LIBIA: RAPITI I MINISTRI DEGLI ESTERI E DELLA CULTURA

Il rapimento durante il trasferimento da Misurata verso Tobruk per la cerimonia di giuramento del nuovo governo di Fathi Bashaga

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Il convoglio su cui viaggiavano Gaddour e Al Darawqui è stato attaccato, durante il loro trasferimento da Misurata verso Tobruk sede del giuramento del nuovo governo di Fathi Bashaga. Diversi media libici spiegando che il corteo di auto sarebbe stato al centro di un conflitto a fuoco, mentre lo spazio aereo libico risulta essere al momento chiuso.

cms_25066/1.jpgIl procuratore generale, Al Siddiq Al Sour afferma che "abbiamo ricevuto informazioni che il precedente governo, il cui mandato è scaduto, si è approfittato dell’autorità, in quanto non esiste una legge per chiudere completamente lo spazio aereo libico: questa è una chiara violazione del diritto di movimento costituzionalmente garantito e un attacco alle autorità costituzionali e politiche, che impedisce loro di esercitare i propri doveri e di svolgere i propri compiti".

Bashaga ha anche rammentato che il comportamento del governo uscente è "punibile ai sensi dell’articolo 204 del codice penale libico, il quale prevede la pena di morte contro chiunque commetta un atto che impedisca al capo dello Stato, all’autorità legislativa o al governo, in tutto o in parte, di svolgere la propria attività o di esercitare i poteri che gli sono legalmente conferiti, anche se il divieto è temporaneo".

cms_25066/2_1646450268.jpgGaddur, 63 anni, ex-diplomatico ha legami pluriannali con l’Italia in quanto si è laureato presso l’Università la Sapienza di Roma e ha ricoperto il ruolo di ambasciatore in Italia tra il 2006 e il 2012.

Il Segretario Generale dell’Onu, dopo la sessione di martedì della Camera dei Rappresentanti libica con il voto di fiducia sulla nomina di un nuovo governo, invita a evitare "azioni che possano compromettere la stabilità e aumentare le divisioni in Libia".

cms_25066/3.jpgIl Segretario Generale è, come riferito dal portavoce Stéphane Dujarric, "preoccupato" per le notizie secondo cui il voto "non è stato all’altezza degli standard attesi riguardo trasparenza e procedure" anche con "atti intimidatori prima della sessione". Due giorni fa la Camera dei Rappresentanti di Tobruk ha votato la fiducia al governo presieduto dall’ex ministro degli Interni, Fathi Bashagha, mentre da Tripoli Abdul Hamid Dbeibah ha più volte ripetuto che il suo governo di unità resterà al potere.

Guterres afferma che "è importante preservare l’unità e la stabilità conquistata a fatica dalla firma dell’accordo per il cessate il fuoco nell’ottobre di due anni fa e la necessità di soddisfare le aspirazioni di oltre 2,8 milioni di libici che si sono recati alle urne elettorali, per scegliere i loro leader con elezioni credibili, trasparenti e inclusive sulla base di un quadro costituzionale e giuridico solido".

Il portavoce Dujarric ha quindi reso noto che l’americana Stephanie Williams, consigliere speciale del segretario generale per la Libia, intende invitare "al più presto a riunirsi una commissione congiunta della Camera dei Rappresentanti di Tobruk e dell’Alto consiglio di Stato di Tripoli per stabilire una base costituzionale consensuale che porti alle elezioni il prima possibile".

L’Onu quindi ha appoggiato le titubanze espresse dal premier incarica Abdel Hamid Dbeibah circa il voto di fiducia avvenuto in maniera controversa per alzata di mano e con una decina voti espressi via telefono o messaggistica social.

cms_25066/4.jpgA ciò si aggiunge la notizia che, Gamal Salem Shabaan, ministro dell’Economia e del Commercio del governo parallelo libico di Fathi Bashagha, ha annunciato le proprie dimissioni perché “la seduta del parlamento che ha concesso la fiducia all’esecutivo "non è stata trasparente, in quanto non si è tenuto conto delle basi procedurali e non ci si è coordinati con il Consiglio di Stato".

Antonio Conversano

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