MARCIA INDIETRO SUL PROIBIZIONISMO ANTI-SLOT IN PUGLIA
Ridotto il distanziometro, di cui si terrà conto solo per le nuove aperture
La stretta anti-gioco in Puglia non è stata confermata dall’ultimo Consiglio Regionale pugliese, tenutosi ieri. In tale occasione si è infatti avanzata una proposta di modifica che limita la pertinenza della legge regionale sul gioco in vigore dal 2013. I primi a proporla sono stati i membri della maggioranza di Emiliano (Noi a Sinistra, Leu), i quali hanno riscontrato ampi consensi nell’assemblea, ad eccezione del Movimento Cinque Stelle.
La legge del 2013 proibiva l’apertura di sale giochi e l’installazione di apparecchi di gioco (slot e Vlt) al di sotto di 500 metri dai cosiddetti “luoghi sensibili”. La modifica approvata oggi riduce la distanza minima a 250 metri «da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto».
Si è votato inoltre per l’abrogazione dell’articolo che imponeva un termine di decadenza per le licenze di gioco già esistenti al momento dell’entrata in vigore della legge e non in regola con il regime delle distanze minime. Si tratta di autorizzazioni che, secondo la vecchia regola, sarebbero dovute decadere il 20 dicembre 2018, termine poi prorogato al prossimo 20 giugno. Tra qualche giorno, se non fosse intervenuto il Consiglio, molte attività sarebbero state dunque costrette alla chiusura; con il voto di ieri, il rispetto delle distanze minime dai luoghi sensibili sarà rivolto esclusivamente ai nuovi esercizi.
Con le nuove modifiche, inoltre, le amministrazioni comunali non potranno indicare altri luoghi sensibili oltre a quelli già stabiliti dalla legge né disciplinare gli elementi architettonici, strutturali e dimensionali delle sale da gioco.
L’installazione delle slot è vietata in bar e tabacchi al di sotto dei 20 metri quadrati. Tra i 20 e i 50 metri quadrati non è consentita l’installazione di più di 2 apparecchi. Dai 50 in su si possono installare fino a sei apparecchi.
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