LONG COVID,OMS EUROPA:" SINDROME PER 17MLN IN 2 ANNI"

In Italia ulteriori 23.161 contagi e altri 93 morti - I dati dalle Regioni - Vaccino aggiornato Omicron, chi deve farlo

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Long Covid, Oms Ruropa: "Sindrome per 17 mln in 2 anni"

Almeno 17 milioni di persone nei 53 Paesi della regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno sperimentato nei primi 2 anni di pandemia il Long Covid, soddisfando i criteri Oms che definiscono la sindrome post-infezione da Sars-CoV-2 come un quadro sintomatologico della durata di 3 mesi o più. E’ la stima basata su un modello messo a punto per l’Oms Europa dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) della School of Medicine dell’Università di Washington, negli Usa. Emerge anche "uno sbalorditivo aumento del 307%" dei nuovi casi di Long Covid identificati tra il 2020 e il 2021. "Milioni di persone negli anni a venire potrebbero dover convivere con questa sindrome", avverte l’agenzia che insieme alle associazioni di pazienti riunite nel network Long Covid Europe detta gli obiettivi per contrastare l’emergenza definendoli con 3R: Recognition, Research and reporting, Rehabilitation, ossia identificazione, ricerca e segnalazione, riabilitazione.

cms_27508/Hans_Kluge,_Organizzazione_mondiale_della_sanita_.jpgDalla fotografia scattata grazie alla metodologia Ihme risulta che le femmine, rispetto ai maschi, hanno una probabilità doppia di sviluppare Long Covid. Il rischio, inoltre, cresce "drammaticamente" per chi ha avuto forme gravi di malattia, tali da necessitare un ricovero ospedaliero, con una donna su tre e un uomo su cinque che possono sperimentare la sindrome. "Anche se c’è ancora molto da imparare sul Long Covid, in particolare su come si presenta nelle popolazioni vaccinate rispetto alle non vaccinate e su come influisce sulle reinfezioni - commenta Hans Kluge, direttore di Oms Europa, parlando dal 72esimo Comitato regionale dell’agenzia riunito a Tel Aviv, in Israele - questi dati evidenziano l’urgente necessità di ulteriori analisi, di più investimenti e di un maggiore sostegno ai pazienti. Nella nostra regione, a cavallo tra Europa e Asia centrale, milioni di persone soffrono di sintomi debilitanti molti mesi dopo l’infezione iniziale da Covid-19. Non possono continuare a patire in silenzio. I governi e i partner sanitari devono collaborare per trovare soluzioni basate sulle evidenze".

cms_27508/CHRISTOPHER_MURRA_prof.jpg"La ricerca Ihme - riferisce Christopher Murray, direttore dell’istituto - mostra che nei primi 2 anni di pandemia quasi 145 milioni di persone in tutto il mondo hanno sofferto di uno dei tre gruppi di sintomi che caratterizzano il Long Covid: affaticamento con dolore fisico e sbalzi d’umore, problemi cognitivi, mancanza di respiro. Sapere quante persone sono colpite dalla sindrome, e per quanto tempo, è importante per i sistemi sanitari e le agenzie governative per definire strumenti di riabilitazione e supporto. E’ anche fondamentale che i datori di lavoro comprendano il problema, in modo da prevedere soluzioni speciali per chi sta affrontando limitazioni" legate alle sequele dell’infezione.

Sebbene la maggior parte dei contagiati Covid si riprenda completamente dopo l’infezione - ricorda l’Oms Europa - il 10-20% sviluppa una varietà di effetti a medio e lungo termine come affaticamento, affanno e problemi cognitivi (confusione, disturbi di memoria, mancanza di concentrazione e di lucidità mentale). Sintomi che possono persistere dopo l’infezione da Sars-CoV-2 oppure comparire dopo la guarigione, che vanno e vengono o determinano ricadute periodiche. Il Long Covid può anche avere un impatto diretto o indiretto sulla salute mentale e il benessere psicologico, e può condizionare la capacità di svolgere attività quotidiane come il lavoro o le faccende domestiche.

"Mio marito e io abbiamo avuto il Covid nel marzo 2020 - racconta Ann Li, presidente di Long Covid Europe, rete che comprende 19 associazioni pazienti di tutta la regione europea dell’Oms - Non ho ricordi chiari di quel periodo e secondo i medici potrebbe dipendere dalla mancanza di ossigeno" sofferta durante la malattia, "ma ciò che mi torna in mente è il dolore, la fatica a respirare, la stanchezza, il bisogno di dormire sempre. La cosa peggiore per me è stata la nebbia cerebrale continua: per un po’ non sono nemmeno riuscita a parlare bene; potevo farlo solo lentamente, era così difficile formulare le frasi nella testa. Siamo grati di collaborare ufficialmente con Oms Europa", attraverso una partnership volta a colmare le lacune di conoscenza sulla sindrome post-infezione e a promuovere la strategia delle 3R.

