LE FIABE TOCCANO IL CUORE E VINCONO LE PAURE

Un vero e proprio aiuto per capire se stessi e riflettere. Le fiabe quali lezioni di vita

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“C’era una volta…” è in questo modo magico, sereno ed epico che cominciano.Una magia che si ripete da secoli. Spesso quando si ascolta una fiaba, si viene totalmente assorbiti. Si entra nel mondo fatato, negli abiti e nel cuore dei personaggi ed il gioco è fatto. Si diventa una strega, una fata, un guerriero, un principe, un ranocchio.

Quei dieci minuti di storie raccontate da mamma e papà, accoccolati nelle loro braccia rappresentano un gesto unico che il bambino non dimenticherà mai. Un miracolo di emozioni e generosità, un “dare e ricevere” nel quale si
manifestano affetto, pazienza e si superano paure e insicurezze.

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Le favole da piccola mi rallegravano e mi angosciavano allo stesso tempo. Mi sentivo come su una montagna russa al luna park e mia madre che percepiva la mia angoscia mi diceva: "ma dai, in fondo è una favola, nella realtà non esistono le streghe, non ci sono mele avvelenate e i bambini non vengono abbandonati nelle foreste". Poi ho imparato che quelle storie ti introducono nella realtà. Cambiano i personaggi, ma continuano ad esistere gli eroi e i valori importanti come l’amicizia, la solidarietà, la generosità. Continuano a proliferare i malvagi senza scrupoli che generano storie terribili e spaventose: come bambini gettati in mare dai barconi o che affrontano la notte soli al freddo perché la mamma è annegata. Potrebbe essere la trama di una favola, ma è realtà.

La fiaba continuerà ad essere scritta e letta, resa moderna a secondo dei gusti di ogni epoca e continuerà a far sognare e ad impaurire bambini e adulti, ma resterà il primo metodo educativo semplice e diretto che va diritto al cuore, alla sensibilità e alla capacità di fantasticare del bambino. Gli darà la possibilità di scoprire il proprio mondo emotivo, riconoscersi nei personaggi identificandosi. Da essa imparerà a dare un nome alle emozioni, a viverle e ad esprimerle.

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Gli psicologi sostengono come prima erroneamente si pensasse che le fiabe fossero destinate solo ai piccoli. Al contrario, ascoltare e raccontare fiabe per adulti e bambini è come entrare in contatto con qualcosa di speciale. Attraverso queste magiche storie impariamo a conoscerci e ad accettare le nostre paure. Nutrirsi di esse è una forma di intelligenza, che aiuta a comprendere quello che ci succede. Un addestramento all’autonarrazione, cioè alla capacità di raccontare a se stessi ciò che sta succedendo. Spesso se qualcosa è troppo vicina a noi non riusciamo a vederla, mentre possiamo riconoscerci in una storia e questo può aiutarci a prendere una decisione con più respiro, con distacco.

Albert Einstein diceva: " se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli delle fiabe, se volete che sia molto intelligente, raccontategliene molte di più ".

Ma quando si deve iniziare a leggere le favole ai bambini? Un neonato recepisce la lettura ad alta voce sin dai primi 6 mesi di vita ed è buona abitudine continuare anche dopo i 6 anni, quando erroneamente i bambini vengono considerati già alla stregua di piccoli adulti.

Leggere è l’attività più importante che i genitori possano esercitare per prepararli alla scuola. Un bambino che riceve letture quotidiane avrà un vocabolario più ricco, si esprimerà meglio e sarà più curioso di leggere e di conoscere. Non servono molte ore passate sui libri, 10-15 minuti al giorno sono sufficienti per stimolare l’apprendimento.

Questa è la storia vera di Andrea Satta, pediatra e musicista che esercita la sua professione in uno studio ASL alla periferia di Roma.

cms_4431/foto_3.jpgUna sera Andrea stava per chiudere l’ambulatorio quando bussarono alla porta. Era una mamma nordafricana con un bambino con tanti problemi. Quella sera però la mamma non voleva parlare di suo figlio, ma di se. Sono stanca gli aveva detto. Sono qui da otto anni, sempre sola, non posso andare nemmeno dal parrucchiere, perché non so a chi lasciare i bambini. Mio marito fa il manovale e torna morto di fatica. Non usciamo mai. L’unica persona con la quale scambio due parole sei tu, quando visiti mio figlio, ma ora sono stanca, cosa posso fare?. Andrea mise un cartello fuori la porta che diceva: “Vi aspetto lunedì alle 18,00 mamme, venite a raccontare le fiabe con cui addormentate i vostri piccoli, portate anche i bambini " Così è iniziato. Le mamme sono arrivate con i bambini, hanno portato del cibo, i figli hanno giocato, si sono seduti in cerchio e hanno raccontato... fiabe nigeriane, romene, cubane, campane, baresi e trentine. Poco a poco l’appuntamento del lunedì è diventato il momento più bello. Andrea ha chiesto ai genitori di scrivere quelle storie, ciascuna nella sua lingua. Quelle storie sono state tradotte e sono diventate un libro "Ci sarà una volta" edito Treccani.

Le fiabe raccontano la storia, l’origine, descrivono chi siamo. La voce cura. E’ un dato biologico non sociale: l’ascolto di una voce amorosa, in un neonato pre-termine accelera la maturazione dei suoi parametri vitali, cardiaci e respiratori. Se un neonato venuto al mondo anzi tempo sente una voce innamorata risponde, reagisce. Si incammina verso la vita. Dice Andrea Satta.

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Incamminiamoci insieme verso la vita tramite le fiabe dunque. In fondo siamo stati tutti bambini. Quale bambino non ha mai sognato di veder nel cielo una fatina luccicante o Trilly con Peter Pan? Insieme rovistiamo nel passato per cercare una chiave nel presente. Tramite le fiabe insegniamo ai nostri figli la magia. Essa esiste: è il motore della vita. E quando ineluttabilmente incontreranno i problemi veri, quelli difficili, il loro cuore sarà capace di accedere a quella forza che saprà trainarli in salvo.

Tina Camardelli

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