L’ICGEB DI TRIESTE E’ SEMPRE STATO FREE TERRITORY PER LA “VITA”

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Non poteva mancare che si replicasse l’allerta sulla falsa riga di sperimentazioni che, su animali e virus con finalità di armi batteriologiche, sono state evidenziate dal soffiare di venti pandemici come dal laboratorio Cinese di Wuhan e da quelli di guerra come dai laboratori sotterranei dell’Ucraina.

Di questi, oltretutto, si sarebbe temuta una migrazione in Italia in riferimento a progetti di apertura di nuovi bio-laboratori: come nelle Marche, a Pesaro dove una massiva manifestazione si sarebbe proposta di scongiurarne la messa in opera; così in Toscana a Pisa; altrettanto in Abruzzo a L’Aquila; mentre, con distruzione dell’eco sistema di flora e fauna, già si procederebbe al disboscamento di 14 ettari nei pressi dell’aeroporto Umbro per installare, a Perugia, il più grande bio-laboratorio europeo.

cms_30335/download.jpgEd ecco che anche l’ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) di Trieste, improvvisamente, è assurto a rappresentare uno dei pseudo- misteri che, nella nostra Italia, sembrano rimasti imprescrutati per medio- lungo termine, prima che qualcuno se ne sia fatto domande suscitando anche allarmismi, magari inutili, riguardo ad una situazione affiorata come sinonimo di altre più scottanti realtà con cui, però, il suddetto Centro Internazionale non sembrerebbe avere niente a che vedere; godendo, oltretutto, di quella situazione di Free Territory che, auspicata per l’intero territorio Giuliano, si è consolidata proprio nello specifico ambito del relativo fiore all’occhiello dell’avanguardia scientifica; da quando, nel 1983, le NAZIONI UNITE ne avevano destinato lainternazionalizzazione.

Dapprima, con indirizzo al perseguimento del progetto di sviluppo industriale UNIDO; poi, in base a sottoscrizione a cura dell’Italia con legge n.103 del 15 marzo 1986, con mandato per lo studio delle Biotecnologie e la promozione dello Sviluppo Internazionale e della Diplomazia Scientifica;

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sino ad essere diventato, a far data dal cui partecipano 66 Stati membri attraverso le proprie realtà di ricerca scientifica di biotecnologie; fra cui, new entry nel 2016, l’ Istituto Nazionale per l’Ingegneria Genetica e la Biotecnologia di Teheran (NIGEB); oltre a organizzazioni private in partnership suscettibili di grande attenzione, come la New England Bio Labs per sperimentazioni biotecnologiche e la Genethon per la ricerca di terapia genica.

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Benchè con queste concorra persino la Bill and Melinda Gates Foundation aggregata al Found ; resta il fatto che , annoverando le dislocazioni di Nuova Delhi in India e Cape Town in Sud Africa, l’ICGEB con Direzione Generale Triestina è partner strategico dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, essendo sede di alto livello internazionale per sperimentare in ambito di Biotecnologie e Scienze della vita tendenti al superamento di limiti e barriere alla “vita”.

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Tanto, portato avanti da 18 gruppi di ricerca con 200 persone di 35 nazionalità impiegate in 46 programmi di ricerca: per il controllo dell’espressione genica, per la replicazione e riparazione del Dna e l’elaborazione dell’ Rna, per studi su virus umani Hiv- Hpv e Rotavirus, Immunologia molecolare, Neurobiologia, Ematologia sperimentale , Genetica molecolare, Biologia molecolare e cellulare, Biomedicina e Terapia genica umana, Biotecnologie delle piante e biocarburanti.

Tutto messo in luce, in laboratorio, anche attraverso un adeguato svolgimento di dimostrazioni interattive su terapia genica per malattie cardiovascolari- degenerative e infettive; persino, con didattiche che i dottorandi del centro impartiscono a 1000 visitatori all’anno provenienti dalle scuole superiori di primo e secondo livello.

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La sede triestina dell’ICGEB è laboratorio di Biosicurezza di livello 3 che, dal 1987, fa parte del Parco Scientifico e Tecnologico nell’Area scientifica di Padriciano; mentre, dal 14 maggio 2021, vi sono state inserite altre 15 camere- laboratorio per ricerca, produzione e certificazione di qualità di farmaci biosimilari come Interferoni, Insulina, Anticorpi monoclonali contro il cancro, a costi più economici di quelli delle Big Pharma.

Come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 giugno 2022, con legge del 19 maggio 2022 n.66 si è data ratifica ed esecuzione all’accordo tra il Governo Italiano e l’ICGEB con Allegato fatto a Roma il 21 giugno 2021, in base a cui è stato stanziato il contributo annuo del Governo Italiano in 10milioni 169mila061 di euro, oltre all’utilizzo gratuito di 8000 metri quadrati di edifici che fungono da territorio extraterritoriale da cui è escluso controllo e supervisione dello Stato Italiano.

Pertanto, oltre all’inviolabilità da parte di funzionari governativi Italiani, al Centro Triestino è riconosciuta immunità di giurisdizione con agevolazioni ai Funzionari e Ricercatori che vi operano fra cui, in particolare, al Direttore e familiari destinatari di immunità- esenzioni e privilegi di Ambasciata; altrettanta immunità di giurisdizione va intesa relativamente alle proprietà, documenti, archivi, materiali e beni che, ovunque situati e da chiunque detenuti, godono di esenzione da imposte, dazi doganali, proibizioni e restrizioni su importazioni ed esportazioni.

D’altra parte, se da più parti nel Paese tutto questo sia stato visto come incomprensibile privilegio pur rientrando nelle prerogative di un ambito extraterritoriale come tale riconosciuto ; molto meno giustificabile sarebbe se, a parte quel contributo annuale magari rifuso di quota parte del dovuto in base ad amministrazione fiduciaria civile dell’intero territorio Giuliano, con finanziamenti del Governo Italiano si programmasse la temuta evoluzione dell’ laboratorio ad alto rischio di Biosicurezza di livello 4 per manipolazione di virus potenzialmente mortali quali armi batteriologiche.

Ma, anche questo errato timore dipende dalla complessiva ignoranza in cui, per tanti versi, sia rimasta dissimulata la reale situazione di Trieste successiva alla seconda guerra mondiale.

Ciò che sembra più realistico è quanto si dice circa l’accordo che l’ICGEB abbia fatto con Electra Sincrotone, in funzione della collaborazione scientifica per ricerche congiunte sull’efficacia dei raggi Uv-C nella sanificazione di ampi spazi oltre che su Sars-Cov-2, in modo che i virus selezionati dai ricercatori vadano in sicurezza ad Elettra Sincrotone mediante tecniche avanzate di luce e laser ad elettroni liberi “Fermi” , puntando a testare farmaci antivirali oltrea svilupparne nuovi.

In tal modo, per chi sino ad ora non ne abbia ignorato l’esistenza, l’ICGEB di Trieste resta una cellula prolifica di ricerca e sperimentazione, tutt’altro che di “male” per l’umanità.

Rosa Cavallo

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