LA TERRA

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Un puntino blu nell’Universo: tale è il nostro amato pianeta - la Terra -, incredibile combinazione di fattori che ha permesso alla vita di trovare le condizioni per manifestarsi e proliferare.

Vi siete mai chiesti perché si chiama così?

Rispetto agli altri pianeti del nostro sistema Solare, il cui nome deriva dalla mitologia greco-romana, il nome “Terra” è un’eccezione. Vero è che nell’antica Grecia esisteva la dea Gea (o Gaia) e a Roma la dea Terra (o Tellus), ma erano le divinità a prendere il nome dal Pianeta, non il contrario.

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Il pianeta Terra

Da Gea derivano, ad esempio, parole come geologia, geografia e geometria mentre da Tellus, l’aggettivo “tellurico”.

Il nome “Terra” è ovviamente collegato alla stessa parola con cui identifichiamo il suolo, più precisamente la parte asciutta del nostro pianeta. In origine, infatti, il nome indicava soltanto le parti emerse e non le acque.

Altro nome genericamente usato per indicare il nostro pianeta è “mondo”. Questa parola viene dal latino mundus che, però, si riferisce più alla volta celeste che alla Terra.

Secondo un’antica lingua indoeuropea, la parola “mondo” nasce dal termine mh-nd che significa “pulito”, “ordinato”; da esso derivano il verbo "mondare", l’aggettivo "mondo" (cioè puro) e il suo contrario, "immondizia”. Se questa interpretazione è corretta, “mondo” assume lo stesso significato di “cosmo”. Kósmos, in greco, significa appunto “ordine”. L’universo - o cosmo - è infatti da sempre considerato un insieme ordinato, in cui tutti gli elementi che lo costituiscono occupano il loro posto specifico e lo mantengono. La parola cosmetico, ad esempio, indica una cosa che “mette ordine”.

Ad ogni modo, Mondo e Terra sono spesso assimilabili ma non interscambiabili.

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La divinità Terra (sdraiata) in un mosaico romano del III secolo a.C.

Terzo in ordine di distanza dal Sole, la Terra è il più grande dei pianeti del sistema Solare composti da rocce e metalli, in contrapposizione ai giganti gassosi Giove, Saturno, Urano e Nettuno.

Ma ciò che caratterizza davvero il nostro pianeta è la presenza di acqua, che ricopre il 71% della superficie terrestre. È grazie ad essa che è possibile la vita.

L’atmosfera del “pianeta azzurro” - epiteto assegnatogli da Jurij Gagarin - è composta prevalentemente da azoto e ossigeno che, insieme al campo magnetico terrestre, protegge il pianeta dalle radiazioni solari.

Formatasi circa quattro miliardi e mezzo di anni fa, la Terra ha un satellite naturale - la Luna - che gli mostra sempre la stessa faccia da una distanza di 384.400 km.

L’asse terrestre è inclinato di 23 gradi e 27 primi sul piano dell’eclittica che, combinata con la rivoluzione del pianeta intorno al Sole, causa l’alternarsi delle stagioni.

Ruota sul proprio asse in 24 ore e compie un giro completo attorno al Sole in 365 giorni circa, il cosiddetto anno solare.

Partendo dall’interno, il pianeta è composto da un nucleo solido di ferro e nichel che si trova a una profondità di 6.360 km, da un nucleo esterno fluido (5.150 km), dal mantello (2.890 km) e dalla crosta, spessa da 5 a 70 km.

Vent’anni fa è stata ipotizzata anche l’esistenza di un quinto elemento, una sfera metallica contenuta all’interno del nucleo solido.

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Simbolo astrologico della Terra: il globo crucigero

Insieme all’acqua, l’atmosfera terrestre è un fattore essenziale per la vita sulla Terra, in quanto regola la temperatura, ricicla l’acqua sotto forma di pioggia e protegge il pianeta dalla collisione con detriti provenienti dallo spazio. Inoltre filtra i raggi ultravioletti, nocivi all’uomo.

Come abbiamo già avuto modo di vedere con Mercurio e Venere, anche la Terra viene rappresentata simbolicamente attraverso un glifo. Questi si compone di un cerchio, simbolo dello spirito, sormontato da una croce, simbolo della materia. In pratica, questo glifo racconta l’incontro tra anima e materia, reso possibile per opera dello spirito.

I sovrani di ogni epoca vengono rappresentati con in mano un globo sormontato da una croce: questo vale tanto per re e regine di questo mondo, quanto per il “re dell’Universo”, il Cristo. L’elemento temporale e quello spirituale si fondono, facendo del sovrano il depositario di una missione divina sulla terra.

Non è un percorso facile poiché, come recita il vangelo secondo Giovanni: “Dovete rinascere dall’alto. Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”. (Gv 3,7.14-15) La dualità materia-spirito, terrestre-celeste si integra fino a raggiungere l’unità, fine ultimo del percorso dell’essere umano.

Simona HeArt

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