata l’influencer Chiara Ferragni che è anche, da diverse stagioni, la digital ambassador del brand anche se le mie preferite per outfit e glamour sono state l’influencer Paola Turani e la conduttrice televisiva e giornalista Cristina Parodi.

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Il marchio di lingerie Victoria’s Secret un tempo il più amato e desiderato dalle donne di tutto il pianeta è nuovamente nell’occhio del ciclone, dopo la grave crisi di vendite e i numerosi punti vendita chiusi negli Stati Uniti, dopo le contestazioni di poca aderenza alla realtà proponendo un modello di donna perfetta e non reale, dopo le bordate arrivate dal movimento Time’s Up, dopo le accuse di proporre un’immagine femminile vecchio di trent’anni, dopo aver deciso, forza maggiore, di annullare il fashion show per il 2019 e dopo le dimissioni (ufficialmente è andato in pensione) del capo del marketing Ed Razek finito nella bufera per le sue dichiarazioni di non voler modelle transessuali tra gli angeli (dichiarazioni di cui poi si è pubblicamente scusato) oggi si scopre che la scelta della modella plus size Ali Tate Culter per la sua campagna pubblicitaria si è rivelato una bolla di sapone. La prima accusa rivolta a Victoria’s Secret è stata quella che una modella con la taglia 46 non può essere considerata una modella plus size, ma solo una modella che rappresenta la maggior parte delle donne visto che la taglia 46 è la taglia più comune e venduta al mondo, la seconda accusa, quella più grave, è quella di aver mentito visto che a voler la Culter come testimonial non è stato il brand degli angeli, ma il brand inglese della lingerie di lusso Bluebella con il quale lo scorso quattro ottobre ha presentato una capsule collection. Per amore della verità bisogna dire che sia Victoria’s Secret che Bleubella non hanno mai detto ufficialmente che la modella ed ex giocatrice di calcio fosse diventata un “angelo”, a trarre in inganno possono essere state le dichiarazioni che la modella aveva fatto sul suo profilo Instagram: “credo di essere la prima taglia 46 per Victoria’s Secret. A prescindere, sono davvero entusiasta di lavorare con un brand che idolatravo da adolescente. Un grande passo nella giusta direzione per il corpo”. Dopo queste dichiarazioni è stato automatico per il mondo e i media che modella fosse diventata il primo angelo plus size di Victoria’s Secret. Basta navigare sui siti dei due brand per rendersi conto che Ali Tate Culter compare solo per la campagna pubblicitaria della capsule collection di Bluebelle dal nome #loveyourself (ama te stessa così come sei) assieme alla modella transgender May Simon, alla modella di colore Olivia Sang e alla modella Laura Rakhman-kidd senza dimenticare la lunga di collaborazione del brand Bluebelle con la Culter. Al contrario sbirciando nel sito di Victoria’s Secret di lei non c’è traccia e questo ha scatenato furiose polemiche sulla non inclusività del brand e che quello di aderire alla campagna di Bluebelle sia solo un bieco escamotage di marketing che non riflette la voglia di aprire le porte al mondo curvy che di certo non può essere rappresentato da una taglia 46. E’ stata l’ennesima “gaffe” che renderà ancor più difficile il già difficilissimo suo riposizionamento nel mercato della lingerie di lusso.

T. Velvet

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