LA FORMA DELL’AMORE
Raffaello Sanzio e la piccola Madonna di Cowper
Nel 2020 la pandemia ha impedito la visita e la celebrazione di uno dei più grandi, se non “il più grande” pittore della Storia dell’Arte: Raffaello Sanzio.
Morto giovane nel 1520 Raffaello non ha avuto considerazione e successo di pubblico come altri pittori a lui sicuramente debitori e diciamolo… inferiori.
Il motivo principale è nella natura umana.
La gentilezza, la bontà d’animo, l’equilibrio, l’accordo, la capacità di creare armonia non fanno notizia e non sono apprezzati.
In molti pensano che “buono” sia sinonimo di “fesso”.
Anche ai giorni nostri i media premiano moltissimo chi urla, litiga, accusa, dice il falso e fomenta lo scontro anziché il contrario.
Un esempio calzante è la vita di Caravaggio. Quanti film, libri, apprezzamenti, complimenti per un pittore che “sì, era un criminale violento e sempre in lite, ma la luce, come la usava lui!” Guardate “La liberazione di san Pietro” e “La trasfigurazione”: Raffaello usa quel tipo di luce da maestro quale è, in scioltezza e sapienza.
I buoni non vanno di moda e Raffaello era davvero una persona per bene.
Lo racconta anche questo suo quadro “La piccola Madonna di Cowper”.
Il nome deriva dal fatto che lord George Clavening conte di Cowper nel 1780 acquistò due opere di Raffaello, due “Madonne” una un po’ più grande dell’altra: cm 58x43 questa e 81x57 quella grande.
Nella sua vita Raffaello dipinse più di 40 madonne col bambino e nessuna è uguale all’altra.
La sua inventiva senza fine gli suggeriva un ambiente diverso, un gesto, un tema differente.
Lo sfumato, che di sicuro Raffaello aveva visto dai quadri di Leonardo da Vinci, per la sua capacità manuale incredibile arriva a un livello superiore.
Funziona anche con una nitidezza e una precisione del disegno che Leonardo non ha.
La costruzione geometrica del quadro è semplicemente perfetta.
Rigorosa, esatta, ma morbida, armonica e dolce. In questa versione sia la madonna sia il bambino ci guardano come a partecipare insieme alla consapevolezza di quel sentimento che Raffaello ha voluto esprimere: affettuosa armonia che solo un amore sano sa creare.
E Raffaello, che biografi come Luigi Lanzi e Giorgio Vasari descrivono come avesse la rarissima capacità di far lavorare in armonia chiunque, e andare d’accordo con chiunque, anche dal carattere spigoloso, grazie alla sua gentilezza e modestia, pur avendo superiorità tecniche e di pensiero indiscutibili, ci dice che l’Arte è insegnamento, è guida verso l’armonia e la bontà.
Il messaggio ha valore anche oggi: vogliamo restare chiusi nella bottiglia come la celebre oca del quesito Zen? No, non restiamo prigionieri di modelli violenti e ignoranti, rifiutiamo i maestri bugiardi, i cattivi maestri. Raffaelo insegna: l’oca è già fuori.
Maggiori approfondimenti nel mio video al link:
https://www.youtube.com/watch?v=AL_oyfN2fOY
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