LIBIA, HAFTAR ATTACCA ANCORA
Tre razzi utilizzati, colpita la città vecchia di Tripoli
Una donna e una bambina sono rimaste ferite in un attacco con razzi sferrato ieri sera contro la Città Vecchia di Tripoli, in Libia. Lo ha riferito il portale d’informazione ’Libya Observer’ che attribuisce l’attacco alle forze fedeli al generale Khalifa Haftar. Tre razzi, secondo il portale, hanno danneggiato sette abitazioni e delle mura di epoca romana. Haftar, nella sua spietata sete di potere, ha dunque violato ancora una volta la tregua, cosa alla quale ormai ci si è, purtroppo, abituati. Il nucleo originario di Tripoli risale al VI secolo a.C., e ora, oltre ai danni umani che purtroppo sono da tempo una realtà, rischiano di aggiungersi enormi danni culturali. Neanche l’emergenza Coronavirus, che ha ultimamente colpito anche la Libia, ha fermato Haftar, ormai determinato a prendersi con ogni mezzo ciò che lui pensa gli spetti. Si sperava che la crisi sanitaria avrebbe spinto le due parti a concordare una tregua, e che questa magari avrebbe aperto spazi di dialogo anche una volta finita l’emergenza, ma ora l’ipotesi, seppur ancora percorribile, risulta più complessa.
L’ambasciata italiana a Tripoli ha rinnovato al generale Khalifa Haftar ed alle sue forze "la richiesta di accogliere in maniera costruttiva l’appello per una cessazione delle ostilità". La Guerra Civile in Libia si protrae ormai dal 2014, dopo la morte di Gheddafi, quando le forze di Haftar, con l’“Operazione Dignità”, chiedevano elezioni democratiche e si opponevano ad Alba Libica, gruppo estremista islamico che controllava parte del Paese. Una cosa fondamentalmente lodevole, se non fosse che il fine reale di Haftar si è presentato solo dopo il riconoscimento da parte dell’ONU di un governo di unità nazionale presieduto da Fayez Al-Sarraj. Ad Haftar non interessava combattere l’ISIS o portare la democrazia nel Paese: quei proclami non erano altro che il pretesto per poter prendere il potere in Libia, a qualunque costo. E così, il Generale rifiutò di riconoscere il governo Sarraj e iniziò la guerra contro quest’ultimo, che sta causando le sofferenze che tutti sappiamo, tra morti, sfollati, e persone che saranno segnate per sempre dalle atroci violazioni subite.
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