LA GRECIA RIMANE NELL’ EURO MA…..

I FEDERALISTI SI APPELLANO AI CINQUE PRESIDENTI EUROPEI

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I federalisti europei tirano un sospiro di sollievo al pensiero che forse tutto non è perduto e che la marcia verso la unione federale possa riprendere più speditamente dopo che la difficile crisi greca si sia risolta con un accordo. Quanto questo accordo potrà incidere fortemente sulla crescita interna del paese e liberarla dall’asfissia che l’ha spinta in fin di vita è cosa difficile da predire dal momento che economisti esperti come Jacques Sapir da tempo bocciano le previsioni ottimiste dei sostenitori dell ‘euro con dati concreti alla mano e argomentazioni più che logiche riguardanti il quadro attuale della situazione europea. Leggendo le interviste di Sapir non gli si può certo dare torto quando in modo del tutto tecnico espone le sue considerazioni che si rendono comprensibili anche alla gente comune che di economia ne sa ben poco o nulla.

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Quando alla domanda : ‘Perché l’euro non funziona’ , egli risponde testualmente: perché ci si è rifiutati di passare a un bilancio realmente federale , che però avrebbe costretto i paesi ricchi dell’Ue a sostenere i più deboli , come accade fra regioni di uno stesso stato si comprende perché l’azione dei federalisti sparsi in tutta l’Europa continua incessante e fiduciosa senza previsioni pessimistiche, quelle che al contrario sostengono, forse anche a buon ragione , gran parte delle popolazioni dei paesi mediterranei come appunto Grecia, Italia, Spagna, Portogallo.. La strada verso il ‘federalismo’ però continua ad essere ancora impervia poiché sempre a detta di Sapir in una intervista di qualche anno addietro , passare al Federalismo significa che le politiche fiscali degli stati membri devono essere controllate dal governo ‘federale’, attualmente ,la Commissione Europea. Questo implica anche grandi trasferimenti di bilancio che già esistono negli Stati federali, come la Germania, gli Stati Uniti, il Brasile o la Russia. Il problema come faceva notare Il presidente russo Vladimir Putin in una discussione con esperti , sta nella eterogeneità dei trasferimenti di bilancio. Secondo Sapir ci sarebbero tre elementi per misurare il livello di eterogeneità della zona euro.

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Il primo è l’aumento complessivo della produttività del lavoro nei diversi paesi che è variabile..Il secondo elemento da considerare è l’inflazione dei salari le cui differenze potrebbero essere corrette da svalutazioni monetarie, modalità che però, appartenendo ad una moneta unica, è vietata. I divari esistenti tra paesi come Grecia, Italia, Spagna…sono variabili e vanno dal 12% al 50%. Il terzo importante elemento è la competitività tedesca che non è il prodotto di incremento di produttività e bassa inflazione ma è il prodotto di un incremento di qualità dei prodotti;. E in questo campo il divario tra i paesi del ‘sud’ della zona euro è consistente . A questo punto , alle logiche considerazioni di Jacques Sapir verrebbe spontaneo aggiungere considerazioni di altro tipo come quelle che dilaniano i cervelli di tanti uomini industriosi della Grecia, Italia, Spagna ... e prima di queste una domanda ancora più dilaniante e rabbiosa si affaccia alla mente di tutti coloro che, voltando le spalle al presente, rivedono come in un replay gli anni fiorenti dei paesi mediterranei e si chiedono come è perché questi siano caduti così in basso! Che l’euro sia stata la rovina per molti paesi è cosa che è sulla bocca di tutti, ancor più sulla bocca di federalisti responsabili che molto più addentro nelle questioni europee, prevedevano il disastro economico causa la mancata unione Politica che avrebbe dovuto precedere quella monetaria.

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Fin qui tutto sembra logico ma ciò che non sembra logico è l’azione di alcuni politici ( in Italia hanno nomi ben precisi) che si sono lasciati persuadere dalle lusinghe dei grossi finanzieri che hanno suggerito quel piano di deindustrializzazione e di privatizzazioni delle maggiori industrie italiane , dimostrando incapacità nelle previsioni future del paese, e deficienza spirituale nel lasciarsi abbagliare dalle illusorie e convincenti argomentazioni di finanzieri sempre in agguato. L’era nuova dell’Europa di Spinelli insomma non si è mai realizzata. Un’ era di sfortunate cadute in basso che causa le strategia suddette hanno contagiato altri paesi del mediterraneo come i fatti attuali della Grecia dimostrano.

