L’UNIONE EUROPEA SI SPACCA!

Il problema migranti divide tutti

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"L’Ue non finanzierà muri o filo spinato alle sue frontiere esterne". Parole cliniche, quelle della Presidentessa della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ma che racchiudono l’esistenza stessa dell’Europa in queste ore difficili. Negli scorsi giorni, il presidente polacco Mateusz Morawiecki aveva avanzato la proposta di ottenere maggiori fondi dalla commissione europea per innalzare barriere anti migranti. Una proposta che ha sconcertato tutti e che vede lo stesso presidente polacco imputato per aver violato i trattati vigenti. Ovviamente, la situazione è più complessa del previsto, con diversi capi di stato pronti a spartirsi risorse per equilibrare il fenomeno migrazione. Una discussione molto tesa, che evidenzia ancora una volta come le spaccature interne all’Unione europea sono più profonde e radicate del previsto. Infatti, dopo lo slittamento delle conclusioni, quasi tutti i governanti hanno posto fiducia nella parola equilibrio, affermando che così non si può più andare avanti. Il problema maggiore è stato mettere d’accordo Belgio, Olanda, Francia, Germania e Spagna.

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In particolare si è fatto notare Pedro Sanchez, buttandosi nella mischia per cercare a tutti i costi di riformulare le conclusioni. Tutto ciò indebolisce ancor di più l’Europa, anche se alcuni stati hanno ottenuto maggiori risorse. Proprio per questo Ursula von der Leyen, senza alcun timore, ha lasciato a mani vuote coloro che spingono per alzare le barriere ai confini. Delusione si legge negli occhi dei capi di governo della Slovacchia, Lituania, Danimarca e Austria, con a capo il nuovo cancelliere Alexander Schallenberg. Tra i presenti, probabilmente al suo ultimo incontro, la cancelliera Angela Merkel, che in sedici anni alla guida del suo paese ha partecipato a 107 su 214 incontri. Il ruolo della Merkel è stato fondamentale per cercare di mediare alle turbolenze interne, proponendo lei stessa di mantenere un basso profilo con la prerogativa di gestire al meglio i fondi del Recovery nel pieno rispetto dello stato di diritto. Questa momentanea pace lascia trapelare tutt’altro e le parole del cancelliere tedesco ne sono la prova: "Lascio questa Unione europea in una situazione che mi preoccupa. Abbiamo superato molte crisi, ma abbiamo una serie di problemi irrisolti".

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Dello stesso canto è anche la Le Pen (a capo dell’ultra destra francese) che annuncia la sua visione in caso di elezione a presidente della Francia: "Se diventerò presidente voglio proporre un referendum dove si prevedono delle riforme costituzionali sulle politiche migratorie per difendere la sovranità francese". Tutto ciò si può collocare in una sfera prettamente politica, perché questo tema così delicato e importante fa gola a molti leader politici in vista di un futuro consenso elettorale. La gente comune avverte forti tensioni nel vecchio continente e la cosa che preoccupa maggiormente è proprio questa assenza di solidarietà. Troppo spesso si dimentica che a bordo delle tante navi che sbarcano ci sono vite umane. Uomini, donne e bambini che vedono all’orizzonte una nuova vita, priva di qualsiasi conflitto e minaccia. L’essenza stessa dell’Unione europea è questa, accogliere gente disperata focalizzandosi principalmente sul concetto di solidarietà tra vari stati, ma questo ideale oggi è pura utopia. Anche papa Francesco, concludendo, suona l’allarme sugli immigrati, affermando: "Priorità al soccorso di vite umane in mare". Un concetto così basilare è facilmente intuibile, ma a quanto pare si preferisce speculare sulla dignità altrui.

Giuseppe Capano

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