L’Italia
Un Paese di vecchi single
Addio alla bella famiglia di una volta. Quella che, a bordo della propria utilitaria, partiva felice per le vacanze, con le valige strabordanti di vestiti e necessaire.
Siamo sempre più vecchi e destinati a rimanere soli. Questa la prospettiva di un Paese che, secondo la fotografia scattata dall’Istat, fa sempre meno figli e mostra una tendenza inarrestabile al divorzio.
I single sono passati da 20,5 a 31,6%, raggiungendo un terzo del totale familiare italiano.
Negli ultimi vent’anni il numero medio dei componenti è sceso da 2,7 del 1996 a 2,4 del 2016. In calo anche le nascite che nel 2016 hanno visto riempirsi solo 473.438 culle, ben 12.342 in meno rispetto all’anno precedente, con gravidanze spostate sempre più verso l’età adulta.
L’aspettativa di vita aumenta, passando da 80,1 a 80,6 anni per gli uomini e da 84,6 a 85,1 anni per le donne, con un’incidenza maggiore del Nord Est rispetto al Mezzogiorno.
Se crescono i matrimoni, passando da 189.765 del 2015 a 194.377 del 2016 – celebrati nel 54,7% dei casi con rito religioso - lo fanno ancor di più gli addii.
Sul fronte delle separazioni si passa infatti dalle 89.303 del 2014 alle 91.706 del 2015 mentre su quello dei divorzi dai 52.355 agli 82.469, favoriti probabilmente dall’entrata in vigore, a metà 2015, del “divorzio breve”.
Tra i figli solo un terzo, di età compresa tra 18 e 34 anni, riesce a lasciare la casa.
Un quadro non troppo edificante sul quale si riverbera tutto il decadentismo di un presente incapace di garantire un sogno di vita futuro.
Buona parte della responsabilità è sicuramente imputabile alla crisi economica del 2009, tra le più severe degli ultimi tempi, dalla quale solo oggi l’Europa si accinge ad uscire.
Ci vorrà qualche anno affinché un rinnovato entusiasmo possa riflettersi sulle statistiche della bella, ma ancora troppo sconsolata, Italia dei giorni nostri.
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