Lavoro, "più di un italiano su 3 teme di perderlo" (Altre News)

Busta paga luglio, le novità - Azzolina: "Supplenti non laureati è possibilità per giovani" - Covid, quasi 50mila contagi sul lavoro - Commissioni bancomat, credito di imposta per i piccoli esercenti

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Lavoro, "più di un italiano su 3 teme di perderlo"

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Una grande incertezza sulle sorti dell’economia e nello specifico dei propri beni e dei posti di lavoro: a giugno infatti il 38% degli italiani si dichiara preoccupato o molto preoccupato di perdere il proprio posto di lavoro. E’ quanto emerge da uno studio curato dalla società Geca per conto di Futura la società editrice di Collettiva.it, la nuova piattaforma digitale della Cgil.

In merito al futuro invece, stando al rapporto “i sondaggi evidenziano come, relativamente alla gestione del lavoro in Italia, il 24% crede che lavorerà un po’ di più da casa e solo il 3% che lavorerà dal posto di lavoro molto di più rispetto a prima della pandemia. Il 42% invece è convinto che la vita lavorativa non subirà alcun cambiamento”.

Busta paga luglio, le novità

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Novità in arrivo nella busta paga di luglio, come sottolinea lalegge pertutti.it. Scatta da questo mese, infatti, il cuneo fiscale previsto dalla legge di Bilancio 2020, che si traduce in un’integrazione al reddito introdotta al posto del bonus Renzi di 80 euro. L’agevolazione introdotta nel 2014 resterà fino al conguaglio dell’anno in corso ma nella quota massima di 480 euro, vale a dire 80 euro per sei mesi, da gennaio a giugno.

Il nuovo bonus Irpef consiste in un credito d’imposta per i dipendenti che percepiscono un reddito non superiore ai 28mila euro, anziché i 24.600 euro fissati dal vecchio bonus Renzi. Non vanno calcolati nella soglia di riferimento il reddito prodotto dall’abitazione principale e dalle sue pertinenze e nemmeno il Tfr. Rientrano, invece, i redditi relativi alla cedolare secca.

Nel dettaglio, al posto degli 80 euro di Renzi verranno erogati 100 euro come integrazione salariale. Significa che i lavoratori aventi diritto riceveranno dalla busta paga di luglio e fino a dicembre 600 euro in più, mentre nel 2021 il bonus ammonterà complessivamente a 1.200 euro, rapportati al periodo di lavoro.

Il bonus spetta anche a: stagisti e borsisti; lavoratori socialmente utili; collaboratori di giornali e riviste; amministratori, sindaci e revisori di società.

Il bonus non spetta agli autonomi e ai pensionati e nemmeno agli incapienti, cioè a chi ha un’imposta lorda inferiore alle detrazioni fiscali nel limite di 8.145 euro, ad eccezione di chi si trova in questa situazione per effetti degli ammortizzatori sociali o dei congedi parentali speciali introdotti dai decreti sul coronavirus.

Azzolina: "Supplenti non laureati è possibilità per giovani"

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Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina difende la decisione di implementare l’utilizzo di universitari non ancora laureati per le supplenze nelle scuole. "Penso che questo Paese debba assolutamente dare la possibilità ai giovani di lavorare. Se vanno all’estero ci lamentiamo, se restano a casa ci lamentiamo, e poi questi giovani lavoravano già", dice il ministro a Milano. "La Lombardia - sottolinea ancora - è una delle regioni che hanno più supplenze per la scuola dell’infanzia e la primaria. Non è una novità. Lo abbiamo semplicemente messo all’interno di graduatorie e questo faciliterà le segreterie che non dovranno impazzire dietro le mad (dichiarazioni di messa a disposizione, ndr), daremo da lavorare a persone che hanno scelto di fare l’insegnante e un percorso, che era a numero chiuso. Persone preparate", spiega.

