LA SILENZIOSA MINACCIA NUCLEARE

Crisi russo-ucraina: il timore dell’instabilità delle centrali nucleari

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Giorno numero 166 della crisi russo-ucraina. Tanti ne sono passati dall’invasione, e sono altrettanti che in tanti parlano e nessuno ascolta davvero.

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Le preoccupazioni per l’attacco alla centrale nucleare di Zaporozhye sono state accresciute dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica, con russi e ucraini che si sono puntati il ​​dito contro, mentre Volodymyr Zelensky ha avvertito i russi di un referendum nei territori occupati. Il presidente ucraino ha ricevuto ieri sera l’attrice americana Jessica Chastain per ringraziarla del suo sostegno. Il capo delle Nazioni Unite, invece, parlando durante la notte a Tokyo, ha esortato a porre fine all’attacco "suicida" alla fabbrica e ha affermato di temere che gli scontri "possano prolungarsi". António Guterres ha chiesto la fine immediata dell’attacco alla centrale nucleare ucraina di Zaporozhye, sottolineando l’urgenza di garantire all’ispettore AIEA (la sua Agenzia internazionale per l’energia atomica) l’accesso alla più grande centrale nucleare d’Europa.

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"Sosteniamo pienamente gli sforzi dell’AIEA per creare condizioni stabili per l’impianto", ha detto Guterres in una conferenza stampa a Tokyo. L’impianto è stato attaccato militarmente nei giorni scorsi nel mezzo di uno scontro a fuoco tra Russia e Ucraina per il controllo dell’area. Bastian contrario subito pronto a rispondere: secondo l’agenzia di stampa russa Interfax, la "centrale nucleare di Zaporizhia" è stata attaccata dalla Russia nelle ultime ore, suscitando attenzione e critiche internazionali ma funziona normalmente". Mosca e Kiev si sono praticamente accusate a vicenda. Antonio Guterres in Ucraina ha affermato che l’evento in corso in Giappone potrebbe trasformarsi in un lungo discorso su come si rischia una minaccia ben più grande del conflitto armato… ammesso e non concesso che qualcuno abbia voglia di ascoltare.

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Il segretario generale dell’Onu si è detto "molto preoccupato" per un possibile "conflitto prolungato, che sta causando grande dolore e con un impatto molto negativo sull’economia globale". Perché “la difficoltà del cessate il fuoco deriva dal semplice fatto che è impossibile conciliare le posizioni di Mosca e Kiev", ha aggiunto. "Voglio che questi attacchi finiscano, ma allo stesso tempo, vorrei che l’AIEA avesse accesso alla più grande centrale elettrica di Zaporijjia in Europa, luogo di un’esplosione che è stata accusata dalle parti in guerra russe e ucraine da venerdì scorso”. In tanti parlano e nessuno ascolta, soprattutto le voci delle persone che soffrono e di una nazione che sta lentamente crollando. Non sempre è sufficiente urlare, se chi deve drizzare le orecchie sente soltanto flebili sussurri.

Francesco Bulzis

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