LA SPIRITUALITA’ NELL’ARTE

Gesù misericordioso di Eugeniusz Kazimirowski

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cms_25866/2_1651377828.jpgVi presento «Gesù misericordioso» di Eugeniusz Kazimirowski, opera del 1934 conservata nel Santuario della Divina Misericordia a Vilna, in Lituania.

In occasione della Canonizzazione di Suor Maria Faustina Kowalska, il 30 aprile del 2000 papa Giovanni Paolo II consacrò alla Divina Misericordia la prima domenica dopo Pasqua. L’immagine legata a tale festa è particolare: nasce all’interno della spiritualità mistica di suor Faustina, la quale dichiarò di avere avuto una visione di Gesù misericordioso il 22 febbraio del 1931 nella cella del convento di Plock. La suora descrisse direttamente al pittore le caratteristiche della sua visione e annotò nel suo Diario come fosse stato lo stesso Gesù a suggerirle quell’iconografia che compare oggi nell’opera d’arte. Di frequente infatti la religiosa si recava nello studio dell’artista per dargli indicazioni sull’aspetto dell’immagine, poi dipinta su una tela adattata alle misure di una vecchia cornice regalata da una fedele. L’immagine rappresenta il Salvatore risorto che porta la pace agli uomini attraverso la remissione dei peccati, a prezzo della sua Passione e morte in croce.

cms_25866/1.jpgCristo, con una tunica bianca circondata di luce, ha la mano destra benedicente mentre la sinistra tocca il petto; sollevando il lembo della tunica permette a due raggi luminosi, uno bianco e uno rosso, di allungarsi fino a raggiungere l’osservatore. Il riferimento è al cuore di Gesù trafitto dalla lancia del soldato romano, come racconta l’evangelista Giovanni: «Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua». La stessa Faustina scrive nel suo Diario: «Il raggio pallido rappresenta l’acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il sangue che è la vita delle anime. Entrambi i raggi uscirono dall’intimo della mia misericordia, quando il mio agonizzante cuore venne aperto con la lancia sulla croce». In basso completa l’immagine la scritta: «Gesù confido in te». Il volto del Cristo è rivolto verso lo spettatore, ha i capelli lunghi e l’aureola intorno al capo. Secondo diversi studiosi il volto raffigurato nel quadro è perfettamente sovrapponibile, benché con una leggera riduzione, al volto della Sindone.

Con la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, l’immagine si trovò nel territorio dell’U.R.S.S. e fu nascosta per diverso tempo al fine di evitare che fosse distrutta. Una nuova opera fu creata nel 1943 dal pittore Adolf Hyla: esposta a Cracovia, divenne subito molto popolare e le copie si diffusero presto nel mondo.

Concludo con le parole di papa Francesco: «Chiediamo a Gesù il dono della misericordia. Lascia che il suo amore ti abbracci e ti penetri. Abbi il coraggio di tornare a Cristo, di incontrare il suo amore e la sua misericordia nei sacramenti. Senti la sua vicinanza e tenerezza e allora anche tu sarai più capace di misericordia, pazienza, perdono e amore. La misericordia divina è una grande luce di amore e tenerezza, è la carezza di Dio sulle ferite dei tuoi peccati e delle tue fragilità».

Alessio Fucile

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