La misurazione della temperatura si farà a casa da settembre, anche se le scuole se vorranno potranno organizzarsi, evitando però assembramenti. "Noi - ha detto Azzolina- contiamo sulla responsabilità, a casa, delle famiglie. Se un bambino è già malato a casa e ha la febbre non abbiamo bisogno di mandarlo sull’autobus. Quindi la misurazione va fatta a casa, poi ogni scuola nella sua autonomia può organizzarsi come crede", considerando però i rischi di folle all’ingresso.

A una domanda sul fatto che qualcuno potrebbe non avere il termometro a casa, "abbiamo dato soldi alle scuole a sufficienza per fare anche questo, laddove fosse necessario. Però credo che un termometro a casa ce l’abbiano quasi tutti se non tutti", ha chiosato.

Covid, quasi 50mila contagi sul lavoro

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I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail alla data del 30 giugno sono 49.986, 965 in più rispetto al monitoraggio del 15 giugno. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto, il 71,6% dei lavoratori contagiati sono donne, e l’età media scende a 47 anni.

A fare il punto della situazione è il sesto report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento sui casi registrati nelle 19 regioni italiane e nelle due province autonome di Trento e Bolzano, diffuse con cadenza mensile.

I casi mortali da Covid sul lavoro, alla data del 30 giugno, sono 252 (+16), concentrati soprattutto tra gli uomini (82,5%) e nelle fasce 50-64 anni (69,8%) e over 64 anni (19,5%), con un’età media dei deceduti di 59 anni.

Dall’analisi territoriale dei casi Covid sul lavoro emerge che più di otto denunce su 10 sono concentrate nell’Italia settentrionale: il 56,2% nel Nord-Ovest e il 24,2% nel Nord-Est, seguiti da Centro (11,8%), Sud (5,7%) e Isole (2,1%). Concentrando l’attenzione sui contagi con esito mortale, la percentuale del Nord-Ovest rispetto al totale sale al 58,3%, mentre il Sud, con il 15,1% dei decessi, precede il Nord-Est (13,1%), il Centro (11,9%) e le Isole (1,6%).

La Lombardia è la regione più colpita, con oltre un terzo dei casi denunciati (36,1%) e il 44,8% dei decessi. Nel dettaglio, il 30,2% dei 18.032 contagi sul lavoro denunciati nel territorio lombardo riguardano la provincia di Milano, ma con 32 decessi la provincia di Bergamo conferma il primato negativo per i casi mortali, seguita da Milano (22), Brescia (20) e Cremona (16).

Commissioni bancomat, credito di imposta per i piccoli esercenti

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’’Dal primo luglio i piccoli esercenti beneficiano di un credito di imposta del 30% delle commissioni applicate ai pagamenti #cashless. Sosteniamo con convinzione la modernizzazione del Paese con #pagamentielettronici efficienti, tracciabili, sicuri’’. Lo ricorda il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, su Twitter.

Il tweet del ministro è accompagnato da delle slide che ricordano le caratteristiche del credito d’imposta per le commissioni bancarie.

Di cosa si tratta: un credito d’imposta per le commissioni pagate dai piccoli esercenti pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni fatte con carte di credito, di debito o prepagate emesse da operatori finanziari, nonché per le transazioni effettuate con altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili.

A chi spetta: il credito è riconosciuto agli esercenti che nel corso dell’anno d’imposta precedente a quello di riferimento abbiano conseguito ricavi e compensi per un importo non superiore a 400.000 euro.

A cosa si applica: alle commissioni dei soggetti che stipulano con l’esercente un contratto in convenzione. La commissione viene applicata per un’operazione di pagamento tramite carta o altro strumento elettronico tracciabile effettuata da un consumatore finale

Come si ottiene: gli intermediari finanziari trasmettono i dati all’Agenzia delle entrate e agli esercenti entro il 20 del mese successivo al periodo di riferimento. L’esercente usa il credito d’imposta in compensazione tramite modello F24, dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa.

Redazione

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