MAURO NEGRINI E IL PARADISO DELLE SIGNORE

Intervista esclusiva per LA PAGINA DELLA CULTURA dell’IWP

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cms_22041/2.jpgMauro Negrini si è diplomato come attore al Teatro Stabile di Genova. In seguito ha fatto teatro per ragazzi con il Teatro della Tosse. Dopo cinque anni la signora Lina Volonghi che era stata sua insegnante di recitazione lo ha spinto a trasferirsi a Roma per avere maggiori possibilità perché aveva una faccia cinematografica ed un volto molto espressivo. Era il 1982 e appena arrivato a Roma è andato a Cinecittà al Teatro 5 dove si poteva entrare tranquillamente perché non c’erano molti controlli come adesso. La prima persona che ha incontrato era Fiammetta, la segretaria di Fellini, che gli ha chiesto se avesse portato delle foto per fare un provino e lo ha mandato in una stanza al secondo piano, dove c’era Federico Fellini che leggeva il Messaggero. Lo ha fatto sedere ed ha guardato le sue foto in bianco e nero, il curriculum e gli ha chiesto se avesse impegni per il giorno dopo. Lo ha scritturato per due giorni di set per “Ginger e Fred” con Marcello Mastroianni e Giulietta Masina. Dopo ha iniziato a fare teatro con Giancarlo Sepe e Annibale Ruccello. In Tv ha fatto “Le stragi del sabato sera”, “Attacco allo Stato”, “Donna detective 2”. Attualmente è sul set a Milano a girare un Film di cui non può parlare. Sarà anche in un Film di Carlo Verdone tratto dal suo ultimo libro.

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Dal 1° giugno ricominciano le riprese del “Paradiso delle Signore”. La forza della soap sono la struttura, la storia e i personaggi. Ciò che deve funzionare è la trama. Negrini si dichiara felice di essere rimasto a Roma!

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Vorrei partire da quest’ultima affermazione… quanto è vero che il destino ci accompagni sempre?

cms_22041/3.jpgConcordo perché quando ho iniziato a fare “Il paradiso delle signore” erano quattro anni che ero fuori dalle scene, avevo aperto un’azienda di import/export per avere un piano B. Un giorno mi ha chiamato Claudia Verna di Cineworld e mi ha chiesto se volevo andare a fare un provino come figurante. Sono andato a fare il provino per il primo daily. Luana che curava il Casting ha capito subito che non ero un figurante ma il cameraman ha insistito per fare il provino. Mi hanno proposto di fare la parte del maggiordomo che non aveva ancora un nome e poi è diventato Italo. Ho iniziato a lavorare il 27 giugno del 2018. Le nostre scene vengono anche bene perché a Villa Guarnieri si è creata una grande complicità che i vari registi che si sono susseguiti hanno mantenuto. Italo è un personaggio che dice poco ma è sempre presente. E’ cresciuto grazie al regista Daniele Carnacina che ha visto in me il senso della fedeltà e dell’onore. Italo è entrato in punta di piedi e man mano è cresciuto, è quasi uno di famiglia. E’ molto amato anche sui social da un target di persona over cinquanta. Lavora in villa da ventuno anni, è affidabile. Ha iniziato quando ancora c’era Margherita la moglie del Commendatore Guarnieri. Italo sa tutto su ogni membro della famiglia pur essendo discreto. Il regista mi ha detto che ero insostituibile. Devo dire che il Paradiso è una vera palestra di vita, iniziamo a girare alle sei e trenta, facciamo i tamponi, si gira e finiamo alle 18. La Signora Vanessa Gravina m’ introduce e mi dà le battute. Italo la considera una Venere. L’attrice ha iniziato a lavorare a sei mesi. Quando hai talento da piccolo ce l’hai sempre.

In una battuta Lei dice “quel ragazzo lì è mio figlio!”

cms_22041/4.jpgCi siamo commossi sia io che Riccardo. Lui è sempre molto gentile, pensi che mi ha lasciato il suo camerino per cambiarmi il giorno che lui sposava Nicoletta. Ho trovato lì il mio nome perché lui non mi aveva detto niente. Si preoccupa per tutti.

Il Paradiso delle Signore è molto fedele alle date… Anche questa è una genialata del grande Carnacina, portare il tempo sul set. Si crea un passato e presente incredibile. I ritmi sono molto serrati e bisogna essere sempre molto concentrati e non è facile.

Vorrei ricordare anche la famiglia Amato e Maria, sono dei colleghi eccezionali.

Come diceva il grande Fellini “la televisione è un circo Barnum” le storie belle diventano di famiglia. Se ci seguono moltissimi spettatori significa che abbiamo creato qualcosa di bello. Avere uno share del 20% a quell’ora non è semplice e credo che possa crescere ancora. E’ un prodotto pulito!

La Signora Volonghi diceva sempre che non è necessario insultare qualcuno per dirgli che non ti sta simpatico già si vede dal volto. Le loro storie diventano le storie familiari e i personaggi ne fanno parte.

Elisabetta Ruffolo

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