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Ci si chiede anche se davvero la mancanza di riforme richieste dalla Germania siano la causa primaria di dissoluzione economica e finanziaria! Non è forse possibile che la verità della Grecia e dell’Italia e di tutti i paesi mediterranei trovasi in altre ben più determinanti responsabilità come quelle che qui sarebbe il caso ricordare per averle condivise nel leggere attentamente i fatti della storia contemporanea italiana che purtroppo non trovasi ancora in alcun testo di storia.? La ossessiva litania delle riforme non fatte possono aver determinato una crisi nei paesi come Italia e Grecia ma potrebbe anche essere vero che l’austerità ad oltranza imposta ai paesi suddetti dalla Germania sia servita anche a’rimediare i guasti che ‘i titoli tossici ‘anglo-americani, tedeschi e francesi hanno creato nel sistema monetario mondiale . (vedere il crollo banche americane , le speculazioni del finanziere Soros… ).

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A detta di molti critici le famose banche d’affari americane Goldman Sachs, JP Morgan e banche gemelle controllerebbero anche le istituzioni politiche e non è un caso che Mario Monti e Lucas Papademos entrambi economisti e primi ministri nei loro rispettivi paesi abbiano lavorato per le banche americane summenzionate. Sono tante le notizie che girano su internet e che i canali di informazione ufficiali non dicono. E cioè: che il sistema finanziario internazionale controlla partiti, sindacati, magistratura e informazione. Come si rileva dal libro di Giuseppe Catapano “ Come Risanare il Debito Pubblico Senza Chiedere un Euro ai Cittadini”, ad alcune riflessioni dell’autore seguono logiche considerazioni come la domanda in cui Catapano si chiede perchè gli Stati Uniti, invece di pagare il debito ai cinesi tramite le loro banche fanno credito alla Grecia al 15 per cento !?... :“Vero è che la Cina , scrive Catapano, sta strozzando la Germania , Francia e Stati Uniti d’America. Questi stati a loro volta stanno cercando di strozzare i paesi mediterranei mettendo in atto una colossale operazione di usura internazionale ai danni dei paesi europei più indebitati. Più aumentano gli interessi che essi riscuotono, più aumentano le azioni di recupero.. mors tua vita mea, insomma, ….” Questa analisi potrebbe non essere veritiera ma ci sono evidenze che il debito è andato sempre aumentando a dismisura perché intrappolati in un sistema monetario che non consente di svalutare la propria moneta per avvicinarla all’economia reale, né di stamparne dell’altra per ossigenare famiglie e mercati.

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In una condizione di strozzinaggio estremo è comprensibile che l’Europa ma soprattutto l’euro così come è stato concepito, diventi un incubo dal quale i cittadini vorrebbero fuggire. Non a torto il filosofo Diego Fusaro sul Blog del ‘Fatto Quotidiano scrive che l’Europa esiste unicamente come asservimento dei popoli e come dittatura della finanza: e questo nel quadro di un perverso sistema in cui a decidere non sono parlamenti e popoli sovrani, ma banchieri e finanza, … Il sogno di Kant è sostituito dall’incubo dell’eurocrazia…...Per imporre la schiavitù, il sistema moderno – scriveva il poeta Ezra Pound – utilizza il debito: il debitore finisce per essere asservito al creditore, ….. L’usura ‘offende divina bontade’, scrive Dante nella Commedia (“Inferno”, XI, vv. 95-96). …” (Diego Fusaro).

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La Grecia che si è ribellata contro questa usura oggi è ancora nell’euro grazie al referendum ma Tzipras dovrà fare i conti con la gran parte dei suoi sostenitori che lo hanno abbandonato . In questa altalena di pro e contro l’Euro , la saggezza dei federalisti e del mondo accademico ha prevalso sul pessimismo cieco . Consapevoli dei danni che una moneta senza Stato ha arrecato in tutti questi anni principalmente all’Europa del sud, i federalisti Europei si sono mossi compatti per chiedere ,con una lettera aperta indirizzata ai presidenti del Parlamento europeo , della Commissione Europea ,della Banca Centrale Europea del Consiglio Europeo e dell’Eurogruppo prima della riunione del 25 giugno scorso , l’attuazione delle 4 unioni: bancaria, fiscale, economica e politica. Senza queste unioni la crisi peggiorerà hanno scritto i federalisti. Dunque essi hanno chiesto una riforma dell’Unione Economica e Monetaria nel corso di questa legislatura e la condivisione della sovranità attraverso istituzioni democratiche sovranazionali facendo tesoro delle lezioni apprese dalla crisi. Nella lettera hanno chiesto che vengano realizzati quegli obiettivi delle 4 unioni che già nel dicembre 2012 erano stati fissati nel documento : Towards a Genuine Economic and Monetary Union, perché non si può vivere in un mercato unico con una moneta un ica e 19 politiche economiche e fiscali diverse.

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Questo, tra le altre richieste … il nocciolo della questione più scottante ed urgente. C’è solo da sperare che la strategia internazionale nei confronti di questa nostra debole Europa cambi davvero e che le priorità non siano i debiti e la moneta ma i desideri , i sentimenti, la gioia e la libertà di ogni essere umano che voglia vivere la sua breve avventura su questo pianeta in armonia con le leggi della natura e della creazione che mai hanno preteso ma sempre elargito gratuitamente.

Elena Quidello

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