Le priorità di David Sassoli
L’agenda del nuovo presidente del Parlamento europeo

Dopo Tajani, un altro italiano alla presidenza del Parlamento europeo: David Sassoli, nominato con 345 voti.
“Tutti voi capirete la mia emozione in questo momento nell’assumere la presidenza del Parlamento europeo e di essere stato scelto da voi a rappresentare l’istituzione che più di ogni altra ha un legame diretto con i cittadini e che ha il dovere di rappresentarli e di ricordare sempre che la nostra libertà è figlia della giustizia che sapremo conquistare e della solidarietà che sapremo sviluppare”. Queste le primissime parole del neopresidente Sassoli, a cui faranno seguito calorosi ringraziamenti rivolti a Tajani e al suo operato, accolti con particolare ardore dai presenti, che hanno manifestato la loro gratitudine attraverso un commovente e lungo applauso.
Tuttavia, i sostenitori di Sassoli si aspettano una inversione di rotta e una gestione completamente differente del Parlamento europeo, rispetto a quella degli ultimi anni. In molti credono ancora fortemente nel progetto europeo; pertanto, priorità assoluta del neopresidente è proprio la cura dell’integrazione degli Stati membri, in un clima generale di minore tolleranza verso formazioni e paesi che hanno messo e continuano a mettere in discussione le potenzialità di tale progetto.
Rendere, poi, il Parlamento europeo punto di riferimento solido e stabile per tutti i giovani in lotta contro i disastrosi cambiamenti climatici è uno degli elementi cruciali dell’agenda di Sassoli. Nel ruolo di vicepresidente Sassoli si occupava di rendicontazioni delle spese degli europarlamentari e pertanto aveva già avanzato una proposta di revisione del regolamento in atto. Ci si attende, peraltro, un rilancio delle procedure elettorali, in vista delle prossime elezioni del 2024.
Il primo ufficiale atto pubblico da Presidente dell’europarlamento è avvenuto alla stazione della metropolitana di Maalbeck (Bruxelles), dove David Sassoli ha reso omaggio alle vittime degli attentati terroristici del marzo 2016, a Bruxelles. “Come presidente del Parlamento volevo rendere omaggio a tutte le vittime del terrorismo nella capitale dell’Europa. Dobbiamo ricordare quanto sia importante essere terra di pace. […] Questo gesto simbolico a nome di tutti i parlamentari è una responsabilità e una consapevolezza che dobbiamo avere per iniziare bene una legislatura in nome dei cittadini europei”.
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