LA FORZA LAVORO IN ITALIA

Persi circa 974 mila posti di lavoro nel periodo gennaio 2020-marzo 2021

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La forza lavoro in Italia. L’Istat calcola il valore della forza lavoro in Italia. La forza lavoro è costituita dalla somma tra lavoratori occupati e disoccupati. Il valore della forza lavoro nel passaggio tra il gennaio 2020 ed il febbraio 2020 è diminuito di 81 mila unità passando da un ammontare pari a 25.715 mila unità fino ad un valore pari a 25.633 mila unità, ovvero pari ad un valore di -0,32%. Nel passaggio tra il febbraio 2020 ed il marzo 2020 il valore delle forze di lavoro in Italia è diminuito da un ammontare pari a 25633 mila unità fino ad un valore pari a 24.653 mila unità ovvero pari ad una variazione di circa -980 mila unità pari ad un valore di -3,82%. Tra aprile 2020 ed i l maggio 2020 il valore della forza lavoro in Italia è passato da un ammontare pari ad un valore di 24.414 mila unità fino ad un valore pari a 24.641 unità ovvero pari ad una variazione di 227 mila unità equivalente ad un ammontare dello 0,93%. Tra maggio e giugno 2020 il valore della forza lavoro in Italia è passato da un ammontare pari a 24.641 mila unità fino ad un valore pari a 24.832 mila unità ovvero un ammontare pari a 190 mila unità pari ad un valore di 0,77%. Nel passaggio tra giugno 2020 ed il luglio 2020 il valore della forza lavoro italiana è passato da un ammontare pari a 24.832 mila unità fino ad un valore pari a 25.004 mila unità ovvero pari ad un valore di 172 mila unità pari ad un valore di 0,69%. Tra il luglio 2020 e l’agosto 2020 il valore della forza lavoro in Italia è passato da un ammontare pari a 25.004 mila unità fino ad un valore pari a 25.083 mila unità ovvero pari ad un valore di 79 mila unità pari ad un ammontare di 0,32%. Tra agosto 2020 ed il settembre 2020 il valore della forza lavoro in Italia è diminuito da un ammontare pari a 25.083 mila unità fino ad un valore di 25.060 mila unità ovvero pari ad un valore di -23 mila unità pari ad un valore di -0,09%. Nel passaggio tra il settembre 2020 e l’ottobre 2020 il valore della forza lavoro in Italia è diminuito da un ammontare pari a 25.060 mila unità fino ad un valore pari a 25.059 mila unità ovvero pari ad una variazione di -1 mila unità. Tra ottobre 2020 ed il novembre 2020 il valore della forza lavoro in Italia è passata da un ammontare pari a 25.059 mila unità fino ad un valore pari a 24.867 mila unità ovvero pari ad una variazione di -192 mila unità pari ad un valore di -0,77%. Tra novembre 2020 ed il dicembre 2020 il valore della forza lavoro in Italia è cresciuto da un ammontare pari a 24.867 mila unità fino ad un valore pari a 24.813 mila unità ovvero pari ad una variazione di -55 mila unità pari ad un ammontare di -0,22%. Nel passaggio tra dicembre 2020 ed il gennaio 2021 il valore della forza lavoro in Italia è passato da un ammontare pari a 24.813 mila unità fino ad un valore pari a 24.722 mila unità ovvero pari ad una variazione di -91 mila unità pari ad una variazione di -0,37%. Nel passaggio tra gennaio 2021 ed il febbraio 2021 il valore della forza lavoro in Italia è passato da un ammontare pari a 24.722 mila unità fino ad un valore pari a 24.725 mila unità ovvero pari ad un valore di 4 mila unità pari ad un valore di 0,02%. Nel passaggio tra il febbraio 2021 ed il marzo 2021 il valore della forza lavoro in Italia è passato da un ammontare pari a 24.725 mila unità fino ad un valore pari a 24.741 mila unità ovvero pari ad una variazione di 15 mila unità pari ad un valore di 0,06%. Complessivamente tra gennaio 2020 ed il marzo 2021 la forza lavoro è diminuita di 784 mila unità.

La composizione della forza lavoro.Occorre considerare che la composizione della forza lavoro è costituita dall’insieme di occupati e disoccupati. Tuttavia, se si guarda al periodo tra il gennaio 2020 ed il marzo 2021 è possibile notare che la componente degli occupati è diminuita mentre la componente dei disoccupati è aumentata in termini percentuali. Infatti, se nel gennaio del 2020 il valore degli occupati era pari ad un ammontare del 90,2% ed il valore dei disoccupati pari ad un ammontare di 9,7%, nel marzo del 2021 il valore degli occupati è arrivato ad un valore pari a 89,9% della forza lavoro mentre il valore dei disoccupati è aumentato ad un valore di 10,84%. Sotto il punto di vista del valore assoluto questo ha comportato la perdita di circa 974 mila posti di lavoro nel passaggio tra il gennaio 2020 ed il marzo 2021. Ovviamente questa perdita dei posti di lavoro riguarda l’economia emersa. Tuttavia, a causa della condizione economica imposta dalle restrizioni è possibile considerare che anche l’economia sommersa ha subito delle significative riduzioni dell’occupazione, purtroppo difficili da stimare. Complessivamente l’impatto dell’economia sommersa è pari a circa il 24% dell’economia emersa (https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_sommersa#:~:text=Il%20Working%20Paper%20del%20FMI,24%2C9%25%20del%20PIL.). Ne deriva, pertanto, che almeno ai 974 mila posti di lavoro emersi persi occorre sommare il relativo 24% dei posti di lavoro sommersi per un valore pari a circa 1,2 milioni di posti di lavoro persi.

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Angelo Leogrande

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