Gli obiettivi sono "riconoscimento e condivisione della conoscenza" sul Long Covid, con "tutti i servizi adeguatamente attrezzati e nessun paziente lasciato solo o incapace di riconoscere questa condizione debilitante; ricerca e segnalazione, attraverso la piena partecipazione dei pazienti, necessaria a migliorare la comprensione della prevalenza, delle cause e dei costi del Long Covid; riabilitazione basata sull’evidenza e sull’efficacia, sicura sia per i pazienti sia per i caregiver". Affinché questi obiettivi siano raggiunti "abbiamo bisogno che tutti i Paesi della regione europea dell’Oms riconoscano che il Long Covid è un problema serio che richiede una risposta", ammonisce Kluge. Non ne va solo della salute, avverte: "Stiamo ascoltando storie di tragedie individuali, di persone in crisi economica che affrontano problemi relazionali, che perdono il lavoro e cadono in depressione. Molti operatori sanitari che hanno rischiato la vita in prima linea ora soffrono di queste sindrome cronica e debilitante dopo un’infezione contratta sul lavoro. Loro, e milioni di altre persone, hanno bisogno del nostro aiuto".

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cms_27508/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 23.161 contagi e altri 93 morti

Sono 23.161 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione - del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 93 morti.

Nelle ultime 24 ore sono stati processati 184.211 tamponi, tra molecolari e antigenici, con un tasso di positività al 12,6%. In calo le terapie intensive occupate pari a 163 (-13) e i ricoveri, che sono 3.868 (- 121).

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I dati dalle Regioni

(Bollettino Covid - 13 Settembre 2022)

LAZIO

Sono 2.113 i nuovi contagi da coronavirus oggi, 13 settembre 2022 in Lazio, secondo i dati Covid dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 3 morti.

Nelle ultime 24 ore sono stati processati 3.553 tamponi molecolari e 13.145 antigenici con un tasso di positività al 12,6%. I ricoveratati sono 397, 39 in meno di ieri, 32 le terapie intensive occupate, 3 in meno di ieri, e 2.951 i guariti. I casi a Roma città sono a quota 969.

Nel dettaglio, questi i numeri delle ultime 24 ore. Asl Roma 1: sono 372 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl Roma 2: sono 368 i nuovi casi e 1 decesso. Asl Roma 3: sono 229 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl Roma 4: sono 74 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl Roma 5: sono 192 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl Roma 6: sono 163 i nuovi casi e 0 i decessi.

Nelle province si registrano 715 nuovi casi. Asl di Frosinone: sono 288 i nuovi casi e 1 decesso. Asl di Latina: sono 217 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl di Rieti: sono 92 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl di Viterbo: sono 118 i nuovi casi e 1 decesso.

Sono 41.637 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 397 ricoverate, 32 in terapia intensiva e 41.208 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia i guariti sono 1.983.496, i morti 12.042, su un totale di 2.037.175 casi esaminati.

SARDEGNA

Sono 549 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 13 settembre 2022 in Sardegna, secondo i dati Covid dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri c’è stato un morto nell’isola.

Nelle ultime 24 ore sono stati processati, fra molecolari e antigenici, 3.705 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 5 come ieri, mentre quelli ricoverati in area medica sono 75, uno in meno di ieri. In isolamento a casa 5.666 persone.

LOMBARDIA

Sono 4.364 i nuovi contagi da coronavirus oggi, 13 settembre 2022 in Lombardia, secondo i dati Covid dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri ci sono stati 9 morti per un totale di 42.384 decessi da inizio pandemia.

I tamponi effettuati sono stati 37.054, per un tasso di positività del 11,7%. I ricoveri ordinari negli ospedali lombardi sono 533, 19 in più rispetto alla giornata di ieri, mentre quelli in terapia intensiva scendono a 13, una persona in meno rispetto a 24 ore fa.

In provincia di Milano i nuovi positivi sono 1.222, di cui 520 a Milano città. A Bergamo 473, a Brescia 594, a Como 241, a Cremona 211, a Lecco 134, a Lodi 108, a Mantova 197, a Monza e Brianza 343, a Pavia 252, a Sondrio 103 e a Varese 366.

