LA NUOVA LEGGE IN UGANDA CRIMINALIZZA LE MINORANZE SESSUALI

Cresce la paura nella comunità LGBTQ+

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I membri della comunità LGBTQ+ dell’Uganda sono sotto shock e temono di essere arrestati dopo che il parlamento ha approvato una nuova legge che rende un crimine identificarsi come gay e impone dure condanne che includono la pena di morte in alcuni casi.

Il “disegno di legge contro l’omosessualità, 2023” è stato approvato con una maggioranza quasi unanime dai legislatori del paese dell’Africa orientale, dove il sentimento anti-gay è profondo.

Mercoledì il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che la legge minerebbe i diritti umani fondamentali e ha esortato le autorità a riconsiderare l’attuazione della legge.

Le relazioni omosessuali erano già illegali in Uganda. La legislazione “anti-gay” approvata nel 2013, che provocava tagli agli aiuti e agli investimenti, è stata annullata dal tribunale per motivi procedurali.

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Tuttavia i sostenitori della nuova legge affermano che è necessaria per punire una gamma più ampia di attività LGBTQ+, che secondo loro minacciano i valori tradizionali nella nazione conservatrice e religiosa dell’Africa orientale.

La nuova e spiacevole normativa comprende condanne severe, tra cui l’ergastolo per relazioni omosessuali e morte per “omosessualità aggravata”. Per “omosessualità aggravata” si intende la situazione in cui l’individuo ha relazioni omosessuali con persone di età inferiore ai 18 anni o quando l’autore è sieropositivo.

Il parlamento invierà successivamente la legislazione al presidente Yoweri Museveni, che ha più volte denunciato il crimine dell’omosessualità, per essere firmata.

Alcuni attivisti si stanno mobilitando per contestare la legge in tribunale sulla base del fatto che era incostituzionale e ha violato vari trattati internazionali di cui l’Uganda è firmatario.

Questa legge viola i diritti costituzionali fondamentali, come la privacy e la libertà di parola.

Marlen Cirignaco

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