L’influenza: nel Mondo, in Europa e in Italia

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L’Osservatorio della campagna “L’influenza che verrà #previenila”, promossa da Moige – Movimento Italiano Genitori Onlus, AMIOT – Associazione Medica Italiana di Omotossicologiae SIPPS – Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, con il contributo incondizionato di GUNA S.p.a., dirama i dati sulle previsioni del virus influenzale a livello nazionale e mondiale.

I DATI

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La situazione nel mondo. I laboratori dell’OMS e altri laboratori nazionali per l’influenza di 81 paesi, dal 21 settembre al 4 ottobre 2015, hanno testato oltre 49.103 campioni: 2.240 sono risultati positivi per virus influenzali, di cui 1.495 (66,7%) sono stati individuati come virus di influenza A e 745 (33,3%) di influenza di tipo B. Dei virus dell’influenza A sottotipizzati, 350 (29,8%) sono stati di influenza A (H1N1) e 824 (70,2%) sono stati di influenza A (H3N2). Dei virus caratterizzati come di tipo B, 138 (66,7%) appartenevano al sottotipo B-Yamagata e 69 (33,3%) al sottotipo B-Victoria.

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A livello globale l’attività influenzale è generalmente diminuita o è rimasta bassa in entrambi gli emisferi, con solo pochi Paesi che hanno segnalato elevati livelli di malattie respiratorie. Nell’emisfero settentrionale, l’attività influenzale è proseguita a bassi livelli interstagionali con rilevamenti sporadici. Negli Stati Uniti d’America (USA) è stato segnalato un aumento di virus respiratorio sinciziale (RSV). In alcune nazioni dell’Africa orientale e occidentale sono stati segnalati isolamenti sporadici di virus di tipo A. Nei Paesi tropicali delle Americhe, in America centrale e nei Caraibi l’attività influenzale è rimasta a livelli bassi con l’eccezione di Cuba, dove è stato segnalato ancora un alto numero di infezioni respiratorie acute gravi associate al virus dell’influenza A (H1N1) pdm09 e RSV. In Asia tropicale, nei Paesi del sud e del sud-est asiatico è stata segnalata una bassa attività influenzale globale tranne che in India e nel Laos, in cui è stata segnalata la presenza di virus A (H1N1) in India e del virus A (H3N2) in Laos mentre l’attività influenzale è diminuita nel sud della Cina. In Sud America l’attività dei virus respiratori ha continuato a diminuire nelle ultime settimane dopo che il virus RSV ha raggiunto un picco all’inizio di luglio e l’attività dei virus influenzali ha raggiunto un picco alla fine di agosto. In Cile, dopo il consueto aumento di attività influenzale in agosto e nei primi di settembre, l’attività ILI è diminuita nelle ultime settimane e si è rilevata una ridotta prevalenza di influenza A e ridotti rilevamenti di RSV. In Sud Africa la stagione influenzale si è conclusa entro la metà di settembre con solo sporadiche rilevazioni di virus influenzali B nelle ultime settimane. In Australia e Nuova Zelanda l’attività influenzale ha continuato a diminuire dopo il picco di metà agosto. Recenti rilevazioni di virus influenzali hanno riguardato prevalentemente virus dell’influenza B. In Nuova Zelanda l’attività influenzale si è dimostrata appena al di sopra della soglia di stagione.

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La situazione in Europa: In questo periodo dell’anno, l’attività influenzale nella regione europea è bassa, con pochi virus influenzali rilevati. Secondo fonti dell’OMS, nella settimana 42/2015 (12 ottobre - 18 ottobre 2015), l’attività influenzale risulta a bassi livelli in tutti i 32 paesi che hanno riportato i dati del periodo di riferimento. In linea con la bassa attività influenzale in tutte le nazioni europee, i virus dell’influenza sono stati rilevati in 23 pazienti, 3 dalla rete di medici sentinella, 17 da fonti non-sentinella e 3 da casi ospedalizzati di influenza confermati in laboratorio. Sono stati individuati tutti e tre i virus dell’influenza stagionale (influenza A (H1N1) pdm09, A (H3N2) e l’influenza B).

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La situazione in Italia: In Italia la nuova influenza è già arrivata. Il primo virus, di tipo A/H3, è stato isolato al Policlinico Sant’Orsola di Bologna il 9 ottobre scorso. Si tratta del primo caso documentato nel nostro Paese e di uno dei primi in Europa. Il microrganismo è stato isolato in una donna anziana ricoverata. L’epidemia comincia così, con casi sporadici, per poi fare il suo normale corso quando le temperature fredde si stabilizzano. Il virus isolato corrisponde ad uno dei ceppi contenuti nel vaccino antinfluenzale: la notizia è positiva poiché fa supporre che il vaccino possa avere una buona validità. Tuttavia, in questi giorni caratterizzati da sbalzi di temperatura, si osserva la diffusione anche di virus respiratori “cugini” che sono favoriti dal clima ballerino. La stagione influenzale vera e propria è attesa per dicembre.

LE PREVISIONI

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In attesa dei dati della rete Influnet, è possibile confermare le previsioni di inizio periodo che prevedono una stagione di media intensità (4 – 5 milioni di casi) con esordio dell’epidemia dopo Natale. In queste settimane non bisogna comunque abbassare la guardia poiché circolano anche molti virus simil-influenzali facilitati dagli ampi sbalzi termici tipi di questa stagione.

LA CAMPAGNA

cms_2947/influenza_6.jpgDal mese di ottobre 2015 è operativo l’Osservatorio dell’influenza guidato dal virologo Fabrizio Ernesto Pregliasco, ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano. L’Osservatorio segue il monitoraggio dei picchi influenzali durante l’inverno e comunica i dati tramite il sitowww.previenila.it. Attivo anche il numero verde 800.38.50.14 per chiedere informazioni, suggerimenti e indicazioni ai medici dell’AMIOT Associazione Medica Italiana di Omotossicologia. Da ottobre è stata effettuata inoltre la distribuzione del materiale informativo dell’iniziativa (locandina, vetrofania e depliant) nelle farmacie e presso gli studi medici aderenti.

Giusi Dangelico

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