ABRUZZO

Sono 850 i nuovi contagi da covid in Abruzzo secondo il bollettino di oggi, 13 settembre. Non si registrano invece nuovi decessi. Il totale dei casi dall’inizio dell’emergenza – al netto dei riallineamenti – a 547199. Il bilancio dei pazienti deceduti resta fermo a 3.651. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 515.605 dimessi/guariti (+542 rispetto a ieri). Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità precisando che gli attualmente positivi in Abruzzo sono 27943 (+307 rispetto a ieri).

Di questi, 107 pazienti (-4 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica; 3 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 1626 tamponi molecolari (2467450 in totale dall’inizio dell’emergenza) e 4311 test antigenici (4296247).

Del totale dei casi positivi, 110807 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+216 rispetto a ieri), 156168 in provincia di Chieti (+246), 127566 in provincia di Pescara (+213), 131704 in provincia di Teramo (+165), 12160 fuori regione (+21) e 8794 (-12) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

TOSCANA

Sono 1.322 i nuovi contagi da coronavirus oggi 13 settembre in Toscana, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 8 morti. I nuovi casi, 156 confermati con tampone molecolare e 1.166 da test rapido antigenico, portano il totale a 1.386.548 dall’inizio dell’emergenza sanitaria da Coronavirus e sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% e raggiungono quota 1.296.432 (93,5% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 1.163 tamponi molecolari e 9.167 tamponi antigenici rapidi, di questi il 12,8% è risultato positivo. Sono invece 2.197 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 60,2% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 79.411, +0,8% rispetto a ieri. I ricoverati sono 188 (7 in più rispetto a ieri), di cui 6 in terapia intensiva (1 in meno). Oggi si registrano 8 nuovi decessi: 6 uomini e 2 donne con un’età media di 76,5 anni.

L’età media dei 1.322 nuovi positivi odierni è di 42 anni circa (9% ha meno di 20 anni, 14% tra 20 e 39 anni, 35% tra 40 e 59 anni, 32% tra 60 e 79 anni, 10% ha 80 anni o più).

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (156 confermati con tampone molecolare e 1.166 da test rapido antigenico). Sono 378.237 i casi complessivi ad oggi a Firenze (295 in più rispetto a ieri), 92.882 a Prato (65 in più), 109.224 a Pistoia (92 in più), 69.772 a Massa (68 in più), 148.016 a Lucca (114 in più), 160.898 a Pisa (168 in più), 125.523 a Livorno (126 in più), 125.559 ad Arezzo (165 in più), 99.487 a Siena (128 in più), 76.395 a Grosseto (101 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

BASILICATA

Sono 198 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 13 settembre 2022 in Basilicata, secondo i dati Covid dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri è stato registrato un morto, un ultraottantenne di Matera. Nello stesso report sono state registrate 427 guarigioni. I ricoverati per Covid-19 sono 23, 3 in meno da ieri, di cui uno in terapia intensiva. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 6.195.

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Vaccino aggiornato Omicron, chi deve farlo

cms_27508/2_Min_Sanita.jpgDa ieri, 12 settembre, è possibile prenotarsi per i booster aggiornati del vaccino anti-Covid. Ma chi deve fare i richiami bivalenti di Pfizer e Moderna? "Sono raccomandati prioritariamente a coloro che sono ancora in attesa di ricevere la seconda dose di richiamo", la cosiddetta quarta dose, "in base alle raccomandazioni e le tempistiche già previste per la stessa", dunque over 60 e persone con elevata fragilità, "includendo anche operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza", e "a tutti i soggetti di età uguale o superiore a 12 anni ancora in attesa di ricevere la prima dose di richiamo" o terza dose, "indipendentemente dal vaccino utilizzato per il completamento del ciclo primario, con le tempistiche già previste per la stessa", si legge nella circolare del ministero della Salute, dedicata all’utilizzo dei nuovi booster adattati a Omicron.

cms_27508/rezza_giovanni.jpg"L’obiettivo di copertura vaccinale lo si va a valutare nella popolazione dove il booster è raccomandato.

Per gli altri, tutti gli over 12, il vaccino bivalente è autorizzato. L’Ema l’ha autorizzato e si può fare su base volontaria.

Nei prossimi giorni verrà data indicazione più dettagliata alle Regioni sulle modalità", ha precisato oggi il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, al termine della conferenza stampa al ministero della Salute sull’aggiornamento della campagna vaccinale anti-Covid.

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