LA NUOVA DICHIARAZIONE DI ROMA E’ STATA FIRMATA
Roma, 25 marzo 2017. Nel Campidoglio, i 27 leader dei paesi europei firmano la nuova dichiarazione con la quale si ripromettono una Europa indivisa, unita, più generosa e più sana.Il 25 marzo 1957 l’Italia, la Francia, il Belgio, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e la Germania dell’Ovest firmano i trattati istitutivi della CEE (comunità economica europea) e della CEEA (comunità europea dell’energia atomica).
Dopo 60 anni un nuovo incontro per nuove promesse.
Il premier italiano Paolo Gentiloni, riferendosi all’attuale Europa, afferma “Cari colleghi, capi di Stato Europei…è stato un viaggio di conquiste, un viaggio di speranze realizzate e di speranze ancora da esaudire…alla fine della seconda guerra mondiale l’Europa era ridotta ad un cumulo di macerie, milioni di morti, milioni di europei rifugiati e senza casa…un continente ritornato improvvisamente all’anno 0…statisti come De Gasperi, Monnet, insieme ad altri, iniziarono a costruire un’unione di pace e di progresso…erano tutti accomunati da una splendida ossessione, non dividere ma unire…cooperare insieme per il bene di ciascuno…”
Il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, “Oggi festeggiamo una grande storia di libertà…con la nostra operosità abbiamo ritrovato la libertà del lavoro, di poter ricostruire il nostro futuro, le nostre case…la libertà è la base del grande spazio economico disegnato nei trattati che celebriamo oggi…con la nostra unione abbiamo ricreato un nuovo rinascimento europeo, un vasto spazio di incontro e scambio con al centro la dignità e la libertà della persona…la dichiarazione che stiamo per firmare ha un preciso impegno politico verso i nostri cittadini…l’impegno del parlamento europeo sarà quello di assicurare che questa volontà non resti sulla carta…dobbiamo rendere l’Europa più giusta e più amica delle imprese…non possiamo lasciare ai giovani debiti ingestibili ed economie inefficienti che rendono difficile la creazione del lavoro, dobbiamo garantire anche a loro un’economia sociale e di mercato…”
Il Primo ministro della Repubblica di Malta, Joseph Muscat “molto spesso la sovranità viene vista come perdita dell’indipendenza nazionale, tuttavia non è giusta questa analisi…malgrado le ovvie difficoltà le nostre società hanno saputo raggiungere un maggior grado di benessere e di forza”
Donald Tusk, l’attuale Presidente del Consiglio Europeo, ricordando la nascita dell’Europa, afferma con certezza che “…erano dei sogni semplici…si parlava di dignità umana, di libertà, democrazia, allora tutti guardavamo verso l’occidente…la nostra Unione costituisce una garanzia secondo cui la libertà, la dignità, la democrazia, l’indipendenza…rappresentano la nostra realtà quotidiana…”
A seguire, Jean Claude Juncker, il Presidente della Commissione Europea “…siamo riuniti in questa stessa aula per rinnovare le nostre promesse, per ribadire il nostro impegno affinché vi sia un’Unione indivisa e unita…”
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